La città di Mantova ha ricordato il 25 aprile, anniversario della Liberazione, con una cerimonia che si è svolta nella mattinata davanti al monumento della Resistenza ai giardini di viale Piave. L’area si è ben presto affollata con gli schieramenti tradizionali del Picchetto del IV Reggimento Peschiera, dei labari, dei gonfaloni, delle bandiere e dei rappresentanti delle associazioni Combattentistiche e d'Arma. Sulle gradinate anche numerose autorità guidate dal Prefetto Sandro Lombardi e dal sindaco Mattia Palazzi, cittadini e partigiani. Tra le figure istituzionali presenti anche l’onorevole Annalista Baroni.
La cerimonia ha preso il via con l'esecuzione dell'inno d’Italia, quindi don Stefano Peretti ha celebrato la Santa messa al campo, è stata letta la preghiera del Caduto. Ha parlato anche un rappresentante del Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiane ricordando le limitazioni delle libertà imposte durante il ventennio fasciata. Infine, si è tenuto l’intervento del sindaco di Mantova Mattia Palazzi. “Nell’esperienza dei partigiani – ha detto - c'è una forza viva, sempre viva, che dobbiamo forse riscoprire e far riscoprire, a maggior ragione oggi, che va diffondendosi un vergognoso tentativo di riabilitare alcuni tratti del fascismo e persino del nazismo. A maggior ragione oggi che vediamo tornare simboli e gesti che hanno solo e sempre rappresentato privazione delle libertà, odio razziale, violenza”. Ed ha proseguito: “Tutti noi fatichiamo a capire quali strumenti, quali scelte compiere per ridare forza e attualità al sacrificio di chi ci ha dato la libertà. Qui, nel nostro piccolo, nella nostra comunità sono però convinto che impegnarci per rafforzare la solidarietà, contrastare ogni tentativo di emarginazione e razzismo, sottolineare le gesta e i valori democratici, rappresenti il dovere quotidiano per sentirsi ancora dalla parte buona della vita. Questo dovere è innanzitutto nostro, delle Istituzioni, ma questo impegno deve essere di tanti, di tutti i cittadini”.
Subito dopo sono state deposte le corone, è stato suonato l'inno del Piave, il silenzio fuori ordinanza e la canzone “Bella Ciao”.
La seconda tappa è stata la cerimonia al Famedio, in Largo XXIV Maggio. Anche in questo caso è stata deposta una corona ed è riecheggiato l’inno del Piave. Davanti alle tombe dei soldati è stata letta la preghiera e sono stati benedette i defunti. Le commemorazioni della mattina si sono concluse nella Sinagoga di via Govi con la lettura dei nomi dei 99 ebrei deportati partiti da Mantova e non più tornati. A leggerli è stato il presidente della Comunità Ebraica Emanuele Colorni. Nel pomeriggio in una piazza Mantegna affollata si è tenuto il concerto della Banda Città di Mantova.