Per la presentazione della nuova collocazione del ciottolo crociato erano presenti il sindaco di Mantova Nicola Sodano, l'avvocato Sergio Genovesi, il professore e storico mantovano Rodolfo Signorini e il conservatore dei Musei civici Chiara Pisani. L'epoca del sasso è incerta (forse medioevale) e la sua provenienza è da piazza Sordello (già piazza San Pietro). Il ciottolo, che riporta un'incisione di una "croce potenziata", era presente davanti a Palazzo Ducale fino a primi anni Sessanta, dopo di che è stato trafugato e non si è mai saputo che fine avesse fatto. "Mi è stato consegnato tempo fa in modo anonimo – ha spiegato Genovesi –. Quindi, mi sono sentito in dovere di restituirlo alla città. Per questo l'ho portato direttamente nell'ufficio del sindaco Sodano, in modo da recuperare un pezzo della nostra memoria storica".
Il primo cittadino ha ringraziato sia Genovesi, per il suo significativo gesto, che il professor Signorini, il quale ha suggerito il collocamento del "Sasso di Napoleone" nel Museo della città a Palazzo San Sebastiano. "Qui non solo verrà custodito adeguatamente – ha detto Sodano – ma verrà anche valorizzato. Faccio i complimenti al personale preposto del Comune che ha collocato il ciottolo crociato proprio all'ingresso del Palazzo, quindi immediatamente visibile al pubblico".
Accanto alla teca è stata ideata e collocata anche una breve spiegazione della storia del sasso: "Durante la campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte (1796 – 1797), Mantova austriaca si arrese all'assedio francese il 2 febbraio 1797. Secondo una diceria popolare il generale, entrato nella città il 1 marzo 1797, scendendo da cavallo avrebbe posato il piede su questo sasso. Trafugato intorno al 1960 – 1965, il ciottolo è stato consegnato all'Amministrazione Comunale il 18 novembre 2014". Diceria, dunque, o verità? Il sindaco, infine, ha ipotizzato che potrebbe nascere su questa vicenda un dibattito o un convegno.