MantovaJazz 2018 ricorda Wes Montgomery. Dal 3 ottobre al 24 novembre, cinque concerti per celebrare la chitarra nell’olimpo del jazz
Ricordare i cinquant’anni dalla scomparsa di Wes Montgomery non potrà non voler dire dar vita ad un tentativo di esplorare lo stato dell’arte della chitarra come scatola dalle mille sorprese: fiero bastione del jazz più tecnicamente scintillante ed entusiasmante, quando imbracciata da un grande maestro come Pat Martino (24 novembre), o strumento in grado di introdursi nelle pieghe più profonde dei linguaggi popolari che hanno in qualche modo incrociato la loro vicenda con quella del jazz, come la grande musica brasiliana, nel caso dell’inimitabile Egberto Gismonti (25 ottobre). Ma anche strumento dalle risorse timbriche sorprendentemente infinite, capace di condurre le sperimentazioni compositive più aperte e onnivore, come quelle della geniale Mary Halvorson (11 Novembre). L’omaggio più diretto a Wes sarà quello del formidabile trio di Fabio Zeppetella (17 novembre), che ricorderà, riprendendone il repertorio, il fondamentale Montgomery nelle sue splendide formazioni organistiche. Mantova Jazz 2018 sarà anche un’occasione per ricordare, a trent’anni dalla sua scomparsa, la figura di Roberto Chiozzini (3 ottobre) e per rendere omaggio alla sua generazione di curiosi sperimentatori, partiti con Bebop e Cool e arrivati a raccogliere le sfide, anche le più impervie, lanciate durante quel decennio irripetibile.
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