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Costruito tra il 1767 e il 1769, il gioiello settecentesco della città fu progettato dal parmense Antonio Galli Bibiena su commissione del rettore dell'Accademia dei Timidi, conte Carlo Ottavio di Colloredo
Costruito tra il 1767 e il 1769, il gioiello settecentesco della città fu progettato dal parmense Antonio Galli Bibiena su commissione del rettore dell'Accademia dei Timidi,
Resto di una cintura di fortificazioni che proteggeva il borgo satellite di San Giorgio sin dal tardo Medioevo, la struttura, in origine nota come “rocchetta di San Giorgio”, è detta “di Sparafucile” solo dalla fine dell’Ottocento...
Resto di una cintura di fortificazioni che proteggeva il borgo satellite di San Giorgio sin dal tardo Medioevo, la struttura, in origine nota come “rocchetta di San Giorgio”, è detta “di Sparafucile” solo dalla fine dell’Ottocento;
Medioevo, Rinascimento, Barocco, Neoclassicismo e un pizzico di modernità accolgono il visitatore del Palazzo Ducale, lasciando intravedere gli oltre sette secoli di vita del monumento, sunto e manifesto dell’arte e della storia mantovane.
Il nucleo più antico, corrispondente al Palazzo del Capitano e alla Magna Domus, fu costruito alla fine del XIII secolo dai Bonacolsi, i quali per circa mezzo secolo e fino al 1328 dominarono Mantova; ma la storia del Palazzo coincide principalmente con quella dei Gonzaga, al potere dal 1328 al 1707.
Il marchese, figlio di Francesco II di Gonzaga e di Isabella d’Este, che desidera avere a corte un artista valente, chiede a Giulio di trasferirsi a Mantova, consigliato nella scelta dal proprio ambasciatore a Roma, il grande letterato Baldassarre Castiglione.