E' stata una serata "leopardiana" quella scelta per Mantova dal grande attore e artista. Lavia ha scelto di non leggere né interpretare i versi delle più intense liriche leopardiane, bensì di riversare sul pubblico, in modo personale, le parole scritte dal poeta di Recanati. Quella al Bibiena è stata una sorta di dialogo con la platea, attraverso le poesie più belle di Leopardi. "Le poesie di Leopardi – ha commentato Gabriele Lavia - sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro".
Terminato lo spettacolo, che ha registrato il pieno, si è svolta la cerimonia di consegna dell'Arlecchino d'Oro. Sono stati il sindaco di Mantova Nicola Sodano e il presidente della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo Gianni Rottichieri a consegnare nelle mani di Lavia il prestigioso premio. Si tratta di una scultura realizzata da Andrea Jori. "Una bella scultura, in genere quelle dei premi sono bruttissime" ha commentato scherzando Gabriele Lavia, che ha ricevuto, infine, un grande applauso del pubblico. Attore di teatro e di cinema, doppiatore, regista teatrale, cinematografico e d'opera lirica, Gabriele Lavia è una delle figure tra le più rappresentative del mondo dello spettacolo degli ultimi 40 anni.
Il prossimo appuntamento con Mantova Teatro è in programma sabato sera alle 21, al Teatro Ariston, con "Nerone, duemila anni di Calunnie", con Edoardo Sylos Labini, pièce tratta dal romanzo di Massimo Fini. Nella stessa data, alle 18, presso Palazzo Soardi, si terrà la conferenza sul tema, con lo stesso Fini come relatore.