News dal Comune
Promosso dall’Agenzia Agire nell’ambito del progetto “Fo.r.agri” di Regione Lombardia e Provincia di Mantova, il Festival conEnergia nasce come momento di divulgazione del pensiero etico ambientale, con lo scopo di facilitare il transito dall’economia lineare a quella circolare attraverso una divulgazione scientifica popolare ed è oggi patrocinato anche dal Comune di Mantova. Dopo alcuni eventi di pensiero all’interno del Festivaletteratura 2017, proseguirà proponendo attività di studio sull’impronta ecologica in alcuni Istituti scolastici, con una rassegna cinematografica d’essai nell’aprile 2018, e un convegno scientifico internazionale in una due giorni del 20 e 21 aprile presso il Teatro Scientifico Bibiena a Mantova.
Il programma del festival è stato illustrato martedì 3 aprile nella sede del Comune di Mantova in via Roma 39 dall’assessore all’Ambiente del Comune di Mantova Andrea Murari, dal presidente di Agire Alberto Ghidorzi e dal direttore di Agire Francesco Dugoni.
Giovedì 5 aprile inizia il ciclo di proiezioni gratuite al Cinema del Carbone, in via Oberdan 11, legato festival della sostenibilità energetica "Con Energia" promosso dall'agenzia Agire col patrocinio del Comune di Mantova e Legambiente. La proiezione prevista alle 18.30 è "The Pump" in lingua inglese con sottotitoli in italiano. Si tratta di un viaggio per conoscere le sperimentazioni nell'industria dell'auto
Il secondo film, sempre al Carbone, è in programma martedì 10 aprile alle 21,15 con "The breaktrough in renewable energy", in inglese con sottotitoli, un docufilm che mostra come l'energia rinnovabile stia divenendo meno costosa di quella da combustibili fossili. Optare per l'energia eolica e solare non è solo una scelta etica ma anche economica. Martedì 17 aprile alle 21.15 nel cinema di via Oberdan sarà di scena "Una scomoda verità 2", una fotografia delle conseguenze della crisi climatica, dai processi di desertificazione allo scioglimento dei ghiacciai, all'intensificarsi degli uragani.
Grazie al bando regionale vinto dal Comune di Mantova, sono pronti a partire i lavori per la nuova sede del Centro Antiviolenza di Telefono Rosa, che nascerà presso l’edificio di edilizia sociale di via Indipendenza 2, nel quartiere di Borgo Pompilio.
L’amministrazione comunale riceverà un contributo da parte di Ats Valpadana di ben 112.500 euro, ovvero il 90 per cento dell’intero intervento che prevede un investimento complessivo di 125mila euro. Il Comune di Mantova, quindi, cofinanzierà l’opera con i restanti 12.500 euro. La nuova sede sorgerà al primo piano dell’edificio di edilizia sociale di via Indipendenza 2, struttura che già oggi ospita al piano terra il Club delle Tre Età, che verrà ristrutturato e modellato in base alle esigenze dell’Associazione. Il Centro Antiviolenza di Telefono Rosa attualmente si trova situato in via Tassoni, in locali ritenuti carenti e non più idonei per l’offerta di servizi notevolmente aumentati in relazione alle domande di aiuto. Inoltre, l’attuale sede si trova in una zona centrale, in prossimità all’area a traffico limitato, lontana da parcheggi e quindi difficilmente accessibile.
Il nuovo centro in via Indipendenza 2, quindi, oltre ad essere più accessibile avrà degli spazi più idonei per il tipo di servizi. I lavori, che partiranno in ottobre (la gara d’appalto sarà in settembre), consistono nella ristrutturazione interna degli ambienti con la demolizione e ricostruzione di tramezze per la formazione di: sale consulenze (psicologo, avvocato, assistente sociale), sala ascolto (servizio telefonico), uffici di segreteria, sala gioco per bimbi, biblioteca e sala riunioni. Inoltre, sono previsti la ristrutturazione dei servizi igienici, il rifacimento delle finiture interne (pavimenti, serramenti) e degli impianti tecnologici (riscaldamento, impianto elettrico, linea dati), l’installazione del servoscala per l’abbattimento di barriere architettoniche e la fornitura degli arredi interni. Il progetto è stato realizzato dall’ufficio tecnico del settore Lavori pubblici del Comune di Mantova.
I lavori dureranno circa 5 mesi. Soddisfazione è stata espressa dagli assessori comunali Nicola Martinelli e Marianna Pavesi. “Sono contento – ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Martinelli giovedì 29 marzo – perché il bando è stato strutturato in base alle esigenze dell’associazione che utilizzerà questo spazio. Saranno messi a frutto questi locali che erano utilizzati da anni”.
“Siamo felici di poter garantire a Telefono Rosa una sede nuova – ha detto l’assessore alle Pari opportunità Pavesi –. L’azione a tutela delle donne vittime di violenza si realizza anche attraverso una sede più consona alla gestione dei colloqui riservati. Inoltre, il nuovo centro antiviolenza si troverà in una zona della città più facilmente accessibile”.
I due ritratti di grandi dimensioni recentemente donati dalla famiglia Cavriani alla Biblioteca Teresiana di Mantova raffigurano due importanti esponenti di questa nobile famiglia mantovana: Ottavio (1655-1726) e Annibale (1719-1803). I due dipinti, che si aggiungono al fondo bibliografico Ippolito Cavriani donato alla Teresiana nel 1899, vanno ad arricchire la quadreria storica della Biblioteca. Entrambi i personaggi raffigurati ebbero un ruolo di primo piano nel panorama politico e culturale mantovano del XVIII secolo. Muovendosi con grande abilità diplomatica seppero acquisire onori e privilegi anche sul piano internazionale, ottenendo benefici che favorirono sempre più l’identità aristocratica della famiglia.
La presentazione si è tenuta giovedì 29 marzo nella sala dei prestiti della biblioteca di via Ardigò 13. All’incontro sono intervenuti, oltre all’assessore alle Biblioteche del Comune di Mantova Paola Nobis, alla dirigente comunale alle biblioteche Irma Pagliari al direttore delle biblioteche comunali Cesare Guerra, alla conservatrice Chiara Pisani, la donatrice Barbara Marsigli Rossi Lombardi che ha lasciato i quadri alla Teresiana in ricordo della madre Aliana Cavriani, vissuta nel palazzo di via Trento. Erano presenti anche le sorelle della donatrice Paola e Alessandra e il restauratore Francesco Melli. “Sono due opere di valore – ha osservato Nobis – e ora diventano un patrimonio per tutta la comunità”.
I due dipinti facevano parte un tempo della ricchissima galleria degli antenati della nobile famiglia. Così come tutte le raccolte d’arte dei Cavriani, anche questa collezione di ritratti, iniziata nel XVIII secolo, è andata in gran parte dispersa. Tale diaspora rende molto complesso ricostruire pienamente la portata e l’importanza del prezioso patrimonio artistico appartenuto ai marchesi Cavriani e oggi testimoniato soprattutto dai documenti d’archivio che ne attestano, tra il XVIII e il XIX secolo, il ruolo di primo piano nel mecenatismo e nella committenza d’arte locale. Gli studi dei rapporti di questa casata aristocratica con l'ambiente artistico mantovano stanno facendo emergere sempre più la dimensione complementare che la famiglia svolse rispetto alla corte ducale: non a caso il Settecento, epoca aurea dei Cavriani, coincide con il declino e l'eclissi dei Gonzaga. Conservare e valorizzare quanto rimane di questa illustre eredità appare perciò di primario interesse per l’intera comunità mantovana.
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- Annibale_Cavriani_Teresiana.pdf (3711 Scaricamenti)
- Ottavio_Cavriani_Teresiana.pdf (3567 Scaricamenti)
- Fondo_Bibliografico_Ippolito_Cavriani.doc (2865 Scaricamenti)
Alla Casa di Rigoletto la nuova mostra fotografica di Daniele Pontiroli “Viaggi e Memorie". L'inaugurazione si è tenuta sabato 24 marzo.
La Bretagna come luogo dell’anima, dove osare pensieri di fuga, di abbandono, di non ritorno, è un luogo da scoprire passo dopo passo, aspro e possente come un Calvados di campagna, sferzato e segnato dal vento come il volto di un lupo di mare.
In questa atmosfera insieme lirica e selvaggia, Daniele Pontiroli annusa la dolcezza dell’approdo, e il suo sentire, il suo vedere, il suo cercare, sembrano placarsi appagati. Ma è la sensazione di un attimo: il viaggio diviene un interminabile abbraccio, esasperato, dilatato dall’uso dal grandangolo. I luoghi sembrano sottostare alla furia del vento, si sgretolano insieme alle pietre instabili di chiese oltraggiate dal tempo, lasciandosi tentare dalla severità di un bianco e nero fortemente contrastato, cedendo, a volte, pure alle lusinghe del colore.
Così amorevolmente interpretata e deformata, la terra di Bretagna si fa, in queste fotografie, terra “pontiroliana”, conquistata, fatta propria attraverso immagini che sfuggono ormai all’oggettività, per scivolare in una dimensione soggettiva quanto surreale, distorcendo per eccesso la realtà fino a lambire l’astrazione. Un analogo procedimento adotta Pontiroli in quelle “non-fotografie” apparentemente tanto distanti, che chiudono il catalogo e la mostra.
Di fatto, dalla dilatazione esasperata di fotogrammi (o porzioni di essi) martoriati con acidi, bruciature, solarizzazioni, materiali accidentali, complice la stampa a contatto, si ottengono queste immagini astratte o, per meglio dire, sperimentali. Il termine “non-fotografie” appare infatti inadeguato, visto che a venir meno è solamente l’uso della fotocamera, non quello dei procedimenti di stampa.
I risultati sono tanto casuali quanto sorprendenti e gran parte del fascino di queste immagini deriva dalla loro irriproducibilità, dall’impossibilità di ricreare le stesse condizioni che hanno dato vita a questi azzardi estetici. Ma l’idea della dilatazione del reale, fino a ingenerare una totale decontestualizzazione dell’oggetto rappresentato -sia esso un paesaggio, una chiesa o un fotogramma lacerato- è alla radice della ricerca di Pontiroli, sempre e comunque.
Se nel caso del viaggio bretone la deformazione grandangolare asseconda ed esaspera gli effetti del vento, l’orizzontalità del paesaggio, la stortura di un muro secolare, in questo viaggio mentale fatto di sperimentazioni estreme è il concetto stesso di realtà ad essere messo in discussione, dal momento che oggetti tangibili, tridimensionali, assolutamente reali e appartenenti alla nostra quotidianità danno vita a immagini del tutto orfane di ciò che le ha generate.
Inoltre, a differenza del ciclo bretone, che trasuda compiacimento estetico e amore per i luoghi, queste prove non hanno memoria, non conservano traccia del loro vissuto, pur essendo ricche di fascino ed esteticamente stimolanti.
Carlo Micheli
Titolo della mostra: “viaggi e memorie”
Autore: Daniele Pontiroli
Genere: fotografia
Luogo: Casa di Rigoletto - Mantova, Piazza Sordello
Inaugurazione: 24 marzo - ore 18
Durata: 24 marzo/22 aprile 2018
Organizzazione: Comune di Mantova - Ufficio Mostre
A cura di: Carlo Micheli, con la collaborazione di Alberto Butera
Stampa catalogo: Paolo Etturi - Mantova
Info: 0376.288208
Orari: tutti i giorni 9-18
- c.s.pontiroli.pdf (3199 Scaricamenti)
L’impegnativo salvataggio dei conigli abbandonati
I volontari salvano i conigli "Ma c'è chi ce lo impedisce" dalla
L’assessore alla Pubblica Istruzione Marianna Pavesi martedì 6 marzo ha accolto in via Roma 15 ragazzi francesi di Nevers e 16 mantovani dei licei classici della nostra città. Tra i due licei sono frequenti gli incontri di gemellaggio che permettono ogni anno lo scambio di esperienze tra gli studenti.
I giovani francesi sono arrivati domenica scorsa e sono ospiti delle famiglie fino a sabato 10 marzo. "E’ giusto che le città europee allarghino i loro orizzonti e favoriscano queste esperienze di scambi tra i ragazzi di Paesi diversi – ha osservato Pavesi- per consolidare l’identità e i valori del Vecchio Continente”. I giovani erano accompagnati dalla responsabile dell’associazione di gemellaggio Anna Maria Perobelli e dalle insegnanti di Nevers e del Liceo Virgilio.
Al termine gli ospiti hanno ricevuto gadget e depliant di informazione turistica. Il programma continuerà con le lezioni comuni a scuola e le visite guidate nei luoghi turistici. Mantova e Nevers sono legate nel nome di quel ramo cadetto dei Gonzaga che si ritrovò a governare e a concludere la secolare storia del piccolo Stato di Mantova. L’anno prossimo sarà il 60° anniversario del gemellaggio tra le due città e si sta preparando un programma ricco per ricordare l’avvenimento.
La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) in via XX Settembre 11/13/15, dall’ 11 marzo al 15 aprile 2018 presenta la mostra “L’Arte tra paesaggi e periferie”. La rassegna, che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova, FAI delegazione di Mantova, Parco del Mincio, Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano, Pro Loco di Castel d’Ario.
Sarà inaugurata domenica 11 marzo alle 11, con gli interventi di Arianna Sartori, curatrice della mostra e del catalogo, Daniela Castro, sindaco di Castel d’Ario, Beniamino Morselli, presidente Provincia di Mantova, Mattia Palazzi, sindaco di Mantova e Maria Gabriella Savoia di ‘Casa Museo Sartori’ e autrice del testo critico pubblicato nel catalogo, alla presenza degli artisti che sono stati invitati dalla curatrice a presentare un’opera in questa rassegna.
Si possono ammirare 106 opere, tra dipinti e sculture, realizzate da Acerbo Domenico, Andreani Giona, Arpaia Enzo, Artoni Mario, Baglieri Gino, Baldassin Cesare, Basso Gian Paolo, Bellini Maria Grazia, Bellomi Federico, Benedetti Laura, Bertazzoni Bianca, Bianco Lino, Boato Matteo, Bocelli Giuseppe, Bolis Maria Teresa, Bongini Alberto, Bongiorni Giorgio, Bonseri Lucia, Businelli Giancarlo, Buttarelli, Campanella Antonia, Carraro Renata, Castagna Angelo, Cerri Giovanni, Chiappa Tommaso, Chieppa Manlio, Ciaccheri Paolo Francesco, Cocchi Pierluigi, Corradelli Vasco, Cropelli Fausta, Dalla Fini Mario, D’Ambrosi Diego, Davanzo Walter, De Luigi Giuseppe, De Marinis Fausto, Denti Giuseppe, Deodati Ermes, Desiderati Luigi, Di Gifico Giorgio, Fabri Otello, Faccioli Giovanni, Facciotto Giuseppe, Falco Marina, Fastosi Gabriella, Ferrarini Renzo, Ferraris Giancarlo, Ferri Massimo, Frappa Lucia, Frisinghelli Maurizio, Gentile Domenico, Ghidini Pier Luigi, Ghisleni Anna, Girardello Silvano, Gnocchi Alberico, Gozzi Rinardo, Gravina Aurelio, Gualtieri Ulisse, Gutris Anna Francesca, Lanzi Mirco, Lomasto Massimo, Longfils Enrico, Longo Marco, Lo Presti Giovanni, Luchini Riccardo, Marciani Leopoldo, Marranchino Domenico, Masserini Patrizia, Merik Milanese Eugenio Enrico, Metallinò Elettra, Moccia Palvarini Anna, Molinari Mauro, Morelli Guido, Morselli Gino, Mottinelli Giulio, Mutti Ezio, Nastasio Alessandro, Negri Sandro, Orlando Carmela, Paggiaro Vilfrido, Pantaleoni Ideo, Paradiso Mario, Pavan Adriano, Pavan Wally, Pirondini Antea, Puppi Massimo, Quaini Marialuisa, Rezzaghi Teresa, Romilio Nicola, Rossato Kiara, Rossi Giorgio, Somensari Giorgio, Somensari Luigi, Spazzini Severino, Stazio Ivo, Tambara Germana, Timoncini Luigi, Tonelli Antonio, Tonelli Natalino, Turetta Daniela, Violi Donatella, Volta Giorgio, Zamprioli Mirella, Zangrandi Domenico, Zarpellon Toni, Zelda Zanferli Elda, Zerlotti Natalina.
Le opere sono state realizzate da artisti italiani a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso fino ai nostri giorni, sono raccolte in questa significativa rassegna dedicata al “paesaggio”.
La mostra presenta dipinti, acquerelli, sculture ceramiche e propone opere che raffigurano dal paesaggio bucolico, al paesaggio marino o montano, dal paesaggio o veduta urbana alle desolate periferie cittadine e industriali; l’offerta per il visitatore è ricca di proposte, sia per le varie interpretazioni dei soggetti presentati con stili molto diversi gli uni dagli altri e sia per le varie tecniche utilizzate per la loro realizzazione.
Gli artisti rappresentati, coprono tutto il territorio nazionale dalla Sicilia al Piemonte, dalla Puglia al Trentino Alto Adige, ognuno presente con il profumo della propria terra.
Durante la mostra è possibile visitare il Museo d’Arte Ceramica “Terra Crea – Sartori”. Nel Museo, ancora in divenire, è presentato il primo nucleo della raccolta di Opere ceramiche, collocate in modo permanente negli spazi predisposti nel cortile interno del palazzo. Oltre 120 è il numero delle piastre ceramiche che, modellate ed elaborate secondo le varie tecniche e ispirazioni dagli artisti, sono fissate alle pareti.
…tra terra e cielo…
“L’Arte tra paesaggi e periferie” è il titolo della rassegna che Casa Museo Sartori inaugura. L’invito della curatrice Arianna Sartori di partecipare alla mostra è stato rivolto a più di cento artisti che hanno quindi prodotto i dipinti o le sculture seguendo le indicazioni fornite dal titolo della rassegna stessa. Tutti gli artisti si sono sentiti liberi di esprimersi secondo i personali linguaggi e tecniche.
Parlare di paesaggio e di periferie è un tema quanto mai opportuno, che ci coinvolge perché tutti viviamo in questi ambiti. Che sia città, paese, collina, lago, montagna, mare, campagna tutti noi abitiamo in un contesto che cerchiamo di rendere il più confortevole possibile.
Ma se per paesaggio intendiamo quella parte di territorio che il nostro occhio abbraccia con lo sguardo da un punto di vista determinato, intendiamo usare lo stesso termine quando facciamo riferimento a panorami caratteristici per le loro bellezze naturali, o alle località di interesse storico e artistico, ma anche e più in generale, a tutto il complesso di beni naturali che costituiscono l’ambiente e che l’uomo dovrebbe proteggere.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale con la fase di ricostruzione, l’inizio del boom economico degli anni sessanta e con lo sviluppo tecnologico, abbiamo assistito e vissuto lo spostamento verso la città di intere generazioni di ragazzi e ragazze che abbandonavano la campagna per trasferirsi verso la città in cerca di lavoro.
Quindi la forte richiesta di abitazioni ha dato origine a città cresciute velocemente e disordinatamente, così si sono formate le periferie urbane e sobborghi periferici, veri quartieri dormitorio, che in nome di un’edilizia popolare, in base ad una miserabile architettura “a basso costo”, sono stati costruiti veri quartieri alveari o novelli Bronxs. In aggiunta e senza una programmazione approfondita, senza considerazioni e rispetto alcuno per l’ambiente, subito all’esterno delle città, sono nate le zone industriali e artigianali che hanno portato un ulteriore degrado visivo ma soprattutto l’inquinamento che ha e continua a provocare quei danni a tutti noi noti. (…)
Maria Gabriella Savoia
Orario di apertura: sabato 15.30-19, domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.
Ingresso: libero.
Info: Tel. 0376.324260
PROGETTO SCIENTIFICO
Titolo mostra: l’Arte tra paesaggi e periferie
Sede: Casa Museo Sartori
Luogo: Castel d’Ario (Mn), via XX Settembre, 11/13/15
Inaugurazione: Domenica 11 Marzo 2018, ore 11.00
Interventi all’inaugurazione: Arianna Sartori, curatrice della mostra e del catalogo / Beniamino Morselli, Presidente Provincia di Mantova / Daniela Castro, Sindaco di Castel d’Ario / Mattia Palazzi Sindaco di Mantova / Maria Gabriella Savoia di Casa Museo Sartori
Durata: dall’ 11 marzo al 15 aprile 2018
Idea e progetto: Adalberto Sartori
Mostra e catalogo a cura di: Arianna Sartori
Testo critico in catalogo: Maria Gabriella Savoia
Catalogo: Archivio Sartori Editore, Mantova
Progetto espositivo e allestimento: Stefano Bosi
Organizzazione: Associazione Culturale Casa Museo Sartori, Castel d’Ario
(Catalogo: 240 pagine con testo critico di Maria Gabriella Savoia, riproduce tutte le 106 opere a colori e le biografie degli artisti - Archivio Sartori Editore, Mantova. € 25,00)
Con il patrocinio di:
Regione Lombardia nella figura del Assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini
Provincia di Mantova nella figura del Presidente Beniamino Morselli
Comune di Castel d’Ario nella figura del Sindaco Daniela Castro
Comune di Mantova nella figura del Sindaco Mattia Palazzi
FAI delegazione di Mantova
Parco del Mincio, Mantova
Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano
Pro Loco Castel d’Ario
Sponsor tecnici:
Cantine Virgili - Mantova
Mail Boxes etc - Mantova
Parmigiano Reggiano - Sezione di Mantova
Salumificio Merlotti - Marmirolo (Mn)
Trattoria Al Macello - Castel d’Ario (Mn)