Alla Casa del Rigoletto il 16 dicembre alle 18.00 si inaugura la mostra fotografica di Patrizia Castellani POINTS DE VUE A PARIS.
INQUADRARE PARIGI
L’ennesima sfida di Patrizia Castellani avviene su un terreno all’apparenza agevole, quasi scontato, in una Parigi che pare proporsi all’obbiettivo senza pudori, senza remore etiche o estetiche. Ma proprio qui sta l’inghippo, la complicazione senza la quale non ci sarebbe gusto a mettersi in gioco: la scelta del formato quadrato. No, non ci siamo capiti, non l’uso di una 6x6, che renderebbe tutto più facile e immediato, ma foto “pensate quadrate” ma realizzate con una normale reflex. Ora, chiunque conosca Patrizia sa che una bizzarria di questo tipo rientra, per lei, nel novero della venialità, nell’ambito di quei capricci da artista che rivelano, di fatto, una visione “a parte” della realtà, più cangiante, più complessa. Ci troviamo dunque al cospetto di una Parigi vista dall’alto, dal basso, di scorcio, di sbieco, controluce, di notte, all’alba, al tramonto e poi... affollata, deserta, antica, futuribile, fruibile, leggera, scontata, sofisticata, intellettuale, popolare, tradizionale, unica. Ma proprio in questo tourbillon fotografico sta la novità dell’approccio proposto da Patrizia, la chiave di lettura di un nucleo di immagini inscritte sì in un quadrato, ma lasciate libere di interagire con la sensibilità dei fruitori; colpi d’occhio seguiti da puntini di sospensione, quasi a sfidare l’intelligenza e la capacità di astrazione di ognuno. Poi ci sarebbe da parlare di foto molto contrastate, della scelta di sperimentare supporti alternativi, della necessità da parte della Castellani di individuare percorsi altri, nuovi modi di raccontare, toni talvolta dissonanti, alla ricerca di armonie meno scontate. Già, si potrebbero aggiungere molte considerazioni, ma sarebbe come sovrapporsi al racconto per immagini che Patrizia ha costruito con grande sensibilità e con quel pizzico di follia che è il sale della vita.
Carlo Micheli