E' riapparso martedì 18 novembre nell'ufficio del sindaco di Mantova Nicola Sodano in via Roma. Il primo cittadino ha presentato il pezzo storico insieme all'avvocato Sergio Genovesi e il professor Rodolfo Signorini. Il sasso risale all'epoca medioevale. "Qualche tempo fa l'avvocato Genovesi è venuto a trovarmi con una bellissima sorpresa – ha detto il primo cittadino -. La sorpresa era un regalo, rimasto in frigorifero, anzi in cassaforte". Ed ha aggiunto: "Non è che il sindaco vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa...".
Il ritrovamento, che riporta un'incisione della croce ramponata, era presente davanti a Palazzo Ducale fino agli anni Sessanta, dopo di che è stato rubato e non si è mai saputo che fine avesse fatto. "Mi è stato consegnato qualche mese fa in modo anonimo – ha svelato Genovesi -. Quindi, mi sono sentito in dovere di restituirlo alla città. Per questo l'ho consegnato al sindaco in modo da recuperare un pezzo della nostra memoria storica". "Secondo i suggerimento del professor Signorini - ha riferito Sodano -, lo collocheremo nel Museo della città a San Sebastiano per custodirlo adeguatamente".
L'imperatore francese arrivò a Mantova nel 1797 dopo la resa degli austriaci e il sasso, nell'immaginario collettivo, è legato alla venuta a Mantova di Bonaparte. Genovesi era entrato in possesso qualche anno fa anche del teschio del Duca Ferdinando Carlo Gonzaga di Nevers, l'ultimo duca di Mantova. In quel caso l'avvocato ed ex sindaco della città consegnò i resti agli eredi che provvidero a seppellirli nella cappella gentilizia della chiesa di Santa Barbara.