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Cultura e bilancio. Sodano due giorni a Roma

La presentazione del progetto in centroIl sindaco di Mantova Nicola Sodano è stato a Roma martedì 11 e mercoledì 12 febbraio per partecipare a due incontri.

Il sindaco di Mantova Nicola Sodano martedì 11 è stato a Roma nella sede del Governo nazionale a Palazzo Ghigi convocato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Filippo Patroni Griffi con i ministri per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray, per gli Affari Generali e le Autonomie Graziano Delrio e per la Coesione Territoriale Carlo Triglia. Si è parlato del programma che coinvolge le 20 capitali della cultura Italia 2019. E' un progetto che permetterà alle città che si sono candidate di valorizzare tutti i progetti che nei mesi scorsi hanno partecipato al bando ministeriale per la Capitale Europea della Cultura, fra le quali Mantova.

L'obiettivo è di non perdere lo sforzo profuso da tutte le candidate nei progetti di ammodernamento del sistema culturale, turistico e infrastrutturale presentati nei dossier. "Ce l'abbiamo fatta - ha commentato Sodano da Roma - A Palazzo Chigi nella sala del governo, abbiamo incontrato i ministri Bray, Del Rio e Trigilia, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Patroni Griffi. Ci hanno comunicato che è nata "Italia 2019", una rete che unisce tutte le città che si erano candidate a capitale europea della Cultura 2109".

All'incontro si sono presentate in 15 città: Aosta, Bergamo, Cagliari, Caserta, L'Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Perugia, Pisa, Ravenna, Siena, Siracusa, Venezia e Urbino. La novità è che ci saranno finanziamenti statali e regionali oltre a quelli privati che già le città avevano cercato di raccogliere. Gli interlocutori a questo punto non saranno i comitati, ma i sindaci della città. "Ci sarà una cabina di regia, e bisognerà individuare progetti per lavorare insieme alle altre città. Come già si voleva fare tra Mantova e Bergamo - prosegue il sindaco Sodano . Se prima la parola d'ordine era competizione, adesso diventa collaborazione".

Sempre a Roma, mercoledì 12 febbraio nella sede dell'Anci (sala Conferenze) in via dei Prefetti 46, si è riunito l'Ufficio di presidenza dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani insieme ai sindaci dei capoluoghi. All'ordine del giorno i nodi che gli enti locali devono sciogliere sui bilanci e sulla finanza locale. Di fronte ai tagli che si profilano per i Comuni i sindaci hanno predisposto un documento con le richieste da avanzare al Governo. "Oltre alla proroga dell'approvazione dei bilanci di previsione al 30 aprile - ha annunciato Sodano - abbiamo chiesto un allentamento del patto di stabilità, un aumento delle attribuzioni per il welfare e la possibilità di contrarre più mutui. Soprattutto abbiamo lanciato l'allarme imposte. La sostituzione della vecchia Imu con la Tasi, e la possibilità di aumentare l'aliquota fino all'0,8 per mille partendo dalla base del 2,5, darà a tutti i Comuni, compreso il nostro, un gettito inferiore a quello dell'anno scorso. Dalla nuova imposta ci arriveranno 2 milioni 700mila euro in meno.

È mia intenzione non aumentare il gravame fiscale sui cittadini e, quindi, il tema è quali servizi tagliare. Di fronte, però, a quei 2,7 milioni in meno che avremo in cassa bisognerà valutare attentamente cosa fare. Dovremo valutare attentamente con la maggioranza, con il consiglio comunale e con le forze sociali e decidere insieme il da farsi". Dall'assise dell'Anci è emersa una cattiva sorpresa sugli affitti che Ministero della Giustizia deve dare agli enti locali: "Ne abbiamo parlato all'incontro e si prospetta un'altra batosta - ha detto Sodano-. È stato detto che per gli affitti dei vari tribunali a livello nazionale, per il 2012, 2013 e 2014 sono stati stanziati 400 milioni di euro; solo che per il 2012 la copertura è di appena 200 milioni, per il 2013 di 79 e per il 2014 non si sa".

Mantova è ancora in attesa degli arretrati: "Dal Ministero aspettiamo circa 6 milioni di euro per il 2011, 2012 e 2013; solo che non sappiamo se arriveranno - ha concluso Sodano -. Il quadro, insomma, per noi è disarmante. La nostra spesa corrente non è comprimibile, e cioè il personale e la gestione delle varie sedi, ci mangia tutta la capacità di spesa".

Ultima modifica il Giovedì, 13 Febbraio 2014 19:14

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