Prosegue il percorso di divulgazione del nostro patrimonio civico a cura dei Musei Civici di Mantova e dell’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani. Lunedì 1° ottobre nella sede comunale dei Lavori Pubblici, in via Visi 48, sono stati presentati i recuperati bassorilievi in ceramica smaltata, realizzati agli inizi degli anni Sessanta dagli artisti Albano Seguri, Enzo Nenci, Selvino Sabbadini e Cesare Lazzarini che potranno essere fruiti dal pubblico in occasione della giornata nazionale degli Amici dei Musei che si terrà domenica 7 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 nella medesima sede.
L’evento è stato illustrato dal consigliere comunale con delega alla Cultura Giovanni Pasetti, dal direttore dei Musei Civici Stefano Benetti, da Silvia Bagnoli e Vanna Rubini della Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.
Nel 2014 le opere, sotto la Direzione dei Musei Civici, sono state recuperate dai depositi, restaurate per mano di Augusto Morari e ricollocate nella loro sede e posizione originaria grazie alla collaborazione del Settore Lavori Pubblici del Comune di Mantova.
I quindici pannelli con bassorilievi di ceramica smaltata a fuoco che decorano il salone dei Lavori Pubblici furono commissionati dal Comune di Mantova nel 1963 agli artisti con l’intento di abbellire la nuova scuola elementare “Maurizio Gonzaga” di Te Brunetti, inaugurata nel novembre dello stesso anno.
La scelta degli artisti fu affidata ad una commissione, appositamente istituita, composta dal sindaco Luigi Grigato, dal Soprintendente di Palazzo Ducale Giovanni Paccagnini e dal Direttore dell’Ufficio Tecnico del Comune Francesco Panelli. Tra gli artisti coinvolti vi era inizialmente anche Aldo Bergonzoni che declinò l’invito a favore di Nenci.
Stabilito l’importo di 80mila lire per ognuna delle quindici opere, nel settembre 1963 la commissione procedeva ad assegnare ad ogni artista il numero e i soggetti dei pannelli da realizzare: sei a Nenci di cui Tre momenti di vita familiare e Tre momenti di attività creativa; tre raffiguranti Bambini che giocano al pallone ad Albano Seguri; tre che rappresentassero Pinocchio in tre momenti scolastici a Selvino Sabbadini; tre a Cesare Lazzarini raffiguranti Due ragazzi che studiano, Due ragazzi che giocano al pallone, Due ragazzi che osservano la carta geografica d’Italia.
Nel settembre del 1964 le opere, di un metro per un metro ciascuna, risultavano opportunamente intelaiate dagli artisti e ancorate alle pareti della scuola. Negli anni Novanta del Novecento i pannelli venivano rimossi dalle pareti, poi dopo lunghe ricerche sono stati ritrovati.