L'artista, celebre per la tecnica manuale nella realizzazione delle fotografie, ha presentato 12 opere in formato monumentale, alcune delle quali inedite, domenica 14 dicembre a Palazzo Te in occasione della vernice dell'evento culturale. L'incontro è stato aperto dal consigliere comunale e presidente della Commisione Cultura Rocco Linardi, che ha portato anche i saluti del sindaco Sodano. Poi, sono intervenuti la curatrice della mostra Caterina Napoleone, l'editore de "II Cigno" Lorenzo Zichichi ed infine l'artista Carlo Gavazzeni Ricordi.
I "Silent dreams" di Gavazzeni sono immagini e colori che rimandano a una dimensione sonora, opere di una bellezza caratterizzata dai contorni e dalle ombre dove i soggetti passano quasi in secondo piano, perché è la loro rappresentazione a diventare opera d'arte. Dalle "rovine e dai fasti antichi" di Roma, alle spiagge e alle terre "immacolate" della Puglia sino ai "templi buddisti" in Giappone: il comun denominatore delle sue opere è l'"atemporalità", come sottolineato da Caterina Napoleone: «una sensibilità che si affranca da passato e presente, innervandosi in una dimensione senza tempo. Sospesa, struggente, reiterata, come possono essere i sogni e le allucinazioni. Carlo Gavazzeni Ricordi ama l'ossimoro, scardina le certezze e infrange le leggi per ricomporle in un in un universo fantastico che, conciliando gli opposti, assurge ad armonia. La sua Roma non è quella del chiaro di luna. È la città che sprofonda con tutto il peso della sua storia elevandosi ad altezze vertiginose. I suoi paesaggi si dilatano in spazi claustrofobici, e l'Oriente è uno spettro di vibrazioni luminose. Bagliori di una realtà astratta che dovettero ossessionare l'estro dello stesso Giulio Romano, scampato alla più feroce distruzione della Città Eterna».
La rassegna espositiva è organizzata dal Comune di Mantova e dal Museo Civico di Palazzo Te in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni di Roma.