Era l’11 agosto 1953 quando Tazio Nuvolari, indimenticabile asso della moto e dell’auto, si spense nella casa di via delle Rimembranze. La città di Mantova ha reso onore a Tazio Nuvolari nel 70° anniversario della scomparsa del grande pilota e campione. Nella mattina di venerdì 11 agosto si è svolta una cerimonia commemorativa nei giardini Largo Pradella dedicati al “Nivola”. Qui, presso il monumento con il busto di Nuvolari, sono state deposte da parte del Comune di Mantova e dell’Aci Mantova-Museo Tazio Nuvolari due corone d’alloro. A ricordare la figura e l’importanza per la città del “Mantovano Volante” sono stati il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti, il vicepresidente Aci Mantova Enrico Marocchi, il questore di Mantova Giannina Roatta e il Consigliere Aci Luigi Simoneschi. Presenti anche il Club Otto Volanti, le Forze dell’ordine, la Polizia locale e tantissimi cittadini. La partecipazione è stata ampia e commossa. Nazario Ardori ha guidato e portato fino ai giardini Nuvolari di Largo Pradella la sua Fiat 501 S Corsa anno 1924, per onorare l’importante giornata.
“E’ un dovere per la nostra città e per l’Amministrazione comunale – ha detto Allegretti – commemorare e rendere omaggio a Tazio Nuvolari. E vedo, con piacere, che ogni anno i partecipanti a questa piccola ma sentita cerimonia sono sempre più numerosi. Nuvolari è uno dei figli più illustri della nostra comunità. Un mantovano esemplare, fino alla fine dei suoi giorni, oltre ad un campione nello sport e nella vita, una leggenda per tutti”.
Marocchi, a margine della cerimonia, ha ricordato la mostra che si terrà dal 7 al 22 settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura a New York, il Museo Nuvolari insieme a Global Media di Fabio Castagna (curatore dell’esposizione) “Frenemies: Tazio Nuvolari ed Enzo Ferrari, un sodalizio che fece la storia dell’automobilismo internazionale”.
Il cuore di “Nivola” batte ogni giorno nel museo che la città gli ha dedicato, affidato all’Automobile Club di cui Nuvolari fu presidente. Prossimo appuntamento in suo onore il Gran Premio di Auto storiche, dal 15 al 17 settembre.
TAZIO NUVOLARI: BREVE BIOGRAFIA DEL MITO
Nato a Castel d’Ario, in Provincia di Mantova, il 16 novembre 1892, figlio di agiati proprietari terrieri, Tazio Giorgio Nuvolari iniziò la sua carriera di pilota sportivo nel 1920. E’ la prima guerra mondiale a ritardare il suo esordio nelle corse, che avviene soltanto a 28 anni, dopo aver ottenuto la licenza di corridore motociclista. Ed è proprio correndo in moto che raggiunge rapidamente una vasta popolarità. Nel 1924 è Campione d’Italia delle 500 con la Norton e nel 1926 con la Bianchi 350, la leggendaria “Freccia Celeste” con la quale vince tutto ciò che c’è da vincere. Diventa così il campionissimo delle due ruote, ma gli rimane l’auto nel cuore. Nel 1927 la sua scelta è fatta correrà in auto ma non rinuncerà del tutto alla moto, che lascerà a fine 1930. Nell’inverno tra il 1927 e 1928 fonda a Mantova la Scuderia Nuvolari e corre su Bugatti con sorte alterna. Nel 1930 l’Alfa Romeo gli offre una macchina ufficiale una 6C 1750 GS per la Mille Miglia. Tazio fa impazzire mezza Italia: vince la grande corsa ed è il primo pilota che percorre i 1600 chilometri del tracciato a oltre 100 di media. Da quel momento il “Mantovano volante” costruisce, gara dopo gara, la sua leggenda di pilota invincibile. Con le Alfa raccoglie una serie strepitosa di vittorie nelle competizioni più importanti. Per citarne solo alcuni la Targa Florio (1931,1932), la Coppa Ciano (1931,1932,1935,1936), di nuovo la Mille Miglia (1933), Il Gran Premio di Monaco (1932), il Gran Premio d’Italia (1931,1932,1938), la 24 Ore di Le Mans (1933), il Tourist Trophy (1930 e 1933), il Gran Premio di Pau (1935). Ma il suo capolavoro lo realizza sulla pista del Nurburgring, dove il 28 luglio 1935 si disputa il Gran Premio di Germania. I tedeschi sono certi: le Mercedes e le Auto Union stracceranno gli italiani. Ma Nuvolari li sorprende: con la sua vecchia e stanca Alfa Romeo Tipo B P3, dopo una spettacolare rimonta, supera la Mercedes di Manfred Von Brauchitsch poco prima del traguardo. L’Italia intera impazzisce per lui e perfino gli americani ne fanno un eroe quando conquista nel 1936 sul Circuito di Roosevelt Field, la prestigiosa Coppa Vanderbilt. I tedeschi fanno di più gli offrono di correre per la Auto Union, vettura su cui Nuvolari ottiene altri successi memorabili i Gran Premi d’Italia e di Donington del 1938 e quello di Iugoslavia del 1939. La guerra interrompe la sua carriera. Alla ripresa, viene dato per spacciato e lui stanco e invecchiato non smette di gareggiare, anche se ormai è ultracinquantenne raccoglie le sue ultime vittorie. Passano poco più di tre anni dall’ultima competizione e quello che Ferdinand Porsche aveva definito “il più grande pilota del passato, del presente e del futuro” taglia il suo ultimo traguardo alle 6 del mattino dell’11 agosto 1953.
Nel corso della sua lunga vita sportiva Nuvolari ha partecipato a non meno di 340 competizioni, 127 in motocicletta e 213 in automobile, conquistando 91 vittorie assolute e 70 di classe e facendo registrare 101 colte il giro più veloce. E’ stato 2 volte Campione d’Europa (1 in moto ed 1 in auto), 7 volte campione d’Italia (2 in moto e 5 in auto) ed ha conquistato 5 primati internazionali di velocità, stabilendo nel 1935 il record sul miglio lanciato a 323,125 Km orari. E’ stato anche coinvolto in numerosi gravi incidenti, riportando ferite e fratture in tutto il corpo. Ha rischiato di morire bruciato vivo nel rogo della sua macchina o di rimanere schiacciato. Ma nulla lo ha mai fermato. Le sue imprese hanno fatto di lui una leggenda.