Autorità civili, militari e religiose, associazioni combattentistiche e d’arma, studenti e cittadini si sono riuniti nella mattina di giovedì 7 dicembre, nella Valletta di Belfiore, per commemorare i Martiri. E’ stato ricordato e celebrato il sacrificio di Don Giovanni Grioli, Don Enrico Tazzoli, Angelo Scarsellini, Bernardo de Canal, Giovanni Zambelli, Carlo Poma, Don Bartolomeo Grazioli, Carlo Montanari, Tito Speri, Pietro Frattini e Pier Fortunato Calvi, patrioti italiani che a metà dell’800 furono impiccati (tranne Grioli che fu fucilato) su volere dell’occupante impero austriaco, per ordine del governatore generale del Lombardo-Veneto, il feldmaresciallo Radetzky.
Dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia, la cerimonia è stata aperta dal professor Rodolfo Signorini, che ha ricordato la storia ed il sacrificio dei Martiri: “Generosi, veri, coraggiosi e indomiti – ha sottolineato –, la loro arma fu la potenza del pensiero. Diedero la vita per l’amor di Patria”.
Poi, la commemorazione è proseguita con gli interventi dei giovani studenti della classe 3°A del Liceo Scientifico Belfiore, accompagnati dal professor Roberto Melli, i quali hanno letto alcune frasi estrapolate dal discorso che fece Carlo Delcroix, mutilato della I Guerra Mondiale, cento anni fa in occasione dell’inaugurazione della scuola dedicata ai Martiri di Belfiore a Mantova. Le studentesse e gli studenti della 2°A dell’Istituto Fermi, accompagnati dalla professoressa Claudia Marchetti, invece, hanno proposto un dialogo immaginario, ispirato e dedicato ai Martiri di Belfiore, tra tre patrioti poco prima di morire.
Infine, è intervenuto il presidente del Consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti. “I Martiri di Belfiore furono una schiera di patrioti disposti a sacrificare la propria vita pur di raggiungere l’obbiettivo prefissato. Caduti 171 anni fa, rappresentano per sempre i simboli di un’invocazione, di una voce che si estese progressivamente facendo parte, insieme ad altre – ha detto Allegretti –, della grande epopea che, infine, ci ha consegnato la Repubblica Italiana come la conosciamo oggi. Allora si lottò per essere liberi e indipendenti attraverso la costruzione di uno stato unitario.
Oggi tutti gli stati Europei si trovano uniti per affrontare un mondo sempre più interdipendente e complesso. Sempre più esteso. Inoltre, la guerra sembra tornare tristemente come lo strumento principale per risolvere le controversie tra stati. La nostra Europa – ha continuato – ha bisogno, oggi più che mai, di persone responsabili, attrezzate ad affrontare la complessità del mondo reale, con cultura, umiltà, coscienza e rigore. Con onestà personale ed intellettuale.
Gli uomini che ricordiamo questa mattina, nella Valletta di Belfiore, sono esempio per tutti noi”.
La cerimonia si è chiusa con l’Inno del Piave e la deposizione delle Corone sul Monumento del “Genio dell’Umanità” di Miglioretti dedicato ai Martiri.
Per la commemorazione erano presenti, tra gli altri, il vescovo di Mantova monsignor Marco Busca, il vicario del prefetto Giorgio Spezzaferri, il questore Giannina Roatta, il consigliere regionale Marco Carra, alcuni sindaci della provincia, i comandanti e rappresentanti delle Forze dell’Ordine e il comandante della Polizia locale Paolo Perantoni. Nella Valletta di Belfiore erano presenti anche le associazioni comattentistiche e d’arma, con labari e stenderadi, e il gonfalone del Comune di Mantova con due agenti della Polizia locale.
E’ seguita, poi, una breve cerimonia commemorativa da parte delle autorità cittadine con la deposizione di una corona presso il cippo in memoria di Pietro Fortunato Calvi in strada Cipata a Lunetta.