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Alla Biblioteca Teresiana (Sala delle Vedute) giovedì 24 gennaio alle 17 sarà presentata la pubblicazione “Il Vocabolario di Ferdinando Arrivabene”. L’Ottocento è stato il secolo d’oro della lessicografia dialettale. In Italia sono stati pubblicati numerosi vocabolari, ancora oggi strumenti fondamentali per i più aggiornati studi dialettologici. "Il Vocabolario di Ferdinando Arrivabene" rientra a pieno titolo in questa felice stagione e rimane punto di riferimento imprescindibile per la conoscenza del dialetto della città di Mantova. L’importanza di questo documento per gli studi sulla parlata dialettale locale e la difficoltà a reperire sul mercato antiquario tanto la pubblicazione ottocentesca, quanto la copia non anastatica edita nel 1969, ha suggerito l’idea di offrire al pubblico di curiosi e di studiosi della materia una nuova curata edizione anastatica del Vocabolario.

Grazie all'impegno della Biblioteca Teresiana di Mantova e dei due studiosi mantovani, Bruno Barozzi e Piervittorio Rossi, che vi hanno aggiunto un prezioso inquadramento storico culturale, il vocabolario mantovano - italiano, italiano - mantovano torna oggi a rivivere, proponendo i vocaboli, i modi di dire, i proverbi e gli indovinelli in uso nella città di Mantova e nei territori circostanti raccolti con un lungo lavoro di indagine da Ferdinando Arrivabene. La ristampa, edita da Publi Paolini, ha avuto il fondamentale contributo della Fondazione Cariplo.


Alla Biblioteca Teresiana nella Sala delle Vedute, mercoledì 24 gennaio alle 17 si presenta la pubblicazione “Il Vocabolario di Ferdinando Arrivabene”

Parteciperanno:
Paola Nobis, Assessore Archivi e Biblioteche
Irma Pagliari, Dirigente Archivi e Biblioteche
Mario Anghinoni, Fondazione Cariplo
Interverranno:
Giovanni Bonfadini, Docente di Linguistica
all’Università degli Studi di Milano
Bruno Barozzi, curatore
Piervittorio Rossi, curatore


In allegato l'invito e il comunicato stampa

 

Giovedì, 17 Gennaio 2019 16:28
Pubblicato in Cultura
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Il Parco di BelfioreIl piano delle alberature del Comune di Mantova prosegue spedito. 300 alberi tra sostituzioni e nuovi impianti metteranno radici nel nuovo bosco di Formigosa, la cui realizzazione dovrebbe parare a breve. Dopo il Forum sulla forestazione urbana che si è tenuto tra fine novembre e inizio dicembre dell’anno scorso, il 2019 si presenta in continuità e non si arresta la corsa per rendere più verde la città. In questi mesi sono ancora in corso le piantumazioni relative al 2018 che si concluderanno entro febbraio. Entro gennaio verranno piantati 260 nuovi alberi in sostituzione dei 221 pioppi abbattuti. Un centinaio di alberi verrà messo a Belfiore, sei all'Isola delle Oche e altri 20 sul Lungolago Mincio. Per febbraio sono, invece, in programma interventi a Lunetta e a Bosco Virgiliano.


A Lunetta saranno messe a ricovero 14 piante tra via Valle d'Aosta e viale Lombardia, mentre a Bosco Virgiliano 15. Piante nuove verranno messe a dimora in piazza Virgiliana (10), via Verona (15), Campo canoa (15) e nei cortili delle scuole materne Collodi (4) e Pacchioni (2). Altri 30 alberi sono stati tati il mese scorso lungo la ciclabile di Lungolago Mincio e sulla Costa Brava. Alla fine saranno 735 le piante messe a dimora secondo il piano 2018, per un investimento di 250mila euro.
Anche quest’anno sarà mantenuto l’impegno a proseguire il piano delle alberature. Aceri, ontani, tigli e salici, specie più idonee all'ambiente urbano, sono stati scelti per sostituire soprattutto pioppi vecchi e non sicuri e per rimboschire altre zone. In tutto sono 16 le aree interessate: oltre a quelle già citate anche i giardini di viale Piave, via Visi e via Mozart, le aiuole di viale Risorgimento, via Ariosto, viale Gorizia, viale Partigiani e viale Fiume, il cortile della scuola Vittorino da Feltre, i giardini interni ed esterni di Palazzo Te. Il piano del Comune per «il rinnovo e la riqualificazione delle alberature urbane» si pone come obiettivo quello di ridurre nell'arco di cinque anni la quantità di pioppi e di piante senescenti, a rischio crollo durante episodi di maltempo, per sostituirli con altre specie dagli apparati radicali che si saldano meglio nel terreno e che, quindi, oggi vengono ritenute più adatte alla città.


Presto verrà realizzato il nuovo polmone verde a Formigosa con 7.100 nuovi alberi che daranno vita ad un vero e proprio bosco urbano. Saranno piantati ciliegi selvatici, frassini, olmi, ontani, pioppi, salici bianchi e tigli selvatici. I lavori prevedono anche l'impianto di molte tipologie di arbusti come il biancospino, la rosa canina, il salice grigio, il nocciolo e il sambuco. Sentieri attrezzati attraverseranno il bosco collegandolo con il centro abitato.
Il progetto prevede anche l'impianto di alberature lungo la sponda del lago Inferiore, un ettaro e mezzo dal Campo canoa verso la ex raffineria. Il costo totale sarà di 438mila euro, 392mila dei quali ottenuti grazie ad un bando della Regione vinto dal Comune. II numero di interventi previsto per il 2019 potrebbe subire ancora modifiche II taglio di pioppi a rischio caduta nel giardino di Belfiore.

Mercoledì, 16 Gennaio 2019 18:54
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I lavori in corso per la ciclabileE’ iniziato il cantiere a Lunetta per la realizzazione della ciclopedonale di collegamento tra Mantova e San Giorgio. A partire da martedì 15 gennaio è stata posata la recinzione di delimitazione dell'area di cantiere in via Piemonte e San Geminiano, per la realizzazione della ciclopedonale che attraverserà il quartiere di Lunetta coinvolgendo anche via Bressanone, via Bolzano e un tratto di via Lombardia.

Il cantiere opererà a Lunetta per circa tre mesi, la ciclopedonale sarà larga 2,5 metri. Si inizierà a demolire il vecchio marciapiede, peraltro ammalorato in più parti, e si faranno i sottofondi per la realizzazione della nuova ciclopedonale, caratterizzata da una asfaltatura di colore rossiccio. Tale ciclopedonale, finanziata con fondi europei si collegherà da un lato con via Mazzini di San Giorgio e dall'altro con strada Lunetta e la ciclabile già oggi esistente che porta al ponte di San Giorgio.

“Sono felice – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Mantova Nicola Martinelli - che siano partiti questi lavori, sia perché la ciclopedonale collegherà meglio il quartiere di Lunetta alla città, sia perché risponde anche al bisogno, segnalato da più cittadini, di riqualificare dei marciapiedi da tempo ammalorati”.

Mercoledì, 16 Gennaio 2019 18:47
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La presentazione dell'iniziativa in ComuneAbituare la nostra mente all'apprendimento plurilingue fin dalla tenera età è fondamentale e strategico. Emerge sempre più la necessità di abbattere le barriere linguistiche per aprirsi alla scoperta del mondo e per comunicare globalmente. Consapevoli di questo, il Comune di Mantova intende sviluppare il progetto “Mantova, città plurilingue” al fine di dar vita ad una comunità in grado di comunicare col mondo. E così presso la biblioteca Gino Baratta, in corso Garibaldi 88, si svolgeranno  quattro appuntamenti in lingua inglese, per bambini da 0 a 11 anni, in collaborazione con la Cooperativa Augeo che ha organizzato e strutturato gli incontri. Le date: 19 gennaio, 2 febbraio, 9 marzo e 6 aprile. Gli appuntamento sono gratuiti.

L’iniziativa è stata presentata nel Municipio di via Roma dall’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Mantova Marianna Pavesi, dalla dirigente comunale Irma Pagliari, da Elena Baldini, dal direttore del Baratta Cesare Guerra, dalla presidente della cooperativa sociale Augeo Patrizia Vezzani e dall’esperta in glottodidattica Marta Errica. Il progetto si va a integrare con quello denominato "At home. Everywhere", sempre di Coop. Augeo, che sta portando l’innovazione nel campo dell’acquisizione delle lingue straniere, attivo nelle scuole dell'infanzia comunali (3-6 anni), con ottimi risultati in termini di apprendimento. "Questi incontri - ha spiegato l'assessore all'Istruzione del Comune di Mantova Marianna Pavesi - hanno come obiettivo la divulgazione delle principali teorie di riferimento inerenti all'acquisizione delle lingue straniere, per rendere il pubblico adulto più consapevole delle dinamiche di acquisizione e di come supportare nel quotidiano l'avvicinamento alla lingua inglese".

Due appuntamenti sono rivolti ai bambini, e ai loro genitori, d'età compresa fra gli 0 e i 6 anni, della durata di 45/60 minuti e due appuntamenti, sempre della stessa durata, rivolti ai bambini d'età compresa fra i 6 e gli 11 anni. Gli incontri sono a numero chiuso, pertanto occorre iscriversi: https://aheinglese.it/news/mantova-citta-plurilingue/ per ulteriori informazioni visitate il sito https://aheinglese.it/.

Gli appuntamenti al Baratta ad ingresso gratuito si terranno nei giorni:

  • Sabato 19 gennaio dalle 9.30 alle 10.30

Letture animate in lingua inglese per bambini di nido e scuola dell’infanzia

Prenotazione obbligatoria: http://bit.ly/fun-of-reading-19gen

 

  • Sabato 2 febbraio dalle 16.30 alle 17.30

Letture animate in lingua inglese per bambini della scuola primaria

Prenotazione obbligatoria: http://bit.ly/fun-of-reading-2feb

 

  • Sabato 9 marzo dalle 9.30 alle 10.30

Letture animate in lingua inglese per bambini di nido e scuola dell’infanzia

Prenotazione obbligatoria: http://bit.ly/fun-of-reading-9mar

 

  • Sabato 6 aprile dalle 16.30 alle 17.30

Letture animate in lingua inglese per bambini della scuola primaria

Prenotazione obbligatoria: http://bit.ly/fun-of-reading-6apr

 

Durante ciascun incontro i facilitatori di Augeo intratterranno i bambini con letture animate in lingua inglese, seguite da divertenti attività ludodidattiche per approfondire le tematiche proposte dai libri letti. Verrà inoltre allestito per tutti gli accompagnatori un momento conviviale (colazione o aperitivo), come occasione per i nostri esperti di introdurre l'iniziativa "Mantova, città plurilingue", spiegarne la valenza e parlare di bilinguismo precoce.

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Martedì, 15 Gennaio 2019 15:40
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Alla Casa di Rigoletto la nuova mostra dedicata a CRISTIANO DE MATTEIS. E’ severamente proibito calpestare i sogni dal 26 gennaio al 24 febbraio 2019; inaugurazione sabato 26 gennaio alle ore 18.00.

Le opere di Cristiano De Matteis sono delle piacevolissime provocazioni che possiedono la non comune freschezza e l’innovazione di lavori in precario equilibrio sul sempre più sottile crinale che separa la fotografia dalla pittura. Nel laboratorio romano di via del Pellegrino si compie di fatto la fusione tra queste due forme d’arte, con la disintegrazione di barriere e confini ormai del tutto pretestuosi.
Gli acrilici su tela hanno un’evidente derivazione fotografica, così come le fotografie utilizzate non possono dissimulare un’ovvia discendenza onirica, spesso indotta dalla conoscenza approfondita dell’arte classica. L’una forma espressiva è in simbiosi con l’altra, dando vita infine ad un prodotto artistico “terzo” rispetto alle tecniche generanti. Se l’avvento della fotografia ha storicamente rivoluzionato la pittura, forzandone l’evoluzione, la pittura interviene ora sulla fotografia ponendo il sigillo sui soggetti prescelti, trasformando un’immagine potenzialmente replicabile in innumerevoli copie in un’opera unica…
Le infinite storie di cui ogni persona è portatrice, ci sfiorano ogni giorno, si intrecciano e scompaiono col passo veloce dei nostri tempi. Rallentare queste scie d’umanità fino a trasformare una fugace apparizione in un incontro, cogliendone la bellezza sia etica che estetica, è ciò che Cristiano De Matteis si ripropone coi suoi quadri. Le immagini di partenza sono spesso decontestualizzate e iper contrastate, fino a divenire ombre dai contorni sfumati affogate in controluce estremi. Talvolta si tratta invece di ricontestualizzazioni ottenute per sovrapposizione di immagini, a ricreare quell’atmosfera onirica che è componente essenziale di questi lavori. In ogni caso si tratta dell’incipit di storie impossibili, di rapporti solo ipotizzati, frutto di una sorta di trance estetica che diviene un atto d’amore verso la gente, verso il suo costante fluire, incrociarsi, sfiorarsi… Perchè la gente è bella e il calpestio del suolo della città eterna è come un tip-tap costante che, soffuso e pieno di echi nella notte, si fa veloce e fragoroso nelle ore di punta, come fosse la colonna sonora dell’esistenza. Cristiano osserva rapito il viavai incessante delle persone, quasi si trattasse di un’attrazione circense e lui si ritrovasse bambino a bere con gli occhi le evoluzioni degli acrobati o le esibizioni dei clowns. Questo stupore fanciullesco va di pari passo con la capacità di abbandonarsi ai sogni, di attingere da loro la componente creativa delle proprie opere. Così ballerine classiche in tutù traversano strade affollate da turisti e massaie, mentre un distinto signore, con cartella portadocumenti, sembra compenetrato all’attraversamento pedonale.Ora la sala di una stazione è invasa da un volo d’uccelli, ora l’intrico di gambe sovrapposte in trasparenza di una folla frettolosa richiama l’atmosfera cupa delle carceri del Piranesi. Nella dimensione onirica rivelata da De Matteis, tutto ha un senso e tutto è possibile, con un’avvertenza: è severamente proibito calpestare i sogni.

 

Carlo Micheli

Martedì, 15 Gennaio 2019 13:46
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Il prossimo 19 gennaio, la Galleria Arianna Sartori di Mantova, nelle sale di Via Nievo 10 e Via Cappello 17, inaugura una importante mostra retrospettiva dedicata al pittore veronese Domenico Zangrandi.
Questa è la terza mostra che la galleria mantovana dedica all’artista veronese. L’esposizione odierna realizzata in occasione del ventennale della scomparsa dell’artista, e intitolata “Omaggio a Domenico Zangrandi”, curate da Arianna Sartori e dalla moglie dell’artista Nerea Zangrandi Marcanti, vede esposti quarantacinque dipinti ad olio realizzati a partire dal 1946, e resterà aperta fino al 6 febbraio 2019.
Per l’occasione è stato edito un catalogo con testo di Maria Gabriella Savoia, patrocinio del Comune di Mantova

DOMENICO ZANGRANDI (1928 – 1999)
“Insieme alla moglie Nerea, con Arianna e Adalberto, abbiamo pensato di dedicare una mostra personale al maestro Domenico Zangrandi in occasione dei vent’anni dalla sua scomparsa avvenuta il 21 febbraio 1999.
Domenico Zangrandi è stato uno dei maggiori esponenti della pittura veronese della seconda metà del secolo scorso. In realtà, io non l’ho conosciuto personalmente, ma ho imparato ad apprezzarlo e a stimarlo moltissimo grazie al grande amore della moglie Nerea che con indefessa passione, da sempre ed ancora oggi, continua la sua missione di diffusione e divulgazione dell’opera del marito. Grazie a Nerea, ho avuto la fortuna di entrare più volte nello studio di Domenico e di passare e ripassare i suoi dipinti, scoprendo, ogni volta, aspetti e peculiarità diverse della sua arte.  Attraverso la lettura della biografia si ha modo di capire quale sia stato il percorso artistico di Domenico, maestro veronese nato nella allora piccola frazione di Quinzano, ma forse vale la pena di evidenziare come le sue umili origini abbiamo plasmato e motivato il carattere che con il tempo nonostante le molte perdite affettive e le difficoltà economiche, gli ha permesso di maturare una natura conviviale pur se estremamente ferma.
Le stesse immagini che mi sono arrivate tramite monografie, fotografie e cataloghi, ce lo descrivono come un uomo dal fisico importante, dal carattere volitivo. La sua giovinezza non è stata certo facile, la mamma sarta, il papà infermiere morto per malattia, e così Domenico, giovanissimo, è affidato allo zio Angelo. Adolescente, subisce lo scoppio della seconda guerra mondiale e la violenza di quel periodo, viene successivamente interpretata in molti suoi quadri.
La forte propensione per la pittura lo porta ad iscriversi, nel 1946, all’Accademia Cignaroli di Verona avendo come insegnanti Antonio Nardi, Nurdio Trentini e lo scultore Franco Girelli che intuendo le sue buone qualità, e consapevoli delle sue difficoltà economiche, gli forniscono tele e colori.
I ricordi della guerra fatta di feroce crudeltà sono i suoi soggetti di quegli anni. Numerosi sono i riferimenti a vari episodi di brutalità, ma Domenico vuole assolutamente vivere d’arte anche se, in un periodo di generale povertà, nella frazione di Quinzano, come tutti i “pittori” è considerato poco più che disperato perditempo; lui vuole affermarsi e crearsi un proprio spazio, ma non può farlo così per poter portare avanti la sua ambizione e continuare a coltivare la passione per la pittura si deve adattare ai più umili lavori. Con il tempo riesce a catturare l’attenzione del pubblico grazie alle sue partecipazioni a mostre locali e nazionali, la vittoria di alcuni concorsi per opere pubbliche, e l’organizzazione di mostre personali gli permettono finalmente di ottenere numerose soddisfazioni.
Ma nuovamente il destino si accanisce contro di lui e la perdita della sorella è per lui un dolore inaccettabile; si abbandona allo sconforto e così smette di dipingere per alcuni anni. È solo grazie all’incontro con Don Giovanni Calabria, alla lettura dei testi sacri e al seguente avvicinamento alla religione, nuovo punto di rifugio e di appoggio morale, che Domenico riesce a superare i momenti di difficoltà.
La conoscenza e il successivo matrimonio con Nerea sono fondamentali per l’artista che in lei trova non solo l’anima gemella ma anche la modella perfetta per molti suoi dipinti e la curatrice di tutta l’organizzazione delle sue mostre ed esposizioni. Con lei la vita cambia, ed anche nella vita artistica Domenico trova ora nuovi equilibri. La sua continua evoluzione, giunta a completa maturazione, mette in evidenza un percorso pittorico che trova nella figura umana il principale soggetto, raffigurato nei diversi contesti sociali e in situazioni differenti. Con la conquista e l’affermazione di uno stile personalissimo fatto di una sapiente tecnica innovativa, grazie a un contorno scuro che delimita e definisce le forme, con l’uso di accese cromie stese con importanti pennellate, conferisce alle figure particolari volumi e nuovi e notevoli equilibri compositivi.
Le sue opere che non sono più solo i temi religiosi, ma anche i ritratti familiari, il lavoro degli uomini e le molte problematiche sociali, i paesaggi, gli amati gatti e le nature morte, diventano opere molto ricercate dai collezionisti e Domenico si colloca così tra i migliori artisti veronesi del periodo.
Molte sono opere di carattere religioso che negli anni realizza per sé e su commissione di istituzioni religiose, le numerose vetrate nelle chiese, le sculture bronzee, le pale e i mosaici, sono le opere che gli meritano un importante incontro con il Papa Giovanni Paolo II.
Personalità poliedrica e instancabile, pratica prima la pittura, poi giunge la fase scultorea utilizzando materiali diversi e molto spesso anche il bronzo; si appassiona anche all’incisione realizzando esclusivamente puntesecche che stampa presso le Edizioni Fiorini di Verona.
La pittura di Zangrandi non è certamente anonima e rasserenante, tutt’altro, tutto ciò che l’artista raffigura acquista una straordinaria drammaticità partecipata, come se gli stessi soggetti e oggetti scelti volessero affermare la propria esistenza e capacità di interazione con lo spettatore”.
Maria Gabriella Savoia
Mantova, dicembre 2018



DOMENICO ZANGRANDI
Nasce l’8 giugno 1928 a Quinzano (Vr), muore il 21 febbraio 1999.
Ha frequentato l’Accademia Cignaroli di Verona sotto la guida dei professori Nardi, Trentini, Girelli. Fin dal 1946 è presente in mostre collettive che continuerà fino al 1948 anno della sua prima personale alla Casa di Giulietta riscuotendo grande successo.
Da allora le mostre si sono susseguite l’una dopo l’altra non solo in Italia, ma anche all’estero: Francia, Gran Bretagna, Belgio, Stati Uniti.
Nel 1964 realizza una Via Crucis per la Chiesa cimiteriale di Quinzano. Successivamente prepara il bozzetto per un Monumento ai Caduti, un trittico da eseguirsi in mosaico, che venne realizzato nel 1968 ed inaugurato a Quinzano il 4 novembre. Esegue un trittico per la Chiesa dell’Ospedale Civile di Bussolengo (Vr) e una Via Crucis per la Chiesa di S. Maria Ausiliatrice in Verona.
Nel 1971 vince un concorso nazionale eseguendo i cartoni per un’opera in ferro battuto installata nell’Istituto Tecnico “M. Minghetti” di Legnago (Vr) (m. 12x6).
In questo periodo gli viene proposta la realizzazione di acqueforti e puntesecche per i ‘tipi di Fiorini’ in Verona, collaborazione che avrà seguiti felici.
Oltre alla pittura Zangrandi si consacra alla scultura. Infatti nel 1978 realizza due grandi Crocifissi in bronzo, uno per i Musei Vaticani e l’altro per il Convento delle Suore Calasanziane di Firenze. Dai Frati Francescani gli fu richiesta la realizzazione di una vetrata della Cappella del Cenacolo a S. Maria degli Angeli (Pg).
La capacità espressiva della sua spiritualità varca i confini italiani realizzando una Via Crucis per la Missione Cattolica di Quito in Ecuador e dei quadri per la Chiesa di Teresina in Brasile.
È impossibile elencare tutto l’operato di Zangrandi tanto vasta è stata la sua produzione.
Dalla fine del 2009 la Sala Civica di Parona-Verona è diventata Sala Domenico Zangrandi.

Principali esposizioni dal 1977:
1977 - Galleria al Pantheon, Roma, personale.
1977 - “II Rassegna d’Arte Sacra Veronese”, S. Giorgeto, Verona.
1978 - Galleria Novelli, Verona, personale.
1978 - “III Biennale d’Arte Sacra”, Dizzasco.
1979 - Galerie Claude Renaud, Parigi, collettiva.
1980 - “VI Mostra d’Arte”, Sala Boggian, Castelvecchio, Verona, collettiva.
1980 - “VI Biennale Europea d’Arte Contemporanea”, Palais des Congres et de la Musique, Strasbourg.
1980 - Galleria Bacchiglione U.C.A.I., Vicenza, personale.
1981 - Sala Morone San Bernardino, Verona, personale.
1982 - Galleria Novelli, Verona, personale.
1983 - “Lo Sport nell’Arte e nell’Artigianato”, Gran Guardia, Verona, collettiva.
1983 - Galleria A. Zeta Arte, Pompei, personale.
1984 - “Collettiva d’arte sacra”, S. Giorgeto, Verona.
1984 - “V Premio Nazionale di Pittura”, S. Giacomo, Verona.
1984 - “VI Mostra d’Arte”, Manciano.
1985 - “VI Premio Nazionale di Pittura”, S. Giacomo, Verona.
1985 - Galleria Novelli, Verona, personale.
1987 - “Verona: Permanenza della Grafica”, Agorà, S. Giovanni Lupatoto.

Lunedì, 14 Gennaio 2019 17:19
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Via CalviDal 21 gennaio si allarga la Ztl di via Calvi e via Bertani e per i residenti 141 nuovi posti auto gratuiti. Saranno 51 i nuovi posti auto del parcheggio di vicolo Stretto riservato ai residenti Ztl A e ad essi si aggiungono 90 posti auto che da blu diventeranno bianchi.


Verrà modificata la segnaletica verticale ed orizzontale della zona ed in particolare verrà arretrato il cartello di inizio della Ztl in via Calvi subito dopo l'angolo con via San Francesco da Paola.
Inizialmente, per due mesi circa, l’ingresso della nuova Ztl non sarà presidiato da telecamere, in modo tale che i cittadini possano abituarsi alla nuova viabilità evitando così sanzioni emesse in automatico. Per questa ragione resterà temporaneamente attiva la telecamera posta all’altezza della Camera di Commercio.


Tutti i residenti, i domiciliati, gli operatori commerciali e liberi professionisti che rientrano nella Ztl allargata, che avrà come limite via San Francesco da Paola, avranno diritto ad avere il pass transito e sosta ztl A, come riportato dal regolamento pass del Comune. Potranno richiedere il medesimo pass alle stesse condizioni anche i residenti, i domiciliati, gli operatori commerciali ed i liberi professionisti che abitano o hanno sede della propria attività nelle vie limitrofe ed in particolare nella prima parte di via Bertani e via Calvi non ricompresa nella Ztl, via San Francesco da Paola, via Pomponazzo, piazza Arche e piazza Viterbi.


“Abbiamo trovato il giusto equilibrio – ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi - tra ciò che i residenti chiedevano da anni, la necessità di evitare giri a vuoto in auto nel pieno centro storico e le richieste degli operatori del commercio e servizi, come la nuova fermata della navetta. Tra meno di due anni, inoltre, sarà pronto il nuovo parcheggio Apcoa su Lungolago Gonzaga, per 140 posti auto in più, dopo vent’anni che a Mantova non si realizzava un nuovo parcheggio per il centro”.
Il 21 gennaio scatta un'ulteriore novità per i residenti. Tutti i titolari di pass sosta in Ztl A avranno diritto a parcheggiare senza costi aggiuntivi nel nuovo parcheggio ex Tea di vicolo Stretto preso in convenzione da Aster dove sono già state disegnate strisce che contrassegnano 51 posti auto. Inoltre, 90 posti oggi delimitati con striscia blu diventeranno bianchi, aumentando sensibilmente i posti gratuiti per i possessori di un pass A. A Nel corso dell'anno verrà installata una telecamera di controllo degli accessi alla Ztl anche in vicolo Stretto a tutela dei residenti.

Complessivamente le due operazioni porteranno per i residenti della zona 141 nuovi posti auto riservati gratuiti con il pass Ztl A. Il Comune di Mantova nei prossimi giorni invierà una lettera con tutte le novità introdotte e le modalità per ottenere il pass Ztl A da parte dei residenti e tutti coloro che ne avranno diritto e non hanno ancora provveduto a richiederlo.


“La nuova Ztl, il parcheggio di vicolo Stretto, l’allargamento di Campo Canoa, il parcheggio in struttura Apcoa , il sistema delle navette gratuite – ha aggiunto l’assessore alla Polizia Locale Iacopo Rebecchi - fanno parte di una strategia complessiva per una migliore distribuzione della sosta in città, contemperando esigenze di parcheggio dei residenti, dei visitatori e dei commercianti”.


Il pass Ztl può essere richiesto rivolgendosi agli uffici Aster di via San Giorgio 20 (aperti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30, il martedì e il giovedì anche dalle 14 alle 16.30, il sabato dalle 8 alle 12, tel. 0376 345611, 0376 265526, 0376 265527) e via Nagy 2, 4, 6 (aperti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30 e il sabato dalle 8 alle 12, tel. 0376 263370, 0376 265021).

Giovedì, 10 Gennaio 2019 17:30
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Le locandine delle due mostreI visitatori che si presenteranno a Palazzo della Ragione di Mantova con il biglietto della mostra "Dall'Espressionismo alla Nuova Oggettività" ospitata a Palazzo del Governatore di Parma (fino al 24 febbraio), potranno visitare la mostra Marc Chagall come nella pittura così nella poesia (fino al 3 febbraio) a prezzo ridotto (10 euro al posto di 12). Viceversa, chi andrà a Palazzo del Governatore con il biglietto di Palazzo della Ragione, potrà ammirare i capolavori delle Avanguardie in Germania pagando 8 euro anziché 10 (info e prevendite www.vivaticket.it).

A poche settimane dalla chiusura (3 febbraio) la mostra "Marc Chagall, come nella pittura così nella poesia" ha raggiunto quasi 60 mila visitatori. L’esposizione a cura di Gabriella Di Milia, in collaborazione con la Galleria Statale Tret’jakov di Mosca, promossa dal Comune di Mantova e organizzata e prodotta con la casa editrice Electa, ha portato a Palazzo della Ragione oltre 130 opere del pittore bielorusso tra cui un prestito eccezionale: il ciclo completo dei 7 teleri dipinti da Chagall nel 1920 per il Teatro ebraico da camera di Mosca, che torna in Italia dopo quasi vent’anni.

Dipinti, gouaches, incisioni in mostra raccontano il percorso di un’artista che non si inserì mai in una precisa corrente, tuttavia sperimentò, alla ricerca della modernità, le soluzioni di ordine formale dei vari linguaggi dell’Avanguardia del primo Novecento, in particolare a seguito del suo soggiorno a Parigi nel 1910. Mantenendo un interesse preminente per i suoi soggetti e rimanendo sempre legato alla sua formazione, alla tradizione russa e alla cultura ebraica, partecipò alla vitalità delle nuove proposte dell’arte occidentale: adottò la libertà di mezzi del cubismo e del suprematismo, svuotando la forma geometrica di tutto quel che poteva ricondurre al reale, fece un uso disinvolto dei procedimenti tipici dell’orfismo e, pur non aderendo alla rivoluzione surrealista fondata da Breton, fu da lui considerato un precursore dell’uso di immagini multiple, colui che per primo introdusse la metafora nella pittura.

E così, villaggi dipinti con una elementarità volutamente infantile, suppellettili dall’aspetto naif - come nelle insegne delle botteghe della provincia russa, collezionate da Chagall e dai cubo-futuristi russi -, associati a virtuosistiche scomposizioni, a invenzioni geometriche, costituiscono una ricorrente aneddotica che sembra insinuarsi per squilibrare il più possibile un quadro. Chagall sviluppò un linguaggio otticamente associativo, commisurato a quello del sogno.

 Prosegue fino al 24 febbraio, al Palazzo del Governatore di Parma, la mostra "Dall'Espressionismo alla nuova oggettività. Avanguardie in Germania", che propone 40 opere dei maggiori rappresentanti di questa corrente culturale e artistica, sviluppatasi in Germania nella prima metà del Novecento, provenienti dal Von der Heydt-Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell'Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, come la Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e le diverse forme di Costruttivismo e Razionalismo.

La rassegna è organizzata da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt-Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma.

Il percorso espositivo si sviluppa in due importanti sezioni. La prima si concentra sull'Espressionismo tedesco, presentando opere paradigmatiche per lo più provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del Die Brücke (Il Ponte) di Dresda, quali Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Otto Mueller, Emil Nolde, Karl Schmidt-Rottluff, del Der Blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro) di Monaco, tra cui Vassilj Kandinsky, Franz Marc, Alexej von Jawlensky, August Macke e di Der Sturm, la rivista d’arte e galleria con base a Berlino, con autori quali Oskar Kokoschka, Heinrich M. Davringhausen, Max Beckmann, Carl Grossberg.

La seconda offre la visione dei cambiamenti estetici negli anni del primo dopoguerra, quando artisti quali Karl Hofer, Eberhard Viegener, Otto Dix, Max Ernst, Jankel Adler, rappresentanti della Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) hanno creato, sotto l'influenza del nuovo Razionalismo e Funzionalismo, della "Pittura Metafisica" e del Neo-Classicismo del cosiddetto “Ritorno all’ordine" sviluppate in Italia, una nuova atmosfera artistica che riflette la disillusione della generazione che ha vissuto la guerra e la conseguente perdita di vite umane, la distruzione di città europee, la presa di potere delle macchine sia durante gli anni della guerra che nei primi anni '20, ovvero nell'epoca della modernizzazione e della razionalizzazione della produzione, della vita, della società.

Mercoledì, 09 Gennaio 2019 10:57
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I relatori della conferenza stampa in ComuneSono aperte le iscrizioni a “Ri-partire 2019”, l’esclusivo evento organizzato da Siamo Tutte Startup con il patrocinio del Comune di Mantova, la collaborazione di Banca Etica e della Federazione Italiana Sport Paralimpici e sperimentali (Fispes).
Venerdì 11 gennaio alle 20.30 presso il Teatro Bibiena di Mantova sette ospiti racconteranno le storie della loro vita strettamente legata al successo professionale. Le “7 sfide possibili” vogliono così regalare al pubblico l’esperienza di chi ha superato ostacoli incredibili, mettendo a rischio tutto quello che era ed aveva, ottenendo grandi soddisfazioni e successo.

Sul palco, moderati dalla giornalista Elisa Rosignoli, ci saranno: Barbara Novellini, presidente di Novellini SpA; Riccardo Illy, presidente di Illy SpA ed ex sindaco di Trieste; Chiara Bertaiola, chef che ha lavorato in locali stellati e che a bordo del suo furgoncino rosso si sposta per preparare qualche bontà a chi non ha voglia di cimentarsi ai fornelli; Enzo Muscia, Ceo di A-Novo Italia; Lorenzo Delladio, presidente de La Sportiva spA; Filippo Galli, ex calciatore professionista e uno dei migliori difensori della storia dell’AcMilan; Edgardo Zanoli, ex coordinatore dell’area tecnica del Settore Giovanile dell’Ac Milan.

«Siamo lieti di ospitare per il secondo anno questa bella iniziativa – ha osserva l’assessore al Welfare del Comune di Mantova Andrea Caprini alla conferenza stampa di lunedì 7 gennaio che si è tenuta in Comune - e ringrazio gli organizzatori di Siamo tutte Startup per la generosità dimostrata e per l’attenzione al nostro territorio. Il Comune di Mantova da sempre sostiene percorsi di inclusione per le persone fragili, ed è significativo che anche imprenditori di successo dedichino il proprio tempo e le proprie energie per raccontarsi e testimoniare che il cambiamento è possibile, che si può fare e che la solidarietà è una ricchezza per tutti».

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche la presidente di Aipd Mantova Cristina Orioli e gli altri esponenti del gruppo promotore: Franco Pezzo, Carloalberto Baroni e Vanni Rossi.

«L’iniziativa Ri-partire  – dice Giandomenico Cressoni, presidente di Siamo Tutte Startup - nasce con lo scopo di diffondere un modello di impresa che ponga al centro la persona quale punto di incontro fra la “socialità del business” e “l’economia del dono”. L’impresa realizza un progetto di socialità che fuoriesce dal perimetro circoscritto della “beneficienza” altamente meritevole ed impara la bellezza del dono attraverso il restituire al territorio ciò che la stessa ha ricevuto senza soluzione di continuità: il tutto passando attraverso la realizzazione di un profitto “sostenibile”. L’impresa sociale “Siamo tutte startup” intende promuovere la diffusione di questa cultura di impresa attraverso un progetto di accompagnamento e di sostegno alla inclusione di ragazzi down nel mondo dell’impresa».


Come ogni anno Siamo Tutte Startup devolverà il ricavato dell’evento, che è ad ingresso gratuito e che prevede una libera donazione da parte del pubblico, ad una associazione del territorio che si batte per il rispetto dei diritti dei meno fortunati e per assicurare loro un futuro dignitoso. Come la scorsa edizione, l’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) di Mantova riceverà il ricavato dell’evento, che aveva permesso all’associazione di inserire un ragazzo con sindrome di Down ad essere assunto da un’importante azienda del Mantovano. I posti a teatro sono limitati.

Per iscriversi è necessario prenotarsi online a: https://www.siamotuttestartup.it/ripartire2019.

Martedì, 08 Gennaio 2019 16:05
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Proroga del bando pubblico per inquilini sottoposti a sfratto per morosita’ incolpevole

I moduli di segnalazione della condizione di morosità incolpevole e richiesta di contributo, debitamente compilati e sottoscritti dal titolare del contratto di locazione (conduttore), potranno essere presentate fino al al 31/12/2019 o comunque fino ad esaurimento delle risorse disponibili

Lunedì, 31 Dicembre 2018 09:37
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