Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Utilizzando il nostro sito web acconsenti a tutti i cookie in conformità con la nostra policy per i cookie.

A+ A A-

Festa di piazze, al via la terza edizione In evidenza

I relatori alla conferenza stampaDal 4 luglio al 22 agosto, torna, per la sua terza edizione, “Festa di piazze”, quattro appuntamenti, di martedì alle 21, in spazi meno noti della città rivissuti per una sera in una modalità, culturale, diversa e sorprendente. Gli eventi sono stati presentati mercoledì 28 giugno nella sala consiliare del Comune di Mantova in via Roma 39. Sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Andrea Murari, il presidente dell'associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani Italo Scaietta, la rappresentante di Confartigianato Mantova Erika Medau e l’artista Roberto Pedrazzoli.

Le piazze da sempre, sono teatri a cielo aperto in cui tutto può accadere, sono anche dei musei, con una loro storia, o dei salotti.

Per questa ragione, e, visto il successo degli anni precedenti, l'iniziativa, ideata in tempi di pandemia con difficoltà ad incontrarsi in spazi chiusi, l’associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, grazie al contributo e al supporto del Comune di Mantova, e, da quest'anno di Confartigianato, nei mesi estivi torna a proporre una fruizione nuova e diversa di alcune piazze, del centro storico della città, da conoscere e vivere in modo inusuale dai cittadini e dai turisti, luoghi non topici ma tutti da scoprire.

Quest'anno “Festa di piazze” è stato finanziato dal bando Distretto Urbano del Commercio di Mantova di Regione Lombardia cui Confartigianato ha aderito. Ogni tappa prevede anche il coinvolgimento di artigiani locali creativi.
Un ciclo di eventi diffuso e partecipato, in zone diverse della città, in piazze che, almeno per una volta, verranno valorizzate viste in una chiave diversa anche grazie al contributo di vari artisti.

Un evento ormai annuale, e che ad ogni edizione proporrà luoghi diversi, che parte con piazza Gasometro il 4 luglio, prosegue a San Leonardo il 18 luglio, a piazza Viterbi l'8 agosto e si conclude in piazza Filippini il 22 agosto.
In ogni spazio si susseguiranno eventi culturali di danza, teatro, letteratura e musica, appuntamenti agili, da strada, in moduli distinti, a ingresso gratuito.

“Una città più viva è anche una città che fa vivere luoghi normalmente al di fuori dei percorsi turistici, attraverso la cultura che è anche riscoperta e capacità di donare nuovo senso agli spazi – ha commentato Mattia Palazzi, sindaco di Mantova -. La rassegna di eventi “Feste di piazza” sin dal suo esordio ha puntato su questo ottenendo una risposta molto positiva dal pubblico mantovano e non. Si tratta anche di un esempio virtuoso di come un evento, in questo caso concepito dall’associazione Amici di Palazzo Te che ringrazio per la tenacia e il coraggio dimostrati durante la pandemia, sia divenuto un patrimonio della città il cui valore si è confermato anche negli anni successivi”.

“Una serie di 'festa di piazza', come recita il titolo di una canzone di Edoardo Bennato, per l'estate mantovana alla ricerca di una città diversa e possibile, almeno per una sera – ha detto Italo Scaietta, presidente dell'associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani -. Una serie di occasioni in cui si potranno conoscere i risvolti storici di luoghi abitualmente sotto agli occhi dei cittadini ma mai colti nei rispettivi aspetti culturali e godervi di eventi proposti da formazioni e compagnie”.
“Sosteniamo le iniziative del centro storico e collaboriamo attivamente con le associazioni locali e il Comune di Mantova per contribuire a preservare l'identità culturale della città, promuovere l'artigianato locale e favorire lo sviluppo socioeconomico del territorio – ha sottolineato Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Imprese Mantova -. La nostra partecipazione rappresenta un'opportunità significativa per coinvolgere la comunità locale in serate dedicate alla musica, al teatro, alla danza e alla cultura nelle piazze meno note di Mantova. Sarà l’occasione per promuovere la cultura e l’economia del territorio e per creare connessioni tra artigianato, comunità e visitatori”.

Gli appuntamenti sono realizzati anche grazie alla collaborazione di Tea Spa.

IL PROGRAMMA DELL’EDIZIONE 2023

Martedì 4 luglio, piazza Gasometro
Apertura Istituzionale sulla rigenerazione urbana a cura dell'assessore all'Ambiente e Urbanistica Andrea Murari. Italo Scaietta presenterà ‘Fiera-Catena nelle opere dei pittori mantovani del Novecento”, una carrellata della storia dell’arte locale curata da Roberto Pedrazzoli.
Subito dopo ci sarà l’esibizione Blaster collective dance ‘Vicenda’. Diviso in quattro quadri, ognuno appartenente ad una stagione (a partire dall’inverno per approdare all’autunno), caratterizzati da generi musicali molto diversi tra di essi come ambient ed elettronica sperimentale di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto, musica classica di Vivaldi ricomposta da Max Richter, electro a partire dal clubbing di Hyper Trvshit per arrivare a suoni più aggressivi e complessi di Dj Armee, e concludere con le sfumature jazz di Miles David e Chet Baker.
Diversi sono anche i linguaggi espressivi utilizzati. Danza contemporanea, electro, partiture gestuali e narrazione, con il fine di fornire una lettura più completa della composizione.

Ogni stagione è stata strutturata analizzando alcune tematiche attuali enfatizzando l’aspetto sociale, filosofico e psicologico, tra cui il cambiamento climatico, la povertà, la rinascita, l’evasione dal reale e il superuomo di Nietzsche.
Coreografie: Leandro Daniel Manrique

Idea: Giada Mazzocco e Leandro Daniel Manrique

Danzatori: Giada Mazzocco, Leandro Daniel Manrique, Alessandro Cormio

Musiche: Alva Noto & Ryūichi Sakamoto, Max Richter, Hyper Trvshit, Dj Armee, Miles Davis, Chet Baker

Narrazione: Debora Vezzani

Paper Plane /concerto
Un volo libero sopra 50 anni di musica spaziando tra diversi generi, dal cantautorato al rock e al blues.
Interpreti: Andrea Cattalani (chitarra, tastiera, voce), Roberto Fusaro (batteria), Giacomo Modè (basso e voce) e Giuseppe Sica (chitarra e voce).

Martedì 18 luglio, San Leonardo
Stop Ballet - Luce nell’attesa

Un percorso di liberazione possibile dal buio, dal silenzio, dall’angoscia e dalla paura. In attesa di vivere momenti già o mai accaduti, procediamo verso la luce quando intravediamo un varco e riusciamo a scorgere il disegno che ci unisce alle stelle. Occhi rivolti alle stelle, segni di ciò che è passato ma torna presente e segna la rotta del domani. Guarda, rivelano chi sei e dove stai andando. Allora, quando non sai dove andare, non sai cosa fare, siediti e aspetta con lo sguardo rivolto alle stelle.

Compagnia Stop Ballet

Coreografie di Francesca Stopazzola

Testi di Gabriella Toso

Interpreti: Anna Laudini, Giulia Sacchi, Francesca Stopazzola, Gabriella Toso, Elisa Venturini, Emma Zambreri.

Teatro Magro “Sin5 - Shakespeare in 5 minutes”

“S in 5” rende omaggio all’autore focalizzando l’attenzione su otto principali opere shakespeariane: Romeo e Giulietta, Otello, Macbeth, Amleto, Sogno di una notte di mezza estate, Il mercante di Venezia, La bisbetica domata e La tempesta vengono sintetizzate in 5 minuti ciascuna, cristallizzate in uno schema narrativo quanto mai riconoscibile. Personaggi immortali vengono fatti rivivere attraverso maschere ready-made realizzate da Teatro Magro con uno stile minimale e immediatamente riconoscibile. Un meccanismo insolito dall’ironia sottile per ripercorrere le nervature tra intrecci di trame e personaggi scolpiti nell’immaginario collettivo.

regia | Flavio Cortellazzi

con | Silvia Cortellazzi, Vanessa Dalla Ricca, Fabio Dorini, Elia Grassi, José Andrés Tarifa Pardo, Agata Torelli

produzione | Teatro Magro

drammaturgia | Teatro Magro

scenografia, luci e audio | Teatro Magro

durata | 20 minuti

Concerto dei “Solisti dell”Apogeo String Orchestra”

Versione in quintetto dell'Orchestra di soli strumenti ad arco formata da musicisti mantovani, noti e giovani, oltre che da strumentisti di fama provenienti da altre città. Apogeo affronta tutti i generi musicali cercando sempre di proporre musica di valore eseguendo spesso brani composti da celebri autori mantovani.

Interpreti: Carlo Cantini e Luca Bertazzi (violino), Aleardo Brutti (viola), Nicolò Nigrelli (violoncello) e Gabriele Rampi Ungar (contrabbasso).

Programma: “Il ritorno” (Gueresi), “Diario di un giorno di pioggia” (Gueresi), “Fes” (Cantini), “Camminava in un aprile di pioggia” (Gueresi) e “Hell” (Cantini).

Martedì 8 agosto, piazza Viterbi
Juvenis danza - Postcards paesaggio in carne e ossa

Postcards, cartoline, sono frammenti, immagini, messaggi, ricordi. Le cartoline appartengono inesorabilmente al passato e sono legate ad un rituale ormai in disuso, ad una pratica, un’abitudine che l’era digitale ha quasi del tutto fatto scomparire. Tuttavia può capitare di ritrovarle tra le pagine di un libro o dentro scatole polverose e in quel momento possono risvegliarsi ricordi di viaggi, incontri, paesaggi. E allora questo oggetto in declino sprigiona la sua forza di evocazione, la sua resistenza al tempo, la sua durata. Postcards è una performance che attraverso il linguaggio della danza costruisce paesaggi in carne ed ossa, frammenti di un tempo altro, cartoline che catturano istanti e che attraverso il gesto e il movimento tornano a prendere vita.

Coreografie: Greta Bragantini, Giovanna Venturini, Federico Gamberini

Interpreti: Iuvenis Danza

Musica: autori vari

Accademia Teatrale “Francesco Campogalliani” - “Matrimonio: istruzioni per l’uso”

Oh, il matrimonio! Croce e delizia, passione, bisticci, affetto e irritanti compromessi… Eppure, come farne a meno – soprattutto quando lo sposo e duecentoventisei invitati aspettano impazienti al piano di sotto, e la sposa si scopre riluttante? E allora la madre cerca di convincerla, con l’aiuto (talora dubbio) di un carosello di scene classiche e moderne in cui autori diversissimi ridono e sorridono sull’annosa questione: ma insomma, come funziona il matrimonio?
William Shakespeare, La Bisbetica Domata
Aldo Nicolaj, Nozze coi Sassi
Carlo Terron, La Vedova Nera
Franca Valeri, Una Moglie Felice
Mattia Torre, I Figli Invecchiano
Maurizio Jurgens, Eleuterio e Sempre Tua
(Cornice di Chiara Prezzavento)

Blues Lorenzo Zambini Downhome Blues
Il blues del delta Mississippi proposto da uno dei migliori musicisti italiani, chitarrista e cantante di grande anima Blues.

Martedì 22 agosto, piazza Filippini

Cod Danza – Chagall

Lo spettacolo è un omaggio all’arte di Mark Chagall, artista geniale che ha riscoperto mistero e il carattere sacro della natura, primitivo e materno. Lo spettacolo è un ponte tra realtà e fantasia, un luogo dove uomini e animali vivono insieme sotto una grande luna, come al momento della creazione. Chagall è il pittore dell’unità degli opposti, dell’unità dell’amore, e la danza contribuisce a enfatizzare lo splendore di questo suo respiro.

Coreografia e regia: Chiara Olivieri

Interpreti: Cod danza

Elementi scenici: Pietro Mattioli

Musica: autori vari

Durata: 40 minuti circa

ARS - Brodbeck Mountain
I segreti di Brokeback Mountain di Annie Proulx, tratto dalla raccolta di racconti "Distanza ravvicinata", viene proposto in formato reading da Art Creazione Spettacolo.
Interpreti: Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata.

Drumless - Palmieri, Cocconi, Caniato, Capiluppi
Questa formazione (che vede al sax tenore Igor Palmieri, alla tromba Franco Capiluppi mentre Stefano Caniato e Marco Cocconi sono rispettivamente al pianoforte e al basso elettrico) si rifà al grande trombettista Chet Baker. Il famoso musicista ha spesso suonato in gruppi privi del supporto della batteria, accompagnato dal basso e dal pianoforte. Questa particolare soluzione esprime una sonorità unica e molto intima, permettendo all'ascoltatore di cogliere ogni più piccola sfumatura degli strumenti impiegati. La scelta dei brani, operazione non facile vista la grande vastità del repertorio eseguito da Chet, copre sinteticamente tutto il periodo della sua attività, dagli anni '50 sino agli anni '80.
Componenti:
Igor Palmieri (sax), Franco Capiluppi (tromba), Stefano Caniato (piano), Marco Cocconi (basso elettrico)
Apertura MdV

LE PIAZZE 2023
Piazza Gasometro
Lo spazio all’incontro tra vicolo Stretto e vicolo Barche, dove la città si collega a via Fondamenta attraverso una breve ripida rampa, registra il nome di iazza Gasometro già in una mappa di Mantova del 1865.
Due anni prima, all'inizio del 1863, l’amministrazione austriaca aveva scelto quest’angolo al margine del centro urbano, e a ridosso di Porto Catena, per dotare la città di un moderno impianto del Gaz destinato ad alimentare la nuova illuminazione pubblica. Le “Officine del Gaz” sorsero alle spalle di edifici prestigiosi, come Palazzo Sordi, in un’area popolare dove nelle mappe della prima metà dell’Ottocento vediamo schiere di casette allineate su tre vicoletti paralleli, Carrette, Lavandaie e Tabacco, quest’ultimo chiuso dalle mura cittadine che ancora sporgono su via Fondamenta. Lo spazio fabbricabile fu ottenuto con l’esproprio forzato delle casette tra i tre vicoli e vicolo Stretto. La posizione era di fondamentale importanza per le officine i cui rifornimenti di carbone dipendevano dalla via d’acqua e dalle attrezzature di carico e scarico del porto.
Nacque così, nell’ultimo periodo della dominazione asburgica su Mantova, la nuova piazza Gasometro, un contenuto spazio prospicente le strutture e gli impianti adibiti alla produzione e alla distribuzione del gas.
Le strutture architettoniche dell’impianto ancora esistenti rappresentano una bella testimonianza di archeologia industriale cittadina, mentre è scomparsa la gran mole cilindrica metallica, ritratta più volte dai paesaggisti mantovani del Novecento, da Giulio Perina (Il gasometro, 1931) a Carlo Zanfrognini (Il gasometro, 1954), che su di esse ha dominato per decenni.

Piazza San Leonardo
Piazza San Leonardo, nella medievale contrada del Corno, prende il nome dall'antichissima chiesa di San Leonardo Abate, tra le prime erette a Mantova (VI secolo). Delle epoche più remote della chiesa purtroppo poco rimane, avendo il manufatto subito diversi rifacimenti nel corso dei secoli, fino all'attuale forma neoclassica dovuta alla ricostruzione del 1793, su progetto dell'architetto Giovanni Battista Marconi. Conservano impronte dello stile romanico e del tardo gotico il campanile e la Cappella Cavriani, con un interessante affresco del primo Cinquecento, il “Redentore e Profeti”. Il tessuto sociale della contrada del Corno, denominata così perché si protende a forma di corno nel Lago di Mezzo, era fondamentalmente umile, come ci testimonia la toponomastica sopravvissuta: Vicolo Pagliaio, Bindolo, Agucchie, Pietà, Ospitale, ma, accanto agli edifici architettonicamente modesti, non mancano rilevanti edifici storici, dall’ex Ospedale maggiore della metà del Quattrocento al settecentesco Palazzo Cavriani. Dirimpetto alla chiesa, s’innalza l’ex convento delle monache cappuccine: dopo un periodo di importante sviluppo - tanto che la sua estensione arrivò fino all’attuale area dell’Istituto Monsignor Mazzali - il convento, decaduto e ammalorato, fu trasformato in ospedale militare, come ricorda la lapide all’ingresso “sanando militi”, per volontà dell’imperatore Giuseppe II, dopo le soppressioni degli ordini monastici. Qui si trovava anche il cimitero dei soldati, poi trasferito nella zona di San Nicolò, sul lago Inferiore. Per i Mantovani, il grande edificio, che va fino al tratto delle mura verso il Lago di Mezzo, ha però un curioso suggestivo nome, di cui non è tuttora chiara l’origine: Palazzo del Mago. La denominazione “Cappuccine” è conservata solo per il teatro, ricavato nella cappella barocca dell’ex monastero, verso Piazza San Leonardo.

Piazza Viterbi
All’estremità settentrionale della trafficatissima via Pietro Pomponazzo, di fronte al lato orientale dell’imponente Palazzo degli Studi, si apre piazza Adolfo Viterbi, che prende il nome dal professor Viterbi, matematico e geodeta, che nacque e abitò nella casa di famiglia che qui si affaccia. Attualmente chiusa su tre lati da edifici dall’aspetto robusto e sobrio, se si eccettuano alcune eleganti cornici che ornano le finestre di due case del lato meridionale, selciata con i sassi di fiume che la inseriscono nel tradizionale contesto di Mantova città di fiume, piazza Viterbi presenta un bell’invaso rettangolare, che può apparire chiuso e fa pensare a un cortile silenzioso. In realtà, in fondo, un po’ a fatica, si vede l’imbocco di vicolo Varrone (o Vairone), che porta a vicolo Dogana e a ciò che resta di un tratto delle antiche mura urbane verso il Lago Inferiore. L’aria di tranquillo cortile, invece, è contraddetta la costante utilizzo come parcheggio, assai apprezzato dagli automobilisti.
Adolfo Viterbi, nato nel 1873, con una brillante fama di studioso e una carriera di docente universitario, nonostante l’età volle partecipare alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale del Genio e morì nel novembre 1917 durante una ricognizione per la difesa delle linee italiane sul fiume Piave.
L’anno seguente, nel 1918, il Municipio di Mantova pose sulla facciata della casa di famiglia una lapide in marmo bianco di gusto tardo Liberty che celebra il personaggio la cui vita fu spesa per la “Patria, gli Umili, il Sapere”.
Se la denominazione è relativamente recente, la piazza, invece, ha molti secoli. La ritroviamo con il nome piazza Santo Stefano nella pianta Urbis Mantuae Descriptio del 1628 di Gabriele Bertazzolo. In questo caso lo spazio prende nome dall’antica chiesa di Santo Stefano che ne occupava un lato. É ancora possibile vedere all’esterno un piccolo tratto murario dell’edificio sacro su vicolo Prato, la strada che affianca piazza Viterbi a nord, lo si riconosce immediatamente per la presenza di un piccolo oculo decorato da una bella cornice in cotto.
Nella pianta della Regia Città di Mantova del 1831 la piazza è presente con la denominazione di Santa Teresa, perché la chiesa aveva a sua volta cambiato intitolazione, e il nome di Santa Teresa rimase fino all’attuale Viterbi.

Piazza Filippini
Piazza Filippini o dei Filippini è una memoria triste nella storia di Mantova, frutto non di scelte urbanistiche, condivisibili o meno, ma di un bombardamento subito dalla città durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel settembre 1944, infatti, un bombardamento dell’aviazione “Alleata” fece esplodere l’ex chiesa dell’Oratorio dei PP. Filippini che era stata adibita a deposito d’armi. L’abbattimento e l’asportazione delle macerie lasciarono nel tessuto urbano un vuoto disarmonico, una lacerazione informe di ancora difficile ricucitura.
I padri dell’Oratorio di San Filippo Neri erano entrati a Mantova nel 1689 e la chiesa, che prospettava verso l’attuale via Cavour, risaliva al 1735.
Fotografie e stampe precedenti al bombardamento mostrano la movimentata facciata tardo barocca che appare come fondale al giardino di Piazza Virgiliana. Nel 1825, tra il giardino voluto dall’amministrazione francese e la chiesa era stata aperta una strada, contrada Augusta (via Virgilio dal 1867), fiancheggiata gli eleganti edifici. La strada collegava la contrada dei Filippini (via Cavour) all’amena area verde dedicata a Virgilio, esattamente di fronte alla facciata della chiesa, che acquistava così una funzione urbanistica scenografica, mantenuta anche nel posizionamento del novecentesco monumento al Poeta.
La denominazione di Piazza Filippini mantiene dunque viva la memoria di quello che fu un angolo urbanisticamente ben strutturato della città e forse può implicitamente invitare a recuperarlo in una forma ragionata e non anonima.

Info: tel. + 39 340 6501380
www.comune.mantova.it

 

emas2020
Il Comune di Mantova è Registrato EMAS e certificato ISO 9001:2005 e ISO 14001:2015

Comune di Mantova Via Roma 39, 46100 Mantova - Centralino 03763381 - P.IVA 00189800204 - PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Copyright by Comune di Mantova

Login or Register

LOG IN