La mostra sul tema “Mantova città storica. Laboratorio per un futuro sostenibile” è stata inaugurata venerdì 1° dicembre negli spazi del Museo Archeologico Nazionale di Mantova in piazza Sordello.
L’iniziativa, curata da "Segni", gruppo di ricerca in collaborazione con Università Iuav di Venezia -Planning Climate Change Lab è patrocinata dal Comune di Mantova e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Mantova.
Sarà aperta dal 1° dicembre 2023 all’11 febbraio 2024 al secondo piano del Museo Archeologico e prevede tra i materiali esposti una selezione della Guida per l’adattamento climatico di Mantova - ricerca sperimentale condotta dal Planning Climate Change Lab - Università Iuav di Venezia con i disegni originali del progetto per la sistemazione di piazza Virgiliana sviluppato nel Laboratorio di Laurea in Composizione architettonica ed Urbana 1982-83 dell’Università Iuav di Venezia sotto la guida di Aldo Rossi e Gianni Braghieri. L’entrata è da piazza Sordello ex Mercato dei bozzoli.
Il gruppo di ricerca “Segni” l’ha presentata alla stampa. A parlare sono stati Sergio Banni, Alberto Rizzi e Paola Tiozzo Netti.
I temi
Nel periodo di apertura della mostra sarà organizzata anche una giornata di studi specialistici aperta a tutti i cittadini con la partecipazione di esperti.
La nostra epoca è segnata da criticità socio-ambientali di notevole complessità, tra cui cambiamenti climatici, la denatalità, l’invecchiamento demografico, le migrazioni, la digitalizzazione del lavoro e la pressione turistica. Questi temi richiedono un approccio interdisciplinare per una comprensione profonda e un’azione efficace da parte di tutti gli attori coinvolti nella gestione e sviluppo urbano. Per assicurare la sostenibilità, le trasformazioni delle città, sia storiche che moderne, devono mirare al benessere di tutti i cittadini, in ogni quartiere.
La città storica, un mosaico di spazi e culture, dovrebbe permettere ai residenti, ai visitatori e agli abitanti temporanei di sentirsi parte di una comunità, non solo singoli individui. Tuttavia, esiste il rischio che i centri storici diventino semplici attrazioni turistiche, perdendo la loro identità unica a favore di negozi, ristoranti e offerte culturali omogeneizzate.
Questa mostra vuole stimolare il dibattito su come la comprensione multidisciplinare dei fenomeni in atto e la riscoperta e rilettura delle radici storiche della città possano formare una base condivisa per la pianificazione urbana e per iniziative sostenibili peculiari, volte alla mitigazione e all’adattamento agli effetti delle emergenze socio-ambientali attuali.
Mantova città storica come paradigma
Le modificazioni intervenute nella società ed i cambiamenti climatici in atto hanno messo in evidenza una sorprendente attualità dell’antico progetto di sistemazione di piazza Virgiliana che il gruppo di ricerca Segni ripropone ora con il l’esposizione del lavoro di tesi elaborato nel lontano 1983 nel laboratorio di progettazione architettonica ed urbana dell’Università Iuav di Venezia sotto la guida di Aldo Rossi e Gianni Braghieri.
Il metodo di progettazione basato sul complesso processo di riconoscimento del genius loci di questa parte della città storica si pone in linea con le considerazioni alla base del recente lavoro condotto per il Comune di Mantova dal Planning Climate Change Lab - Università Iuav di Venezia che individua le caratteristiche peculiari del territorio e della conformazione spaziale della città e propone azioni specifiche volte ad azioni ed interventi di adattamento e mitigazione.
Il progetto esposto suggeriva la scelta di superare l’idea di Mantova città “munitissima” roccaforte per la difesa militare, focalizzando invece l’attenzione sulle potenzialità di interventi basati sulla riscoperta della sua antichissima vocazione di città del fiume, emblema di una rete di comunicazione con molteplici altrovi europei.
Si tratta di riconoscere mediante una molteplicità di contributi il genius loci dell’area di piazza Virgiliana e dell’antico porto dell’Ancona nelle permanenze materiali ed immateriali (rive, approdi, ponti, argini, chiuse, imbarcazioni, toponomastica. gli stessi termini del dialetto, i sapori dell’alimentazione eccetera).
Tutto questo ci può aiutare a risvelare, prima ancora delle evidenze documentali, ben testimoniate anche nelle raccolte del Museo Archeologico che ospita la Mostra, l’appartenenza di Mantova ad una più vasta unità Padano - Adriatico - Mediterranea da porre alla base dei processi di una possibile trasformazione della città storica e di riqualificazione della città contemporanea.