La Gazzetta fu fondata a Mantova nel 1664. In principio circolava sotto forma di fogli di notizie, o "Avvisi", con i quali, fin dal Cinquecento, i menanti – cronisti retribuiti – informavano i Gonzaga, signori di Mantova, di quanto accadeva nel resto d'Italia e d'Europa. Un giorno di giugno dell'anno 1664, però, gli Osanna, stampatori ducali fin dal 1588, ottennero dal duca Carlo II Gonzaga Nevers il privilegio di stampare in esclusiva, e a loro spese, fogli di avvisi. Questi fogli, venduti a Venezia a due soldi, nell'uso comune venivano chiamati "gazzette", proprio dal nome della moneta che aveva corso in città e che riportava una gazza su una delle due facce.
Nella copia della Gazzetta inserita nella mostra , il numero 48 del 27 novembre 1665, l'articolo di apertura è dedicato alla visita alla Corte di Mantova dell'ambasciatore del duca di Modena, in occasione della morte di Carlo II Gonzaga. Le altre notizie riguardano le capitali estere, con Vienna in primo piano.
Ricostruire la storia straordinaria del giornale più antico d'Italia ancora stampato su carta e al contempo raccontare la storia di una città attraverso le sue pagine perché la storia della Gazzetta è la storia di Mantova, di un sodalizio unico che resiste nei secoli: si dipana attorno a questo lungo filo rosso il percorso della mostra dedicata ai 350 anni della Gazzetta che dal primo settembre aprirà i battenti a Palazzo Te. A raccontarci le tappe di un lavoro durato un anno e mezzo sono i curatori della mostra e del catalogo edito da Publi Paolini: Daniela Ferrari, direttore degli Archivi di Stato, e Cesare Guerra, direttore della Biblioteca comunale.
I documenti e le fonti. «Siamo partiti dagli studi bibliografici potendo attingere a materiali preziosi, come la pubblicazione di Giuseppe Amadei "Il giornale dei mantovani" del 1976 o il numero speciale pubblicato dalla Gazzetta nel 1968 per i suoi 300 anni». A questo punto «siamo passati allo stato delle fonti conservate nell'Archivio di Stato e alla Biblioteca Teresiana: il primo custodisce i documenti manoscritti più antichi mentre il secondo conserva la raccolta completa del giornale a partire dai fogli di notizie della seconda metà del Seicento». Una ricognizione che pagina dopo pagina testimoniava «una costanza di sguardo sul mondo che a poco a poco si è aperta sempre più alla realtà locale».
La selezione del materiale. «Essendo un periodo lunghissimo da considerare abbiamo cercato di narrare la storia della Gazzetta e la storia della città attraverso le pagine del giornale. E' stata un'impresa perché abbiamo dovuto operare una selezione tra le tantissime possibilità che avevamo». Insomma un obiettivo ambizioso ridimensionato dagli spazi a disposizione a cui si è aggiunta la necessità movimentare il percorso con stampe, monete o vedute.
Percorso in tre sezioni. La storia del giornale; la storia di Mantova attraverso le pagine della Gazzetta dal 1664 al 1945; la storia di Mantova attraverso la Gazzetta dal dopoguerra a oggi: queste le tre sezioni in cui si articolerà l'esposizione.
«Nella prima sezione viene ripercorsa la storia del giornale ricostruendone evoluzione, trasformazioni, modifiche di formato e di intestazione, passando dalle sospensioni dovute a particolari eventi storici e non tralasciando i passaggi da settimanale, a bisettimanale, a trisettimanale fino a quotidiano. Sino ad arrivare alle trasformazioni editoriali più recenti come l'introduzione del formato tabloid nel 1981».
Dal 1664 al 1945. La seconda sezione narra la storia della città attraverso il giornale anche se fino alla prima metà dell'800, l'80% delle notizie riportate aveva un carattere internazionale mentre la cronaca locale veniva relegata in quarta, ovvero ultima, pagina.
La terza sezione «è stata a sua volta divisa in quattro aree tematiche ispirate alle rubriche del giornale: politica e economia, cronaca e territorio, cultura e sport». Sono gli anni in cui l'informazione esplode e «in queste sezioni abbiamo fatto rientrare 60 anni di storia contemporanea citando alcuni fatti emblematici per ogni settore». Se nella sezione cronaca si trovano avvenimenti come l'incidente alla Mille Miglia o l'omicidio Oppici di Viadana compiuto da un ex partigiano che per 40 anni aveva covato la sua vendetta contro i fascisti, non manca anche la storia più recente a partire dal terremoto del 2012. In quella dedicata a politica ed economia ecco le testimonianze dello sviluppo industriale con la costruzione della Burgo e delle recenti chiusure, delle visite di personalità come Luigi Einaudi, di presidenti della Repubblica e di Papi. Così nella sezione cultura si parte dalla appendice letteraria dell'800, si passa per i i grandi eventi come le la mostre dedicate a Mantegna, Giulio Romano, Leon Battista Alberti per arrivare alla Celeste Galleria e al Festivaletteratura.
«E' passato oltre un anno e mezzo da quando il direttore della Gazzetta ci ha coinvolti in questa avventura che abbiamo accettato volentieri di vivere avvale ndoci della collaborazione del comitato scientifico (composto da Maurizio Bertolotti, Claudia Bonora Previdi, Giancarlo Ciaramelli, Renzo Dall'Ara, Sergio Leali, Vittorio Longheu e Annamaria Mortari) che ci ha aiutati nell'impostazione generale». Un lavoro «molto stimolante e interessante, un omaggio alla nostra città e a questo giornale straordinario» concludono Guerra e Ferrari non tralasciando di sottolineare alcune piacevoli sorprese come scoprire la dimensione europea della Gazzetta. Un esempio: le fonti di archivio ci dicono che nella seconda metà del 700 veniva letta dal sultano a Costantinopoli che la faceva tradurre in turco.
I visitatori potranno seguire anche la proiezione di una selezione delle oltre 3000 foto eseguite dal fotografo Sbarberi tra il 1950 e 1970 circa, donate dalla Gazzetta alla Biblioteca Baratta.
La colonna sonora dell'esposizione è tratta dal cd I racconti del lago del compositore Stefano Gueresi.
Per l'occasione, inoltre, Poste Italiane realizzerà 1 francobollo dedicato e 7 annulli speciali: l'appuntamento è allo stand di piazza Mantegna, davanti alla Basilica di Sant'Andrea, dall'1 al 7 settembre.
La mostra è alle Fruttiere di Palazzo Te a Mantova dal 2 settembre (il giorno prima ci sarà l'inaugurazione ad invito alle 18) fino al 31 ottobre 2014
Orario
lunedì: 13.00 – 18.00; martedì, mercoledì, giovedì e domenica: 9.00 – 18.00;
venerdì e sabato: 9.00 – 20.00
Ingresso libero