I protagonisti
Ha diretto alla Staatsoper di Vienna, al Metropolitan di New York e al Covent Garden di Londra.
Nel 2000 diviene il Direttore Artistico dell’Opera di Los Angeles, continuando il suo coinvolgimento con il teatro iniziato nel 1986, e nel 2003 ne diventa Direttore Generale. Ha ricevuto riconoscimenti come Direttore Musicale della fiera mondiale di Siviglia nel 1992. Continua anche a ricoprire il ruolo di Direttore Generale della Washington National Operaed è il fondatore e guida del Concorso Vocale Internazionale “Operalia”.
È uno degli artisti contemporanei più premiati. È Cavaliere Onorario dell’Impero Britannico, ha ricevuto la Legion d’Onore in Francia, la Laurea Honoris Causa dall’Università di Oxford e la più alta decorazione americana, la Medaglia della Libertà.
ZUBIN MEHTA – direttore d’orchestra
Nato a Bombay nel 1936, ha ricevuto la sua prima educazione musicale da suo padre Mehli Mehta, fondatore dell'Orchestra Sinfonica di Bombay. Dopo un avvio di studi di Medicina si è concentrato sulla musica nella classe di direzione d'Orchestra di Hans Swarowsky a Vienna. Ancora ventenne aveva già diretto l'Orchestra Filarmonica di Vienna e di Berlino. Poi altre prestigiose orchestre quali la Filarmonica di New York, Los Angeles, Israele, della quale è direttore musicale a vita e con la quale ha diretto oltre duemila concerti nei 5 continenti. Dal 1985 è il direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino. È stato direttore musicale dell'Opera di Stato di Baviera. Tra i tanti premi ha ricevuto: la Laurea Honoris Causa dell'Università di Tel Aviv, dal Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac la "Legion D'Honneur " per La Traviata à Paris. È cittadino onorario di Firenze e Tel Aviv.
MARCO BELLOCCHIO - regia
Nato a Piacenza nel 1939, dopo aver completato gli studi presso istituti religiosi, si iscrive alla facoltà di Filosofia della Cattolica di Milano.
Nel 1959 decide di trasferirsi a Roma per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia. In seguito segue i corsi di cinema della Slade School of Fine Arts di Londra, quando ha già diretto i cortometraggi “Abbasso lo zio” (1961), “La colpa e la pena” (1961) e “Ginepro fatto uomo” (1962).
Appassionato di Visconti e di Renoir, nonché del cinema "provinciale" di Antonioni e di Fellini, nel 1965 esordisce nella regia con “I pugni in tasca”, ritratto dissacrante e grottesco epitaffio dedicati all'istituzione della famiglia. Due anni dopo continua a mettere sotto accusa i mali della società borghese, senza trascurare critiche nei confronti dei falsi rivoluzionari in “La Cina è vicina” (1967), mentre il suo nome viene sempre più accostato a quello di un altro illustre emiliano, Bernardo Bertolucci, anche lui autore di un eccellente debutto.
Considerato uno dei registi italiani più politicamente impegnati, negli anni '70 si spinge nell'interno delle istituzioni per denunciarne violenze, soprusi ed ingiustizie. Un collegio (“Nel nome del padre, 1972”), il manicomio (“Matti da slegare”– “Nessuno o tutti”, 1975), o l'ambiente militare (“Marcia trionfale”,1976). La lotta sembra proseguire anche nell'ambito della sua vita privata. "Sono uno in perenne lotta contro la normalità, perché credo che la normalità non sia compatibile con la ricerca artistica." Nel 1997 porta sullo schermo un testo di Heinrich von Kleist, “Il principe di Homburg” (presentato al Festival di Cannes) con cui riscuote un grande successo di critica e di pubblico, riconfermandosi regista lucido, rigoroso e appassionato.
Successo ugualmente destinato ad un'altra trasposizione cinematografica, stavolta di Pirandello (“La balia”, 1999). Ma è già pronto per tornare a volgere la sua attenzione verso i dilemmi dei giorni nostri, (“L'ora di religione”, 2002) oppure di offrirci una lettura del tutto intimistica e personale del sequestro di Aldo Moro con “Buongiorno, notte” (2003). Nel 2006 ritorna in grande stile, applauditissimo dalla critica, con il film “Il regista di matrimoni”, protagonista ancora una volta è Sergio Castellitto, al centro di una nuova riflessione sulla religiosità e sul conflitto fra artista e società.
Nel 2009 ha partecipato come unico italiano al festival di Cannes, selezionato in concorso. Il suo film “Vincere”, dedicato alla moglie segreta di Mussolini, ha ottenuto diversi elogi soprattutto dalla stampa straniera.
VITTORIO STORARO - cinematografia
Nel 1968 ha debuttato come autore della fotografia cinematografica nel film di Franco Rossi “Giovinezza”. Ha collaborato con Bernardo Bertolucci nei film “Strategia del ragno”, “Il conformista”, “Ultimo tango a Parigi”, “Novecento”, “La Luna”, “L'ultimo Imperatore”, “Il tè nel deserto” ed “Il piccolo Buddha”; con Francis Ford Coppola in “Apocalypse Now”,“One from the Heart” e “Tucker”; con Warren Beatty in “Reds”, “Dick Tracy” e “Bulworth”.
Ha ricevuto tre premi Oscar per “Apocalypse Now” nel 1979, per “Reds” nel 1982 e per “L'ultimo Imperatore” nel 1988.
La sua passione per la sperimentazione ed il volerne oltrepassare i limiti ha fatto si che i Film in diretta “Tosca nei luoghi e nelle ore di Tosca” e “La Traviata à Paris” risultassero visivamente stupefacenti.
ANDREA ANDERMANN - produttore
“l’Armata Russa in Vaticano” Concerto per l’anniversario dell’elezione a Sommo Pontefice di Giovanni Paolo II. Illuminazione di Vittorio Storaro. Sculture di Mario Ceroli.
“La Traviata à Paris” Z.Mehta - E.Gvazava - J.Cura - R.Panerai - diretto da G.Patroni Griffi. Autore della fotografia Vittorio Storaro. Un film in diretta trasmesso in 125 paesi nei 5 continenti.
4 Emmy Awards come “Migliore programma Musicale dell’anno in Usa”.
Prix italia come “Migliore Programma del Mondo per le Performing Arts”.
“Premio speciale della Giuria” al Nombre d’Or di Amsterdam.
“Making of” de “La Traviata à Paris” Un viaggio attraverso la straordinaria macchina di spettacolo che ha reso possibile “un Miracolo Televisivo del XXI secolo” come l’ha definito la giuria del Prix Italia. Premio al Golden Prague. Gran Premio al Festival di Albena.
“Tosca nei luoghi e nelle ore di Tosca” Z.Mehta - P.Domingo - C.Malfitano - R.Raimondi. Diretto da G.Patroni Griffi. Autore della fotografia Vittorio Storaro. Un film in diretta trasmesso in 107 paesi nei 5 continenti.
3 Emmy Awards, “Avvenimento dell’anno” del Classical Music Awards.
“Migliore Programma Televisivo Mondiale” del BAFTA
“La Notte della Musica nel solstizio d’estate” in mondovisione da 33 paesi nei 5 continenti.
“Luciano Pavarotti” canzoni e arie italiane in piazza.
“Grandi voci per Rossini” Luciano Pavarotti, June Anderson, Montserrat Caballè, Marilyn Horne.
“Lily Passion” una commedia musicale con Barbara e Gérard Depardieu.
“Rossini a Versailles” Abbado, Caballè, Horne, Raimondi, Ramey.
“Lorin Maazel” in concerto con la Chamber Orchestra of Europe.
“Africa Dove” note di viaggio di Alberto Moravia e Andrea Andermann. Regia di Andrea Andermann.
“Callas !” gala via satellite in diretta da: la Scala, Lyric Opera di Chicago, l’Opéra di Parigi, Covent Garden di Londra.
“Alcune Afriche” un libro. Testo di Alberto Moravia - fotografie di Andrea Andermann.
“Horowitz” in concerto via satellite alla Scala.
“Napoleon” di Abel Gance al Colosseo, presentato da Francis Ford Coppola.
“Incontro con Robert Altman”
“Castelporziano”, “Ostia dei poeti” un film di Andrea Andermann, “Gran premio” al Banff Film Festival.
“Alcune Afriche” di Alberto Moravia & Andrea Andermann, regia di Andrea Andermann, 5 puntate, trasmesso in 24 paesi.
“Oceano Canada” taccuino di viaggio di Ennio Flaiano & Andrea Andermann. Regia di Andrea Andermann. Grand Prix “Nastro d’Argento”.
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI
La partecipazione al Festival di Salisburgo 2006 con la prima esecuzione assoluta dell’opera “Gogo no eiko” di Hans Werner Henze diretta da Gerd Albrecht e “La Traviataà Paris” con Zubin Mehta e la regia di Giuseppe Patroni Griffiin mondovisione il 3 e 4 giugno del 2000: sono due tra gli appuntamenti più prestigiosi di cui è stata protagonista l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nei suoi sedici anni di attività. Una storia – e un patrimonio culturale - che ha radici antiche, nel 1931, con la fondazione a Torino del primo complesso sinfonico dell’Ente radiofonico pubblico cui si aggiunsero successivamente le Orchestre di Roma, Milano e Napoli. Dopo la loro unificazione, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai esordisce il 24 settembre del 1994, con il concerto per il Prix Italia a Torino, diretto da Georges Prêtre e la sua attività si snoda fino ad oggi tra grandi stagioni sinfoniche (prima al Lingotto, poi – dal 2006 – nel nuovo Auditorium Rai Arturo Toscanini a Torino); partecipazione a Festival internazionali e ad altri importanti eventi; numerose tournées, dal Giappone al Sud America, dalla Germania alla Spagna; incisioni discografiche per etichette come Decca, Sony Classical, Stradivarius, Teldec, Videoradio.
Anni segnati anche dai grandi nomi che si sono alternati sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai: Giuseppe Sinopoli, Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovic, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Yuri Ahronovitch, Marek Janowski, Valery Gergiev, Raphael Frühbeck de Burgos (direttore principale fino al 2007), Jeffrey Tate (attualmente direttore onorario) e Juraj Valčuha, direttore principale dell’Orchestra dal 2009.
L’Orchestra Rai è stata, inoltre, protagonista di eventi straordinari come il Giubileo Papale del 1996 (direttore Roberto Abbado), il Concerto di Capodanno 2000 in piazza del Quirinale con la Nona di Beethoven diretta da Giuseppe Sinopoli; l’inaugurazione, in diretta tv, delle celebrazioni per il centenario della morte di Giuseppe Verdi a Parma con la Messa da Requiemnel gennaio 2001, il Concerto d’inaugurazione delle Olimpiadi invernali 2006 a Torino, il Concerto di Natale in Eurovisione da Assisi nel 2007.
Tra i Festival, infine, da segnalare la partecipazione in Italia a Settembre Musica, a Torino (dal 2007 MITO); alla Biennale Musica di Venezia; a Milano Musica, e ai Festival di Ravenna, Bologna e Ravello; in ambito internazionale al Festival Berlioz a La Côte St André e a Prèsences, il Festival de Création musicale di Radio France- in Francia - e alla Semana de Musica Religiosa a Cuenca, in Spagna.
L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni (in diretta su Radio3 e in streaming sui siti Rai), affiancandovi spesso cicli primaverili o speciali: fra questi fortunatissimo quello dedicato alle sinfonie di Beethoven dirette da Rafael Frühbeck de Burgos nel giugno 2004, e altrettanto successo ha ottenuto nella primavera 2009 il ciclo dedicato ai cinque concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven e all'integrale delle sinfonie di Schubert con Alexander Lonquich, solista e direttore.
Dal febbraio 2004, inoltre, si svolge a Torino il ciclo Rai NuovaMusica: una rassegna dedicata alla produzione contemporanea che presenta in concerti sinfonici e da camera prime esecuzioni assolute, molte delle quali di opere composte su commissione.