L'artista lavora con lo spazio, la videoproiezione, le videoinstallazioni, col suono ed è una delle figure di maggior rilevo del panorama contemporaneo. La sua è un'arte sperimentale, intesa non come punto di partenza, ma come risultato finale.
Alla conferenza, che era nel programma del mese dell'Architettura, hanno parlato anche Federico Bucci, prorettore della sede di Mantova del Politecnico di Milano, e l'assessore alla cultura del Comune di Mantova e critico d'arte contemporanea Marco Tonelli, che ha curato l'evento e dialogato con l'artista. Apprezzato dalla critica italiana e straniera, ha già avuto modo di presentare il suo lavoro all'interno di prestigiose istituzioni come il Mart, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto (2003), lo Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (Smak,) a Gent in Belgio (2003) l'Herford Museum of Art and Design di Frank Gehry in Germania (2006), l'Hangar Bicocca di Milano (2008), e in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2010 la sua ultima Fatica, la n. 23, appositamente creata per la Galleria Nazionale d'Arte moderna di Roma Gnam.
Puppi concepisce il lavoro ponendo al centro della sua ricerca l'incontro-scontro con lo spazio, oggetto di indagine, di conoscenza e sottoposto a radicali trasformazioni. Le tecnologie utilizzate (videoproiettori, sincronizzatori, amplificatori, sub woofers, speakers, microfoni) sono funzionali all'attivazione e amplificazione multisensoriale delle facoltà percettive, visive e uditive in primo luogo. Lo spettatore come parte integrante dell'opera è chiamato a entrare in una nuova e straniante dimensione spazio-sensoriale.