E' stata inaugurata venerdì 25 settembre la mostra "Nulla temo perchè nulla spero. Roberto Ardigò a Mantova" curata da Francesca Ferrari e Chiara Pisani. La Biblioteca Teresiana e l’Archivio storico Comunale di Mantova hanno la fortuna di conservare un importante nucleo di documenti legati alla figura dell’illustre filosofo positivista Roberto Ardigò (1828-1920). Si tratta soprattutto di documenti appartenenti al suo archivio personale, donato nel 1919 alla città di Mantova da Giovanni Marchesini, allievo del filosofo, come omaggio alla città adottiva del suo mentore.
Tali documenti, relativi per lo più all’attività di docente di Ardigò, si vanno ad aggiungere ad alcuni nuclei di pubblicazioni e altra documentazione, tra cui diverse lettere autografe, che attestano il particolare rapporto d’affetto che legava Ardigò a Mantova. Vi è inoltre un ristretto ma prezioso insieme di opere e cimeli consegnati nel 1929 ai mantovani dalla sensibilità da Piero Preda, mecenate e amico del filosofo. In occasione del centenario della morte del filosofo una selezione di questa documentazione viene presentata al pubblico come doveroso omaggio e ricordo del Maestro del Positivismo italiano.
I documenti proposti ripercorrono, attraverso quattro sezioni tematiche, i momenti fondamentali della vita e dell’opera di Ardigò, seguendo, come tema di fondo, il suo speciale rapporto con Mantova.
L’esposizione sarà visitabile fino al 31 ottobre, secondo gli orari di apertura della biblioteca (visite guidate nei giorni di giovedì e venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il sabato mattina dalle 10 alle 13).
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La mostra “Melodramma”, a cura di Melania Gazzotti e ospitata nelle sale della Casa del Rigoletto dall'8 settembre al 4 ottobre 2020, raccoglie una selezione di bozzetti inediti realizzati dal pittore e illustratore Gianluigi Toccafondo per il Teatro dell'Opera di Roma.
L'artista collabora dal 2014 con il prestigioso teatro romano per il quale ha creato tutti i manifesti delle ultime cinque stagioni di lirica e balletto, oltre a scenografie e costumi di capolavori operistici, come Il barbiere di Siviglia, Don Giovanni e Rigoletto.
Un progetto di Organizzazione Flangini, Milano
Con il patrocinio e la collaborazione di Comune di Mantova
Catalogo Lazy Dog Press
In allegato il comunicato stampa della mostra
- CS_TOCCAFONDO.pdf (2170 Scaricamenti)
Nelle serate di venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 luglio, prende forma in piazza Sordello e si diffonde lungo tutto il cuore della Mantova più antica “Risonanze – rito collettivo dell’attesa”. 3 attrici, interagendo con 3 musicisti, in 3 sere d’inizio luglio, si alternano nella lettura di poesie o brani letterari portatori di speranza e luce dopo i momenti tristi vissuti nei mesi scorsi.
Gli spettacoli sono stati illustrati sabato 27 giugno al Cinema Oberdan di Mantova da Giovanni Pasetti, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Mantova, Anna Maria Baboni e Alberto Rigamonti de Il cinema del Carbone e Valentina Pavesi di Oficina Ocm e da Fiorenza Bacciocchini direttore della Fondazione Bam.
Ermanna Montanari legge Dante, accompagnata dal trombettista Simone Marzocchi; Sonia Bergamasco si orienta su Emily Dickinson, interagendo con il clarinettista Aljaz Begus; Federica Fracassi opta per Ariosto e invita il violinista Filippo Lama a ricrearne le atmosfere. L’ingresso è libero.
Il progetto curato dal Circolo cinematografico Il cinema del carbone è realizzato in collaborazione con Oficina Ocm e grazie all’adesione di numerosi soggetti del territorio, privati e fondazioni che sollecitati hanno risposto con generosità: Fondazione Banca Agricola Mantovana, Fondazione Comunità Mantovana Onlus, Fondazione Marcegaglia, Rampi srl, ConcreteLab, Palazzo Castiglioni Luxury Suites. “Risonanze” ha il patrocinio del Comune di Mantova e rientra nel cartellone “Mantova estate”.
“Risonanze” è rito collettivo di comunità, gesto simbolico che rompe l’isolamento degli ultimi mesi, mostrando come il teatro, la letteratura e la musica siano vivi e possano accompagnarci verso momenti migliori. Dall’alto del balcone di Palazzo Castiglioni, rivolte verso una grande piazza in cui le persone possono disporsi in sicurezza, portandosi una sedia portata da casa o un cuscino, un’attrice evoca incanti e li condivide grazie alle sue letture e alla musica che le accompagna; voce e suono si propagano per tutto il centro storico, in filodiffusione, e anche oltre, andando a costituire una vera e propria “comunità sonora”.
“Risonanze” accoglie e propaga una voce che finalmente si libera, che porta conforto e bellezza a chi ha sofferto e sta soffrendo per l’epidemia o per le sue conseguenze, che veicola un messaggio di speranza. “Risonanze” è un segnale di ripresa che viene dal teatro e dalla musica, le realtà che più di altre sono state messe in difficoltà dall’assenza obbligata di pubblico e dalla chiusura dei luoghi di spettacolo. Perché la distanza fisica tra le persone non diventi distanziamento sociale, perché il farsi comunità possa servire a “cum patire” per sopportare meglio e resistere, servono gesti e riti collettivi, dove la bellezza possa farsi salvifica. E allora, se Sherazade racconta per 1000 notti le sue storie per raggiungere la salvezza, ecco che con “Risonanze” 3 donne, 3 attrici, 3 artiste, in 3 sere d’estate, diffondono bellezza, piccolo viatico per una rinascita. Con l’auspicio che Mantova, capitale del Rinascimento e città dei festival, con questo gesto di comunità possa rappresentare ancora una volta una “scintilla” che faccia divampare fuochi anche altrove.
IL CARTELLONE
Venerdì 3 luglio ore 21.30
Ermanna Montanari - Vergine madre, figlia del tuo figlio
Interventi musicali a cura del trombettista Simone Marzocchi
Scrive per riviste nazionali e internazionali e, nel 2017, ha pubblicato il libro di racconti Miniature Campianesi per Oblomov editore. Nel 2012 è uscita per Titivillus la biografia artistica a cura di Laura Mariani Ermanna Montanari fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe (nel 2017 in versione inglese) e sempre nel 2017 per Quodlibet il volume in italiano e inglese a cura di Enrico Pitozzi Acusma Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari. In relazione alla sua ricerca vocale sono stati pubblicati contributi in riviste e saggi, tra questi Enrico Pitozzi su Art’o e Culture Teatrali, Marco Sciotto su Scenari, Margherita De Giorgi su Rivista Brasileira de Estudos da Presennça, Daniela Visone su Acting Archives Review, Laurence Van Goethem su Alternatives théâtrales e i cd de L’Isola di Acina e Ouverture Alcina (Ravenna Teatro), La Mano e Rosvita (Luca Sossella editore). La voce di Ermanna Montanari e il suo originale “recitar cantando” sono anche su Spotify: cinque spettacoli scelti dal repertorio del Teatro delle Albe che annodano la sua ricerca vocale in particolare con le musiche originali di Luigi Ceccarelli.
Simone Marzocchi: diplomato in tromba sotto la guida del M° Andrea Patrignani presso l’istituto pareggiato “G.Verdi” di Ravenna.Ha frequentato per 6 anni il corso di analisi e composizione presso il conservatorio “B.Maderna” di Cesena sotto la guida dei Maestri G.Cappelli, L.Lollini, C. Boncompagni e C.Scannavini. Ha collaborato e collabora come musicista e compositore con diverse realtà musicali e teatrali italiane: Orchestra sinfonica dell’Emilia Romagna, Orch. giovanile di Trento, Orch giovanile “A.Toscanini”, Orch. dei giovani europei, Mei Orchestra, EAOrchestra, Teatro Binario, Societas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe, compagnia Un’Ottima lettera, Xtravagance Core. Attualmente è prima tromba dell’Orchestra Arcangelo Corelli di Ravenna e del Youbrass quartet, collabora come musicista e compositore col Teatro delle Albe e la compagnia Un’Ottima Lettera, è creatore ed esecutore dei progetti musicali Johnny & Mongo e Filomela , suona come solista (scrive ed esegue propri brani). Ha suonato in Italia, Francia, Slovenia, Ungheria, Spagna, Belgio, Germania, Svizzera, Olanda, Malta, Bulgaria, Portogallo.
Sabato 4 luglio ore 21.30
Sonia Bergamasco - La lontananza è matrice di dolcezza
Interventi musicali a cura del clarinettista Aljaž Beguš
Nel 2017 dirige al Piccolo Teatro lo spettacolo Louise e Renée, ispirato a Memorie di due giovani spose di Balzac, di cui Stefano Massini cura la drammaturgia originale. Nel corso della lunga collaborazione artistica con il compositore Azio Corghi interpreta ruoli di cantante-attrice in Italia e all’estero. Nel ruolo di Elvira nell’opera Il dissoluto assoluto su libretto di Jose Saramago, è al Teatro Sao Carlos di Lisbona nel 2005 e alla Scala di Milano nel 2006. Al Teatro San Carlo di Napoli, nel 2017, è interprete e autrice della narrazione di scena nella versione da concerto del Fidelio di Beethoven diretta da Zubin Metha. Collabora stabilmente in -con un vasto repertorio per voce e pianoforte – con il musicista Emanuele Arciuli. Per l’edizione 2019 del Festival del Maggio musicale fiorentino firma la regia delle Nozze di Figaro di Mozart. Protagonista del film L’amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci. Nastro d'argento per La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana; lavora con Bernardo Bertolucci, Giuseppe Piccioni e Franco Battiato. È La Regina madre del film Riccardo va all’inferno, di Roberta Torre e Luce nella commedia Come un gatto in tangenziale, diretta da Riccardo Milani.
Premio Flaiano come miglior interprete nel film De Gasperi, di Liliana Cavani, riscuote grande successo nelle serie Tv Tutti pazzi per amore e Una grande famiglia entrambe dirette da Riccardo Milani, ed è Livia nella serie televisiva Il commissario Montalbano. Per il film Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante, vince il Premio Flaiano come interprete dell’anno, il Premio Alida Valli come migliore attrice non protagonista al Bari International Film Fest e il Premio CIAK d’oro.
Aljaž Beguš, primo clarinetto e solista dell'Orchestra da Camera di Mantova, si diploma alla Ljubljana Academy of Music, perfezionandosi poi a Madrid. Vincitore di concorsi e semi-finalista all’EBU New Talent Competition in Bratislava, come camerista collabora con artisti di primo piano della scena internazionale e in qualità di solista si esibisce con importanti orchestre tra cui Slovenian Philharmonic, RTV Slovenia Symphony Orchestra, Gustav Mahler Youth Orchestra. Prende parte a festival di prestigio tra cui BBC Proms di Londra, Luzern Festival, Salzburg Festival, Kammerfest Lockenhaus, Trame Sonore Mantova Chamber Music Festival.
Domenica 5 luglio ore 21.30
Federica Fracassi - Variazioni Furiose
Interventi musicali a cura del violinista Filippo Lama
Al cinema esordisce nel 2010 in Happy Family di Gabriele Salvatores, seguono, tra gli altri, Bella addormentata di Marco Bellocchio e Il capitale umano di Paolo Virzì (2014), Gli sdraiati di Francesca Archibugi (2017), Benedetta follia di Carlo Verdone (2018). Nelle ultime stagioni teatrali lavora a Raffiche, dedicato a Splendid’s di Jean Genet, con la compagnia Motus ed è protagonista di Louise e Renée, regia di Sonia Bergamasco, drammaturgia di Stefano Massini da Mémoires de deux jeunes mariées di Honoré de Balzac, una produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Lavora a un ampio progetto ibseniano coprodotto da Teatro Franco Parenti/Ctb/I Guitti con il regista Luca Micheletti, con il quale condivide la scena in Rosmersholm-Il gioco della confessione e in Peer Gynt- Suite. Nell’ambito di questo percorso è ideatrice e autrice, insieme alla fotografa Valentina Tamborra, del progetto Nient’altro che finzioni. È protagonista di un avvincente percorso che attraversa l’opera di Giovanni Testori: partendo dai Tre Lai incarna la regina Erodiàs, diretta da Renzo Martinelli e nel 2019 è La Monaca di Monza diretta da Valter Malosti. Nella stagione 2019/2020 è Cassandra in Ecuba per la regia di Andrea Chiodi. Si dedica a un percorso parallelo al teatro costellato di letture poetiche in dialogo con musica dal vivo insieme a compositori e musicisti contemporanei. Collabora come attrice e modella alle sfilate e agli spettacoli di Antonio Marras. È una delle protagoniste della serie tv Luna Nera, prodotta da Fandango e Netflix
Filippo Lama collabora con l'Orchestra da Camera di Mantova, da oltre 30 anni, in qualità di violino, violino di spalla e solista. Bresciano, classe 1961, diplomato con il massimo dei voti e la lode, vincitore di concorsi nazionali e internazionali, dedica buona parte della propria attività alla musica da camera, suonando in formazioni dal duo all'ottetto. Nel 2010 fonda con il violoncellista Stefano Guarino e il pianista Riccardo Zadra l'Hesperos Piano Trio. Dal 2007 è direttore artistico e konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia. E' titolare della cattedra di violino al Conservatorio “Marenzio” di Brescia.
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Luci e suono sono a cura di:
Marco Olivieri -Sound designer
Fonico, sound designer e compositore ha collaborato con molti musicisti e artisti di fama internazionale sia in live che in studio. Operando da molti anni anche in ambito teatrale ha potuto affinare competenze e gusti che travalicano i consueti confini di genere realizzando progetti e ricerche sulla spazializzazione sonora e sulla sonorizzazione di spettacoli multidisciplinari. Alcune delle sue collaborazioni in ambito musicale sono state con, tra gli altri, Arto Lindsay, Patty Smith, Lou Reed, Goran Bregovic, Calexico. In ambito teatrale ha realizzato diverse colonne sonore e progetti di sonorizzazione, collaborando con molte compagnie e registi, tra cui Bob Wilson, Socìetas Raffaello Sanzio, Eimuntas Nekrosius.
Tommaso Rossi- Luci
“Sono attivo nel mondo dello spettacolo da più di 25 anni, ho attraversato il teatro di ricerca e quello di prosa, la moda, il corporate, i festival teatrali e musicali, mostre temporanee e permanenti. Ho anche progettato matrimoni e battesimi. Di ogni campo ne ho assorbito il linguaggio mantenendo il mio punto di vista. Questa a Mantova, è una “prima volta”, non mi è mai successo di fare luce dopo un periodo buio così lungo” (Tommaso Rossi)
Tema srl- Service tecnico audio e luci
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COL PATROCINIO del Comune di Mantova
CON IL CONTRIBUTO DI: Fondazione Bam; Fondazione Comunità Mantovana Onlus; Fondazione Marcegaglia; ConcreteLab; Rampi srl; Palazzo Castiglioni Luxury Suites
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PROGETTO A CURA DI Circolo cinematografico Il cinema del carbone.
La riapertura delle Biblioteche comunali procede con una progressiva riattivazione dei servizi tradizionali. Da lunedì 15 giugno infatti sarà nuovamente possibile accedere alle sale di lettura del Baratta e della Teresiana seguendo un protocollo a tutela della sicurezza degli utenti e degli operatori.
Nel dettaglio:
• L'ingresso alle sale di lettura sarà contingentato, per garantire il corretto distanziamento, e previa misurazione della temperatura corporea;
• Non tutte le aree saranno accessibili: escluse al pubblico sala emeroteca e sala bambini/ragazzi (Baratta); sala emeroteca (Teresiana);
• Per favorire la fruizione del servizio ad un maggior numero di persone è previsto un tempo massimo di permanenza nella struttura (secondo turnazioni antimeridiane e pomeridiane);
• I materiali consultati dovranno essere depositati in appositi spazi, specificamente identificati a questo scopo, e non riposti direttamente a scaffale;
• Le postazioni studio e quelle informatiche sono accessibili solo ed esclusivamente previa prenotazione scrivendo ai recapiti email delle biblioteche (Teresiana: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Baratta: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.);
• Rimane sempre attivo al Baratta lo sportello di consulenza telefonica generale e specifico per consigli di lettura per bambini e ragazzi;
• Sempre al Baratta verranno organizzate attività e letture all'aperto per bambini.
Si fa presente che durante la permanenza all'interno delle strutture sarà obbligatorio l'uso costante delle mascherine.
“Gradualmente stiamo riaprendo tutti gli spazi delle nostre biblioteche – ha detto l’assessore del Comune di Mantova Paola Nobis – e riattivando i vari servizi che organizziamo per i tanti fruitori. Le biblioteche comunali sono un punto di riferimento per i cittadini, dai più piccoli ai più anziani. Ed è per questo, comunque, che anche nei periodi più delicati abbiamo sempre cercato di esserci, fornendo alcuni servizi, e continuiamo a lavorare per riprendere tutte le attività comprese quelle del ricco cartellone del Baratta+”.
Gli orari da lunedì 15 giugno di apertura al pubblico della Biblioteca Teresiana saranno dal martedì al venerdì dalle 9 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13 (tel. 0376/338460-338450), mentre quelli del Baratta lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 20 e martedì e giovedì dalle 9 alle 22.30 (tel. 0376/352701).
Occasio et Poenitentia al Palazzo San Sebastiano di Mantova #museichiusimuseiaperti
L’appuntamento sul web di oggi, venerdì 5 giugno, dedicato alle collezioni dei Musei civici riguarda un affresco molto particolare, di scuola mantegnesca e con un soggetto estremamente curioso e di difficile interpretazione. Si tratta di “Occasio et Poenitentia”, l’Occasione e la Penitenza, un tema che affronta in pittura l’annoso dilemma tra il vizio e la virtù. Per conoscere maggiormente i dettagli di quest’opera un tempo pensata per ornare la cappa di un camino di un’abitazione privata mantovana si potrà accedere online ai canali istituzionali dei musei civici: www.palazzote.it , Facebook,/Instagram (palazzotemuseicivicimn) e su youtube (Musei Civici Mantova).
Video: https://clikka.net/gM07H
L’iniziativa che stiamo facendo sui canali digitali in questo difficile momento non ha lo scopo di sostituire in alcun modo l’esperienza della visita “reale”.
Desideriamo tenere viva l’attenzione e stimolare la curiosità con nuovi spunti che portino le persone a riscoprire le opere nel loro contesto anche con l’aiuto indispensabile dei professionisti che da sempre si occupano di accompagnare nelle visite il pubblico e di rendere, con la loro professionalità, i nostri Musei Civici un luogo di condivisone che rappresenta il senso del Museo. Pertanto viviamo lo stesso senso di disagio di tutti coloro che confidano e sollecitato l’apertura dei Musei.
Siamo al lavoro per rendere possibile quel giorno garantendo la massima sicurezza che sarà, insieme all’immutata bellezza dei Palazzi e delle opere, l’unica garanzia per l’attrattività.
QUESTI I VIDEO GIA' DISPONIBILI
"Il Gatto", collezione egizia Palazzo Te con il Direttore dei Musei civici, Veronica Ghizzi
https://clikka.net/rsNPN
"Al Caffè" di Federico Zandomeneghi con il Conservatore dei Musei civici, Roberta Piccinelli
https://clikka.net/MXQKl
I Vasi Canopi della Collezione Egizia di Palazzo Te con il Direttore dei Musei civici, Veronica Ghizzi
https://clikka.net/lwgfV
"Il mattino" e "Bambina tra i fiori" di Armando Spadini con il Conservatore dei Musei civici, Roberta Piccinelli
https://clikka.net/bcGsu
Il busto di Francesco II Gonzaga di Palazzo San Sebastiano con il Conservatore dei Musei civici, Roberta Piccinelli
https://clikka.net/YS6Fq
Il Cupido dormiente di Palazzo San Sebastiano con il Direttore dei Musei civici, Veronica Ghizzi
https://clikka.net/eZrbk
Rappresentazione di Roma, dipinto su tela, con Antonella Cancellara, coordinatore attività didattica
Video: https://bit.ly/2TwvEb7
Virgilio in cattedra di Palazzo San Sebastiano con il Direttore dei Musei civici, Veronica Ghizzi
https://clikka.net/Kg0Pu
PER I PIU' PICCOLI
Segnalibro in geroglifico
https://clikka.net/6YM1v
Costruiamo insieme la croce egizia!
https://clikka.net/OSz2D
Andreas Hofer Mantova Mito Memoria Spazio culturale - Info Point turistico
All'interno della cinquecentesca Porta Giulia, attribuita all'opera di Giulio Romano, sorge il nuovo spazio culturale e info point turistico Andreas Hofer Mantova Mito Memoria.
Assieme a tratti di mura, al bastione della Madonna e alla settecentesca polveriera, Porta Giulia nobilita gli obliati frammenti dell’antica fortezza di Porto e, affiancata dall’esteso Parco monumentale Andreas Hofer, è oggi cuore civico del quartiere di Cittadella.
Inaugurato il 19 febbraio 2020, lo spazio culturale Andreas Hofer Mantova Mito Memoria con una meticolosa e ampia ricognizione delle fonti documentarie e iconografiche, con i cimeli e la preziosa collezione di Martin Reiter illumina la figura di Andreas Hofer, uomo, personaggio storico e mito, attraverso un percorso fisico e culturale del contesto mantovano in cui si consumarono gli ultimi giorni dell’eroe tirolese, e attraverso le nuove interpretazioni storiche, politiche e culturali che hanno trasformato Hofer in un simbolo di dialogo tra i popoli, incontro pacifico, arricchimento di conoscenza nella comune casa europea.
Il moderno allestimento museografico permette un inedito itinerario tra Memoria e Mito che oggi si affianca a un più ampio percorso hoferiano, che parte dal tessuto storico del quartiere di Cittadella, caratterizzato dalla Strada Montata, antico ingresso alla città (attraversato dallo stesso Hofer al suo arrivo in Mantova) che dall’esistente ponte levatoio conduce all'antica Porta Giulia. La porzione urbana di Cittadella, alle porte della città, ritrova ideale relazione con il centro cittadino nel neoclassico palazzo d’Arco, luogo del processo ad Andreas Hofer, oggi sede di un museo, e con piazza Sordello, cuore della città storica, luogo delle celebrazioni dell’eroe tirolese, che cadono ogni anno il 20 febbraio, nell'anniversario della sua morte.
hofer2Il progetto museale, promosso dall’Associazione Porta Giulia-Hofer, è nato in particolare in collaborazione con l’Archivio di Stato di Mantova, l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, l’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, il Museo e Fondazione Palazzo d’Arco, il Parco Regionale del Mincio e la Società per il Palazzo Ducale, con il sostegno e il contributo del Comune di Mantova, di GECT Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e della Fondazione Comunità Mantovana.
Lo spazio culturale Andreas Hofer Mantova Mito Memoria è anche importante info point turistico a beneficio dei turisti provenienti dalle direttrici settentrionali e dal lago di Garda, ma soprattutto diventa crocevia e punto di partenza per percorsi turistici ciclabili e/o escursionistici, che collegano la zona periurbana al centro storico cittadino o alle più importanti ciclovie europee.
Dal 18 maggio 2020, in seguito all’emergenza COVID-19, per l’accesso è richiesta la prenotazione tramite il sito ufficiale: www.andreashofermantova.it
Informazioni
Andreas Hofer Mantova Mito Memoria
Spazio culturale – Info Point turistico
Piazza Porta Giulia, 8
46100 Mantova
tel. 0376 220016
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito ufficiale: www.andreashofermantova.it
Orario di apertura
febbraio-maggio: sabato 15.00-17.00; domenica 10.00-12.00 e 15.00-17.00
giugno-ottobre: sabato 16.00-18.00; domenica 10.00-12.00 e 16.00-18.00
da lunedì a venerdì su prenotazione; ulteriori aperture su prenotazione
Ingresso e modalità di visita
La visita si svolge liberamente durante gli orari di apertura
I visitatori potranno essere anche accompagnati da guide abilitate esperte del territorio (Guide GAM)
Le visite su prenotazione e/o guidate possono essere richieste telefonando alla Segreteria (tel. 0376 220016) o via mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il biglietto d’ingresso consente uno sconto sulla visita del Museo di Palazzo d’Arco
Ha preso il via la settima edizione di Mantovarchitettura, con una nuova modalità, senza la presenza del pubblico e dei relatori nei luoghi più belli della città, ma attraverso collegamenti on line. Le lezioni in streaming sono rivolte a un vasto pubblico anche di non addetti ai lavori. Il Politecnico di Milano e il Polo territoriale di Mantova, pur nelle oggettive difficoltà del momento dovute all'emergenza coronavirus, sono riusciti a organizzare un programma con un'ampia partecipazione di architetti che arrivano da molte parti del mondo.
La rassegna, che gode anche del patrocinio del Comune di Mantova, prosegue fino al 12 giugno con ventisei conferenze e con ospiti italiani e internazionali.
Vai al sito per leggere il programma e altre informazioni.
Il centro Studi Leon Battista Alberti, a fianco dell’amministrazione del Comune di Mantova, si è occupato di dare alle stampe uno studio di Davide Allegri dedicato ai lavori dell’architetto mantovano Renzo Zavanella. La pubblicazione è il risultato dello studio organico e completo sulla figura di questo professionista, delle sue connessioni e dei suoi rapporti con gli altri Maestri dell’architettura moderna e con le avanguardie artistiche del Novecento, con particolare riferimento all’amicizia con Lucio Fontana. L’opera di Zavanella – attraverso i suoi intensi e duraturi rapporti con la grande impresa italiana, i capitani d’industria pionieri della moderna produzione – è inoltre strettamente connessa con la storia sociale, culturale ed economica della Lombardia tra le due guerre, fino al boom economico e al miracolo italiano degli anni Sessanta.
Il progetto è sostenuto anche dal Politecnico di Milano e dal Ministero dei Beni Culturali.
Il volume indaga la multiforme e variegata produzione di Renzo Zavanella (1900-1988), architetto e designer mantovano che ha operato a Milano tra la fine degli anni Venti fino alla morte. Nel suo piccolo studio domestico (via Pancaldo prima e via Tiepolo poi) con la sola sorella Bice come unica e fedele collaboratrice Zavanella progetta visionari padiglioni fieristici, oggetti e mezzi di trasporto dal design straordinariamente innovativo, residenze, uffici, tombe (piccoli capolavori tra arte astratta e razionalismo purista realizzati con Lucio Fontana) intessendo, lungo una carriera professionale ultradecennale, rapporti con i maggiori protagonisti della cultura architettonica e artistica del Novecento italiano.
Renzo Zavanella costituisce un importante satellite di quella costellazione tipicamente lombarda e milanese che fa riferimento alla variegata galassia del professionismo colto, all’interno della quale si sono poi riscoperti, spesso con ritardo, progettisti di indubbio valore. Figura spuria che “non si è mai vista riconoscere il suo giusto posto nella storia dell’architettura contemporanea”, è stato però qualcosa di più e di diverso anche rispetto a questa definizione. Nato a Mantova allo scoccare del Secolo breve la sua vicenda, che si svolge quasi tutta a Milano, costituisce un capitolo sostanzialmente obliterato del grande romanzo dell’architettura del Novecento. Tra le due guerre collabora con Gio Ponti e Luciano Baldessari ed è “compagno di strada” di alcuni dei maggiori protagonisti della cultura architettonica e artistica italiana: più direttamente con Enrico Ciuti, Lucio Fontana (col quale realizzerà piccoli capolavori di architettura funeraria al Monumentale di Milano), Raffaello Giolli, Giulio Minoletti, Giuseppe Pagano, Edoardo Persico, Agnoldomenico Pica; più marginalmente Franco Albini, Ignazio Gardella, Giancarlo De Carlo, Carlo De Carli, Ernesto Nathan Rogers, Marco Zanuso. Nel secondo dopoguerra è, tra gli architetti, uno dei maggiori protagonisti del “miracolo economico” italiano, disegnando i nuovi spazi e gli oggetti simbolo della società del consumo di massa e concentrando la propria attività professionale su diversi fronti: dall’architettura espositiva (che sarà, per tutta la sua carriera, settore privilegiato di sperimentazione), al design di interni, dal nascente settore dell’industrial design (dove l’oggetto “di serie” sarà da lui concepito come “pezzo unico” dalla raffinata artigianalità del dettaglio, in un approccio sospeso tra Albini e Mollino), fino ad arrivare allo studio e alla realizzazione di prototipi da prodursi in serie per abitazioni-tipo e per gli edifici a servizio della meccanizzazione diffusa (stazioni di rifornimento, autogrill).