Lo studio, candidato per il bando nazionale del Governo sulla riqualificazione delle periferie, è stato presentato sabato 10 settembre nella Sala Polivalente del Gradaro gremita, segno dell'interesse pubblico che si sta manifestando su questo tema.
Lo studio di fattibilità, elaborato dall'architetto Stefano Boeri, riguarda la periferia ad est della città, tra Porto Catena e Valletta Valsecchi, e si propone di valorizzare le aree preziose come quelle dell'ex ceramica e di San Nicolò nella prospettiva di una "ricucitura urbanistica e socio-economica della città di Mantova, nel segno della sostenibilità".
Il progetto si inserisce nella strategia già avviata con l'accesso al progetto europeo di ciclabili, che prevede la prossima realizzazione del ponte ciclopedonale di Porto Catena, e si proietta oltre l'esperienza di Mantova Capitale per dare continuità alla grande attrattività recuperata.
"L'accessibilità - ha spiegato Boeri - è un concetto strettamente connesso con la necessità di cucire un sistema di collegamenti ciclo pedonali. E Mantova è proprio al centro di una rete europea di ciclabili: ci attende anche una sfida turistica ed economica da affrontare con infrastrutture leggere. Vogliamo rilanciare la città senza costruire nuovi edifici, ma utilizzando la leva di reti e collegamenti".
Ad aprire gli interventi è stato il sindaco Mattia Palazzi, ha preso il via dalla vittoria del bando europeo da 500mila euro per quattro nuovi tratti di ciclabili, che saranno legate anche dal ponte ciclopedonale su porto Catena. "Partiamo anche da una certezza: l'area di San Nicolo era stata chiesta al Demanio nel 1998, da luglio è nostra. Abbiamo riflettuto sulle azioni possibili per fermare il degrado. Ma non basta: non si tratta solo di un intervento urbanistico, noi vogliamo che la città diventi un polo di attrazione. In questo senso, il lavoro sulla digitalizzazione del patrimonio artistico che stiamo facendo con Google è fondamentale. I problemi devono diventare sfide: qualità della vita, ricerca, paesaggio, capacità di attrarre le migliori intelligenze del Paese. Pensiamo al risanamento e a costruire la città del futuro; l'area ad est di Mantova diventerà un laboratorio per ripensare l'intera città, coinvolgendo le categorie economiche e le associazioni culturali. Ora vedremo come andrà il bando, ma vi anticipo fin d'ora che noi andremo avanti lo stesso e porteremo a casa questo progetto".
L'assessore all'urbanistica Andrea Murari ha parlato di ambizione sfrenata. "E' quella di trovare il nostro posto nel mondo anche grazie ad un hub che metta insieme sostenibilità e ricerca. Vogliamo valorizzare le tipicità alimentari aprendo un mercato coperto e vogliamo lavorare con le imprese sociali sul tema dell'accessibilità. Vogliamo creare un polo delle reti ciclabili che faccia capo ad un ostello. Questo non è un progetto calato dall'alto e non vogliamo creare un nuovo museo". La responsabile dell'ufficio progettazione del Comune Emanuela Medeghini ha spiegato i contenuti tecnici del progetto.
Il quadro economico del progetto, che ha coinvolto finora 34 soggetti istituzionali, pubblici e privati, indica un co-finanziamento di 15,5 milioni di euro a cui sommare i 18 milioni richiesti tramite il bando ministeriale.