Rigoletto: un evento in Mondivisione
Dopo la Tosca nel 1992 e la Traviata nel 2002 anche l’opera di Verdi diventerà una sorta di film in diretta ambientata nei luoghi veri della storia.
Il film-opera è stato presentato venerdì 3 settembre a Mantova. "Un evento straordinario che porterà la città di Mantova in tutto il mondo" ha detto il sindaco Nicola Sodano.
Sui set di Palazzo Te, Palazzo Ducale e anche in motonave sui laghi di Mantova sono intervenuti, oltre al sindaco Nicola Sodano, l’ideatore e produttore dell’evento Andrea Andermann, il regista del film-opera Marco Bellocchio, il cinematografo Vittorio Storaro, il direttore d’orchestra Zubin Metha e l’attore principale il tenore Placido Domingo, che nel film vestirà i panni del Rigoletto.
Naturalmente presente anche tutti gli attori del cast del Rigoletto.
Si tratta del format del 'film in diretta'. In tre appuntamenti televisivi (sabato 4 settembre alle 20.30 e domenica 5 settembre alle 14 e alle 23.15), la citta' di Mantova buchera' gli schermi di 138 Paesi per una diretta in mondovisione che ha fatto registrare una continua crescita (erano 107 i Paesi raggiunti dalla Tosca e 125 quelli che si sintonizzarono sulla Traviata). Due i direttori che si contenderanno la scena: uno per le immagini, il regista Marco Bellocchio; l'altro per la musica, il direttore d'orchestra Zubin Metha, cui competera' guidare l'Orchestra Sinfonica della Rai. In casa Rai - presenti tra gli altri questa mattina a Milano per la presentazione dell'evento il presidente, Paolo Garimberti e il direttore di Raiuno, Mauro Mazza - ci tengono a chiarire la portata dell’evento: grosso sforzo tecnico ed economico; un ritorno quantomeno incerto in termini di ascolti.
"Produrre un evento come questo - ha detto Mazza - e' sicuramente una follia. Questo Rigoletto e' stato pensato per la tv, ha costi piu' alti delle canzonette e ascolti probabilmente un po' piu' bassi. Ma e' nostro compito fare anche queste scommesse". La cifra caratteristica dell'evento starebbe appunto nell'essere calibrato sul mezzo: non un'opera a teatro che subisce l'incursione delle telecamere per una messa in onda integrale e senza mediazioni; ma un lungometraggio realizzato in presa diretta e destinato al piccolo schermo. "Il nostro scopo e' fare televisione - ha spiegato Andermann -, assolutamente non mettere le telecamere in un teatro: l'una uccide l'altro". "Faremo qualcosa di personale e originale ma rispettando la tradizione. Serviremo un capolavoro assoluto", ha detto Bellocchio. Tra i convenuti anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che dopo aver manifestato la propria "soddisfazione per questa operazione di straordinario valore culturale, artistico e musicale", ha accolto l'occasione della vicinanza dei vertici della televisioene di Stato per rivolgere loro la speranza di un ritorno a Milano delle grandi produzioni targate Rai. (AGI)