E’ tornata sulle sponde dei laghi di Mantova, in presenza con migliaia di studenti, oltre che a livello internazionale in modalità online, la manifestazione “Fiumi di Primavera”, per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua. L’importante appuntamento, promosso e organizzato da Labter-Crea Rete di Scuole, si è svolto mercoledì 22 marzo, dalle 9 alle 15, sul Lungolago Gonzaga.
Il ricco programma della giornata ha visto molte novità per la 23a edizione, caratterizzata da attività proposte e animate da associazioni, enti e dalla creatività delle scuole mantovane e non solo, in tema sempre di rispetto ambientale.
I saluti istituzionali al mattino sono stati portati marzo dall’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Mantova Serena Pedrazzoli, dal coordinatore di Labter-Crea Sandro Sutti, dal vicepresidente della Provincia Massimiliano Gazzani, dal presidente Tea Massimiliano Ghizzi e dai rappresentanti dei partner della manifestazione. Sono intervenuti in videocollegamento, tra i tanti, dall’Australia Alessandra Sutti, dell’Institute for Frontier Materials, e Stuart Robottom, dell’Institute of Intelligent Systems Reasearch and Innovation, entrambi dalla Deakin University, e Lorella Rigonat, coordinatrice nazionale Globe Italia e presidente Associazione Globe Italia Aps.
L’evento è stato proposto a livello planetario da Un Water, l’Interagenzia che, nell’ambito delle Nazioni Unite, si occupa delle acque dolci e dei servizi igienico-sanitari.
“Dopo tre anni di assenza dovuta al Covid, è finalmente tornata in presenza Fiumi di Primavera, l’evento ormai entrato nel calendario scolastico mantovano, che celebrerà per la 23esima volta la Giornata Mondiale dell’Acqua. Ritorna, dunque, un appuntamento importante con grande soddisfazione da parte delle scuole, degli enti, delle associazioni, delle agenzie e delle aziende, che lo chiedevano a gran voce”.
Le sponde dei laghi erano affollate dal “popolo dell’acqua” col suo carico di voci e di colori, con laboratori scientifici e creativi, ma anche escursioni e azioni di vario genere per pensare e riflettere “su ciò che sta accadendo alla risorsa naturale alla base della vita e proporre soluzioni”.
“Istituzioni e singoli cittadini – ha sottolineato Sutti – devono cambiare atteggiamenti e comportamenti nei confronti della risorsa acqua e accelerare gli sforzi per fare azioni di contrasto al cambiamento climatico e di mitigazione sugli effetti che esso ha sulla crisi idrica. La terribile siccità che da mesi ha colpito il nostro Paese, e in particolare il Nord, e i Paesi europei ci dice che non c’è più tempo da perdere”.
“Accelerating Change, Accelerare Il Cambiamento” è il tema proposto a livello planetario per questa edizione. E’ questo il messaggio che è arrivato dalle circa 50 postazioni sul Lungolago Gonzaga, dove si sono tenuti monitoraggi, dimostrazioni scientifiche interattive, giochi ed escursioni in acqua e terra e altro ancora.
Oltre un centinaio le classi registratesi per oltre 2.000 studenti, bambini e insegnanti, ma “alla fine hanno preso parte circa tremila giovani, e non solo” hanno sottolineano gli organizzatori.
La grande novità dell’edizione 2023 è che accanto all’evento in presenza, si è svolto quello virtuale internazionale, il quale ha visto coinvolti i centri di ricerca, università, associazioni e scuole, dall’Australia a Taiwan, dall’India alla Croazia, dall’Italia all’Irlanda per concludersi con la California. Una manifestazione planetaria, dunque, che si è intrecciata con quella in presenza. L’evento online si è potuto seguire sul canale YouTube di Globe Italia: www,globeitalia.it
“La Giornata Mondiale dell'Acqua – ha detto l’assessore comunale Serena Pedrazzoli – ci ricorda l'importanza di questo bene per la nostra vita e per il nostro pianeta, ma anche la necessità di proteggerla e gestirla in modo sostenibile. Dobbiamo fare la nostra parte per affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire un futuro migliore per tutti. L’evento rappresenta un’opportunità di divulgazione scientifica di qualità per tanti bambini ragazzi docenti e cittadini”.
Fiumi di Primavera è promosso da Labter-Crea, in collaborazione con l’Istituto Superiore Fermi di Mantova, Globe Italia rete nazionale di scuole, Associazione Globe Italia Aps, Isis Bassa Friulana e Deakin University. Un grande supporto viene da alcuni partner storici: il Comune di Mantova è impegnato con molti settori, dalla Pubblica Istruzione all’Ambiente, dall’Economato allo Sportello unico e alla Polizia Locale a cui è affidato il compito della regolazione dell’intenso traffico di mezzi che l’evento comporta. La Provincia è impegnata con la Casa del Mantegna, il Settore Acque e il Settore Protezione Civile, il Circolo Subacqueo Mantovano con Fipsas mette a disposizione due imbarcazioni per campionamenti, monitoraggi e documentazione, la Croce Verde presente con un’autoambulanza e un equipaggio di pronto soccorso. Avis Comunale e il Comune di Bagnolo San Vito integrano la dotazione di tavoli forniti dal Comune capoluogo. Infine, la Pro Loco Amici di Rivalta col Gruppo Canoistico e i volontari di Labter-Crea. Un contributo importante è stato fornito da AqA – gruppo Tea e un altro contributo da Mysound.
La manifestazione, che si caratterizza come la maggiore a livello continentale, se non a livello planetario per il World Water Day, gode del patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), di Regione Lombardia e del Comune di Mantova.
Per la prima volta è stato un evento Plastic-Free, con lo slogan “No alle bottiglie di plastica con l’acqua minerale, sì alle borracce”.
L’evento virtuale è stato gestito dalla Deakin University australiana, in collaborazione con Labter-Crea, Isis Bassa Friulana, Associazione Globe Italia Aps e con l’Ufficio di Coordinamento di Globe Europe-Eurasia.
“Un tempo era prassi dire ‘Ci manca l'aria...’. Da qualche anno si sente dire con sempre maggiore insistenza ‘Ci manca l'acqua...’ – ha concluso Sutti –. C'è già chi dice ‘Ci manca il suolo...’. L'augurio è che l'appello che arriva da Fiumi di Primavera arrivi al cuore e al cervello di tutti, dei singoli e della comunità”.
Il Teatro Bibiena di Mantova, martedì 28 marzo, alle 21, aprirà gratuitamente le porte al pubblico per lo spettacolo “Il Sospetto”, diretto e a cura di Mario Palmieri. Si tratta di un reading teatrale di varie pagine scelte e tratte dall’omonimo romanzo di Friedrich Durrenmatt. Sul palco ci saranno cinque attori, Roberto Adriani, Gaia Carmagnani, Corrado Fraccaro, Mario Palmieri e Massimo Totola che alterneranno le voci dei protagonisti del romanzo. Ad accompagnare la performance degli artisti sarà la musica proposta al pianoforte dal pianista Michele Fontana (tecnica a cura di Angelo Zanini).
“La vicenda prende corpo da una fotografia pubblicata nella rivista ‘Life’ del '45 – spiegano gli organizzatori dello spettacolo –: il medico del lager di Stutthof sta operando un prigioniero senza narcosi con ‘l’imperturbabilità di un idolo’. Quel medico pare si sia tolto la vita dopo la guerra, eppure qualcosa non torna. Ci sono strane discrepanze - e ancor più strane somiglianze - tra quel medico del lager e Emmenberger, stimato luminare della clinica di Zurigo. Il vecchio commissario Bärlach deciderà quindi di condurre la sua ultima e solitaria battaglia contro ‘il Male’”.
Lo spettacolo è promosso da Teatri della Resistenza Aps e dall’Associazione Figli della Shoa ed è stato reso possibile grazie al patrocinio e al sostegno di Comune di Mantova, Fondazione Franchetti e Fondazione Artioli-Mantova Teatro.
L’ingresso è aperto al pubblico gratuitamente. I posti sono già prenotabili presso la biglietteria del Teatro Bibiena, in via Accademia 47, al numero di telefono 0376 327653. E’ possibile richiedere i biglietti da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (sabato e domenica orario continuato dalle 10 alle 18).
“Uno spettacolo coinvolgente ed emozionante – hanno detto i presidenti del Consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti e della Fondazione Franchetti Aldo Norsa – che siamo felici di poter organizzare e mettere in scena nel bellissimo Teatro Bibiena, che per l’occasione sarà aperto gratuitamente alla cittadinanza. Speriamo, quindi, possano seguire il reading teatrale più perone possibili. Ci auguriamo, specialmente, che siano presenti anche tanti giovani, i quali hanno la possibilità di conoscere la storia tratta da un romanzo che offre molti spunti di riflessione”.
Dal 13 al 17 giugno si terrà a Mantova la Business and Human Rights Summer School. Il corso ha per oggetto lo studio e l’applicazione delle regole sul rispetto dei diritti umani da parte delle imprese. La Summer School, interamente in lingua inglese, coinvolge come docenti prestigiosi accademici afferenti a istituzioni italiane e straniere, Ong, studi legali, professionisti d’impresa e società di consulenza internazionali.
La Business and Human Rights Summer School si svolgerà alternativamente presso la Sala delle Vedute della Biblioteca Teresiana, in via Roberto Ardigò 13, e online.
Le iscrizioni sono aperte fino al 1° aprile, con una retta ridotta fino a mercoledì 1° marzo.
Informazioni, rette e modalità di iscrizione sono reperibili al sito How to Apply - BHR Summer School (https://www.bhrsummerschool.com/how-to-apply/) o scrivendo alla email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
L’iniziativa è organizzata da Human Rights International Corner, con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale, della Wageningen University di Utrecht e del CNR-IRISS, con il patrocinio del Comune di Mantova, dell’Ordine degli Avvocati e della Scuola Forense di Mantova e l’endorsement del Comitato interministeriale per i diritti umani.
Il programma è diretto, in particolare, a funzionari di impresa, avvocati, Ong, istituzioni pubbliche e private, consulenti aziendali, esperti in sostenibilità, studenti universitari e di dottorato.
“Ospitare presso la Biblioteca Teresiana questa scuola internazionale che tratta di diritti umani è un privilegio – ha detto l’assessore alla legalità e solidarietà internazionale del Comune di Mantova Alessandra Riccadonna – oltre che una grande occasione per la nostra città. La materia è estremamente attuale, dato il progressivo infittirsi delle regole nel campo della sostenibilità e la negoziazione, oggi in atto presso l’Unione Europea, per la definizione di una Direttiva che vuole introdurre obblighi sul rispetto dei diritti umani e dell’ambiente a carico delle imprese, relativamente alle attività da esse condotte lungo le filiere di produzione, anche al di fuori del territorio europeo”.
Il corso è accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Mantova e attribuisce 14 crediti per la formazione professionale continua.
Di seguito il programma del corso e le informazioni:
E' possibile partecipare alla diciassettesima edizione del premio di studio «Cesare Mozzarelli» 2022 sulla storia del Mantovano
- Mozzarelli_domanda_2023.pdf (424 Scaricamenti)
- Mozzarelli_bando_2023.pdf (405 Scaricamenti)
Torna il Nabuzardan, il Carnevale di Mantova per le famiglie a Palazzo Te, ideato ed organizzato da Segni d’infanzia associazione, promosso e sostenuto dal Comune di Mantova. La città di Mantova nella giornata di sabato 18 febbraio diventa meta ideale per un Carnevale a regola d’arte dedicato a bambini e bambine, adulti e adatto a tutte le età.
L'evento è stato presentato ai media giovedì 9 febbraio nella Sala Consiliare del Comune di Mantova. Sono intervenute Chiara Sortino, assessore all’Infanzia e la responsabile organizzativa di Segni d'infanzia Adolescenza Monica Colella, oltre alla presidente del comitato provinciale Unicef di Mantova Edda Catamaschi Gandolfi. Il progetto è promosso e realizzato con il contributo del Comune di Mantova.
Gli eventi, firmati Segni d’infanzia consentono a famiglie e turisti di appropriarsi di luoghi storici, quale Palazzo Te, che per il tempo di un pomeriggio si anima di spettacoli e laboratori, contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza e a coltivare il piacere del bello.
L’evento, della durata di 1 ora e 30 minuti circa, verrà ospitato all’interno della Villa Giuliesca nel pomeriggio di sabato 18 febbraio e sarà replicato due volte, con turni d’ingresso alle 14:45 e alle 16:45. In questo modo, i visitatori e le visitatrici avranno l'opportunità di attraversare gli splendidi spazi all’interno e all’esterno del Palazzo, che saranno animati dagli artisti selezionati da Segni d’infanzia.
I biglietti sono a numero limitato e sono disponibili online su vivaticket(https://www.vivaticket.com/it/ticket/nabuzardan-il-carnevale-di-mantova-per-le-famiglie/202719), al telefono allo 0376/752882 e presso la sede di Segni d’infanzia di via L. C. Volta, 9/B nei giorni: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11 alle 13 e martedì e giovedì dalle 15 alle 17.
Durante l’acquisto del biglietto sarà possibile effettuare una donazione (tramite contributo liberale) a sostegno di tutti coloro che sono stati travolti dai terribili terremoti avvenuti in Turchia e in Siria. Decidendo di donare, si sosterrà l’UNICEF, già presente da anni in quei territori, e che ora sta impegnando tutte le risorse disponibili per intervenire a sostegno della popolazione colpita dalla catastrofe.
Un anno da celebrare. Il Carnevale, evento di punta per la città di Mantova, dà il via, come ogni volta, ai numerosi eventi che Segni organizza durante tutto l’anno. Il 2023, in particolare, sarà ricco di appuntamenti e molto significativo per Segni d’infanzia, che festeggia venticinque edizioni di Nabuzardan - Il Carnevale della città di Mantova, e la “maggiore età” di Segni New Generations Festival, giunto quest’anno alla sua diciottesima edizione che si svolgerà dal 28 ottobre al 5 novembre 2023.
Il saluto all’animale simbolo. Il 18 febbraio - durante il Nabuzardan - si potrà salutare la Formica, il glorioso animale simbolo di Segni 2022 che ha accompagnato la comunità durante un anno importante di ripartenza post-pandemia.
Sarà infatti esposta per l’ultima volta la Formica realizzata dall’artista e scenografa Giulia Casari. La Formica nella giornata del 17 febbraio viaggerà in alcune scuole del mantovano per incontrare gli studenti e le studentesse che l’hanno disegnata durante lo scorso anno.
Il programma nel dettaglio. Ad animare questa edizione, Segni ha selezionato 5 artisti del collettivo Spazio Circo Bergamo, che proporranno numeri circensi alquanto originali. Oltre al circo ci saranno altre novità: il ritorno a Mantova di Sara Zoia, attrice acclamata ed amata dal pubblico, che porterà “Le letture della Regina Formica” e la direttrice artistica di Segni Cristina Cazzola che per l’occasione indosserà i panni d’artista per unirsi in grande stile ai festeggiamenti e condurre i partecipanti in una speciale “Danza Trasforma Animale” all’interno della Sala dei Cavalli.
Tutto avrà, dunque, inizio sul prato dell’Esedra con le esibizioni degli acrobati mascherati di Spazio Circo Bergamo con “Carnival Circus… pensa se le maschere andassero al circo!”, che reciteranno filastrocche di Carnevale ed eseguiranno grandi numeri insieme ai personaggi tradizionali della commedia dell'arte: Arlecchino, Brighella, Gianduia, Pierrot, Pantalone, Colombina alle prese con tessuti aerei, corde, cerchio, scala libera e trapezio.
Una volta conclusa l’esibizione nella magnifica Esedra, il pubblico - che Segni invita a presentarsi all’evento con i travestimenti più estrosi possibili - sarà condotto all’interno del Cortile d’Onore, dove potrà divertirsi con i giocolieri e addentrarsi nelle sale ai due lati del cortile. In Sala dei Cavalli la direttrice artistica Cristina Cazzola accompagnerà il pubblico in “Danza Trasforma Animale”, mentre in Sala dei Capitani ci sarà Sara Zoia con “Le letture della Regina Formica”.
A coronare tutte queste attività, saranno presenti due postazioni truccabimbi, che soddisferanno grandi e piccini con trucchi del tutto originali.
Questa è la magia del Nabuzardan: avvicinare i più piccoli e le nuove generazioni all’arte, investendo nella creazione di contenuti che valorizzano il luogo artistico e culturale quale è Palazzo Te, che fin dai tempi del Duca di Mantova Federico II Gonzaga era meta di svago, ideale per il tempo libero. Così come a Palazzo Te, Segni d’infanzia animerà il bellissimo centro città e lungorio di Mantova con magici numeri di circo e giocoleria già a partire dalle ore 11:00 di sabato 18 febbraio (la fruizione dell’evento mattutino non prevede prenotazioni).
INFO BIGLIETTERIA EVENTO
Per accedere e partecipare al Nabuzardan - Il Carnevale di Mantova per le famiglie - è necessario essere in possesso del biglietto d’ingresso.
Il biglietto è acquistabile tramite le seguenti modalità: online su vivaticket, oppure telefonando al 0376/752882, infine presso la biglietteria nella sede di Segni d’infanzia Associazione in via L.C. Volta 9/B (lunedì, mercoledì e venerdì 11 - 13 e martedì e giovedì 15 - 17.
Si ricorda che il numero di partecipanti per turno d’ingresso è limitato (primo ingresso alle ore 14:45 e secondo ingresso ore 16:45) pertanto si invita il gentile pubblico ad acquistare il biglietto con anticipo.
In caso di biglietti ancora disponibili nella data dell’evento, questi saranno venduti direttamente sul luogo, presso la biglietteria di Palazzo Te.
Costi: euro 5 a partire dai 18 mesi fino ai 99 anni.
Info: 0376/752882 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; www.segnidinfanzia.org ; www.segninonda.org
La nuova mostra allestita presso la Casa del Rigoletto è dedicata all'artista Gianni Feraboli, un pittore autodidatta che, fin da ragazzo, ha nutrito una forte passione per l’arte ed in particolare per lo studio del colore, degli accostamenti tonali e della resa coloristica, approfondimenti cui lui stesso attribuisce il merito della formazione e del consolidamento della sua sensibilità artistica.
TRA SOGNO E IR-REALTA', questo il titolo dell'esposizione, inaugura sabato 11 febbraio alle ore 16.30
La mostra sarà visitabile fino al 5 marzo
Ingresso gratuito tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Gianni Feraboli è un pittore autodidatta che, fin da ragazzo, ha nutrito una forte passione per l’arte ed in particolare per lo studio del colore, degli accostamenti tonali e della resa coloristica, approfondimenti cui lui stesso attribuisce il merito della formazione e del consolidamento della sua sensibilità artistica.
L’innata curiosità lo ha spinto a sperimentare svariate tecniche e materiali espressivi diversi fra cui metalli, legno, cartone e stoffe, frammenti di ceramica e vetro, calce e cemento; a lavorare su differenti tipi di supporto (spesso materiale di recupero), oltre le tele, quali tavole di legno o frammenti di mobili scartati, cartone, vetro e materiali plasticati, fino a cimentarsi nella pratica del mosaico.
A partire dagli anni ’80 ha esposto in mostre personali a Soncino, Mantova, Lerici, Sabbioneta, Canneto S/o, Piadena, Asola, Cicognolo e recentemente, alla fine del 2022, a Parma. Ha inoltre all’attivo la partecipazione a numerose collettive tra cui il “Premio Rivarolo di Pittura”, a Rivarolo Mantovano dove, nel 1991, è risultato vincitore del 2^ premio nella categoria “Estemporanea”.
Gianni Feraboli è originario di Volongo, in provincia di Cremona dove vive e lavora, in via Goito, 4
Info: https://gianniferaboli.wixsite.com/gianniferaboli
TRA SOGNO E IR-REALTÀ
Cos’è l’istinto per un artista…
Forza di immaginare, di inventare, di osare, di superare convenzioni, vincoli imposti e subiti. È libertà di scelta, di approfondire intuizioni, indagare emozioni.
È la via aperta alla potenza della mente creativa, alla forza e genialità dell’intuito, per cui le opere, le tele cercano un dialogo, polemizzano, inveiscono, feriscono, ma non concedono spazio all’indifferenza, anzi, lasciano un segno eloquente. Spesso nella fase inventiva si assottiglia, fino a svanire, il confine tra vero e fantastico, tra sogno e fantasia, tra reale ed irreale, concetti spesso così indistintamente intrecciati da confondersi e fondersi tra di loro in un processo creativo che darà vita al prodotto artistico finale: l’artista, in equilibrio sul filo che separa queste ir-realtà, fluttua ora da una parte ora dall’altra senza una vera consapevolezza di quale limite stia valicando.
“ … I miei quadri nascono dal niente…io non devo pensare…loro nascono dall’istinto….” Con questa recente testimonianza Gianni Feraboli, che sembra sorvolare i fattori motivazionali indagati fin qui, conferma indirettamente che nell’atto creativo non esiste per lui distinzione tra sogno e realtà.
Eppure Gianni Feraboli è un uomo concreto, figlio della terra…quella che descrivono le sue tele, la terra d'origine e della sua vita, territorio lambito da due fiumi, l’Oglio ed il Po, oggetto da sempre di interessi economici ma anche arricchito da influssi culturali, storici e artistici grazie alla prossimità di tre provincie confinanti, la cremonese, la mantovana e la bresciana.
La ricerca artistica di Gianni Feraboli spazia dalla espressività astratta a quella figurativa con incursioni e fusioni dell’una nell’altra e chiari rimandi ai grandi maestri del ‘900. La sua pittura è molto fisica, densa di sostanza, carica dell’humus che trae origine e linfa dalla Madre Terra e dall’Acqua, elementi di vitale importanza per lui che afferma …“Da “uomo della terra” faccio una pittura ricca di materia e di colore, cifre che connotano il mio lavoro e che, per me, costituiscono carica, energia, forza vitale… Sulla tela trasferisco il mio mondo, la mia realtà in forma di sogno, memorie, ossessioni e persino incubi, in una operazione stressante ma liberatoria”…
Fisicità e corposità nella pittura di Feraboli si manifestano anche nel trattamento dei supporti (spesso materiale di risulta) con scalfitture, graffi, lacerazioni, solchi su cui il colore gocciola, sbava, si sporca, si dilata e si increspa, e dove si alternano rapidi guizzi del pennello a morbide stese di spatola, in una studiata successione di azioni veloci e lente che ritmano il flusso creativo.
Il segno è estemporaneo, tracciato di getto non per ottenere la precisione e l’esattezza grafica o anatomica ma per cercare l’espressività, i tratti significativi, cogliere l’interiorità e le emozioni dei soggetti o rilevare gli elementi essenziali di ambienti “interiori” o “interiorizzati”, sempre filtrati attraverso percezioni soggettive raccolte nella memoria del passato.
Pittura di assilli personali, ossessioni private, ma anche di quiete dello spirito. In essa personaggi, luoghi, situazioni esprimono il suo essere padano e lombardo: lo rivelano i soggetti delle sue tele, l’acqua del fiume, la campagna piatta resa con strati di colore; ne è testimonianza l’umanità “ordinaria” ma dignitosa rappresentata da figure ieratiche, sguardo perso nel vuoto, profili severi, lineamenti marcati, tipici della campagna, con abiti di foggia imprecisata che potrebbero appartenere a qualunque epoca della storia.
Gianni Feraboli porta avanti una appassionata ricerca sulle tinte preferendo in particolare gli smalti che creano effetti di brillantezza e luminosità; la sua tavolozza si colora in relazione agli eventi atmosferici e stagionali: il verde vibrante della terra e della vegetazione in fioritura, il giallo oro delle messi in estate, il castano tenue della campagna nelle mezze stagioni o il più deciso bruno autunnale, il quieto blu, colore della riflessione notturna, della meditazione sulle cose.
Sorprendono le immagini di personaggi che affollano i percorsi onirici ossessivi dell’artista, ritratti con la genuinità da Giardino dell’ Eden ed ostentati con innocente naturalezza.
Le tele di Gianni Feraboli raccontano un tempo ed uno spazio irreali, luoghi della mente, mondi sospesi nell’immobilità, popolati da presenze statiche, sembianze senza tempo rese con straordinaria forza espressiva, opere di una decisa personalità artistica.
Danzio Soragni, il curatore della mostra
Il Museo San Sebastiano cambia allestimento, collezioni e nome. Nasce il “Museo Maca” Mantova Collezioni Antiche. Palazzo San Sebastiano si rinnova, un progetto reso possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Bam.
Venerdì 17 febbraio, alle 18.30, si terrà l’inaugurazione del “Museo Maca” (Mantova Collezioni antiche), ospitato nel Palazzo di San Sebastiano, in Largo XXIV Maggio, che riapre dopo i lavori dedicati al restauro e ad un complessivo riallestimento e riorganizzazione degli spazi.
L’Amministrazione Comunale di Mantova è impegnata dal 2019 nel progetto di riordino museologico e museografico delle proprie collezioni nelle sedi di Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano e Chiesa di San Sebastiano e Famedio ai Caduti.
Il nuovo museo in San Sebastiano vede un nuovo ordinamento museale incentrato sulle personalità che costituirono i nuclei delle collezioni conservate presso i musei civici: Francesco II e Vespasiano Gonzaga, con le loro antichità classiche, Giuseppe Acerbi con la collezione di materiali antico egiziani, arabi ed etnologici, Ugo Sissa con la collezione mesopotamica.
Per questa ragione è stata scelta come nuova denominazione del museo civico Maca- Mantova Collezioni antiche.
Tutto il piano terra del museo sarà dedicato a Francesco II Gonzaga, il committente di Palazzo San Sebastiano, mentre la Sala dei Trionfi ospiterà la statuaria greco-romana di Vespasiano Gonzaga e le nuove sezioni Egiziana, Araba e Mesopotamica, con approfondimenti dedicati ai relativi collezionisti.
Il taglio del nastro avverrà il 17 febbraio alle ore 18.30, in presenza del sindaco Mattia Palazzi, della direttrice dei Musei Civici Veronica Ghizzi, del presidente della Fondazione Bam Alberto Arrigo Gianolio e delle autorità e degli ospiti invitati.
Per l’occasione, nella stessa giornata e nel giorno successivo, il Maca aprirà a tutta la cittadinanza, con ingresso gratuito, venerdì 17 dalle 20.30 fino alle 22.30 e sabato 18 febbraio dalle 18.30 alle 21.
Nell’ambito delle strategie di sviluppo dei servizi comunali che l’Amministrazione intende intraprendere, il Servizio Biblioteche del Comune di Mantova ha organizzato un incontro di informazione per fare il punto circa l’evoluzione delle biblioteche, a livello italiano, dopo la pandemia. Il convegno dal titolo “Biblioteche, relazioni, territori”, che si è svolto martedì 17 gennaio nella Biblioteca Teresiana, organizzato in collaborazione con l’Associazione cheFare, ha visto la partecipazione di molti bibliotecari, oltre ai partner che hanno sottoscritto il Patto per la lettura del Comune di Mantova. Presenti anche diverse istituzioni culturali interessate a implementare nuove collaborazioni con le biblioteche civiche con lo scopo di potenziare e integrare le azioni che, in diverse misure e modalità, sono finalizzate a diffondere la cultura del libro e della lettura come attività necessaria per la crescita culturale della cittadinanza.
I saluti iniziali sono stati portati dal sindaco Mattia Palazzi che ha sottolineato la scelta di ampliare gli orari del Baratta ed innovare i servizi bibliotecari per creare luoghi pubblici d’incontro dove costruire relazioni e riflessioni per una comunità più unita e forte. “La sfida – ha detto – è essere al passo coi tempi e offrire servizi e attività capaci di attrare sempre più persone, specialmente i giovani”.
“Un’occasione quella di oggi – ha detto in apertura l’assessora comunale alle Biblioteche e Archivi e presidente della Rete Bibliotecaria Mantovana Alessandra Riccadonna – per conoscere possibili orizzonti di innovazione per le biblioteche. Quest’ultime sono in continua trasformazione e rivestono un ruolo sempre più strategico per le amministrazioni, che le vede protagoniste nel combattere il rischio di desertificazione delle relazioni sociali sui territori. In questi anni abbiamo attivato vari servizi innovativi e promosso attività culturali e di lettura. E’ importante, inoltre, costruire un piano strategico per definire le priorità dei servizi da diffondere alla cittadinanza, tenendo conto delle nuove esigenze. Fondamentale è creare legami, sinergie e fare rete tra le biblioteche civiche e le associazioni culturali del territorio. Insieme possiamo candidarci a Capitale italiana del libro”.
Poi, gli interventi di Giacomo Giossi dell’Associazione cheFare, Chiara Faggiolani dell’Università La Sapienza di Roma, Alessandro Bollo di La Fabbrica del Vapore Milano e della direttrice delle biblioteche civiche Francesca Ferrari. E ancora, Laura Baccaglioni e Alessandro Della Casa di Festivaletteratura, Giuliano Annibaletti di Charta Cooperativa Sociale onlus, Vitandrea Marzano del Comune di Bari e Colibrì – Rete delle biblioteche di Bari, Mattia Cherubini di Line Culture Brescia e Roberto di Puma della Fondazione Terzo Luogo Milano. Il convegno è stato moderato da Bertram Niessen dell’Associazione cheFare.