La città di Mantova, venerdì 26 gennaio, ha celebrato con alcune iniziative il Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah. La ricorrenza cade il 27 gennaio, ma le cerimonie quest’anno sono state anticipate di un giorno per rispettare lo Shabbat ebraico.
Il primo appuntamento si è svolto nell’Auditorium “Claudio Monteverdi” del Conservatorio “Campiani”, in via della Conciliazione 33, dove si sono susseguite una serie di iniziative.
In apertura, l’introduzione musicale, a cura del professor Stefano Carlini del “Campiani” di Mantova, con tre melodie ebraiche di Joseph Joachim (1831-1907), “Impressioni da Poemi di Byron”, eseguite e suonate dagli studenti del Conservatorio Yulia Kovina (viola) e Andrea Squadrito (pianoforte).
Subito dopo, gli studenti del Liceo Scientifico Belfiore e dell’Istituto Fermi di Mantova hanno letto alcuni brani per ricordare, attraverso delle testimonianze dirette, quelle tragiche vicende.
La cerimonia è continuata con la consegna delle Medaglie d’Onore del Presidente della Repubblica, alla memoria dei cittadini mantovani internati nei campi di sterminio, da parte del Prefetto di Mantova Gerlando Iorio. Sul palco le 29 medaglie sono state ritirate dai parenti degli insigniti, accompagnati dai vari sindaci del capoluogo e del territorio mantovano. Una sola medaglia è stata consegnata direttamente all’internato Luigi Grazioli, 98 anni, di Asola, presente in sala.
Dopo le premiazioni, il convegno è stato aperto e presieduto dal presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti a cui è seguito l’intervento del presidente della Provincia Carlo Bottani. La prolusione, dal titolo “Il cammino della Memoria”, è stata a cura di Enrico Mottinelli, studioso della Shoah.
Al termine, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi è intervenuto per le conclusioni, chiudendo con il suo discorso la cerimonia del mattino.
Le celebrazioni sono continuate nel pomeriggio. Prima, nella Sinagoga Tempio Norsa, in via Govi 13, si è svolta la commemorazione in ricordo dei cittadini ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio e vittime della Shoah. Di fronte alle autorità e al pubblico è stato il presidente della Comunità ebraica mantovana Aldo Norsa a ricordare la tragedia che ha colpito il mondo ebraico e a leggere, in ordine alfabetico, i nomi degli ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio, come monito per riflettere su ciò che è stato. Il dramma della Shoah ha complessivamente coinvolto 104 ebrei mantovani, anche intere famiglie. Furono 99 le vittime e solo cinque persone tornarono vive. Al termine dell’evento in Sinagoga il consigliere Maurizio Iarè ha letto in ebraico una preghiera. Oltre ai membri della comunità ebraica, hanno preso parte alla cerimonia, tra gli altri, il sindaco Palazzi, il presidente della Provincia Bottani, il prefetto Iorio, il questore Giannina Roatta, il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, gli assessori comunali Andrea Murari e Chiara Sortino, il consigliere regionale Marco Carra e i rappresentanti della Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine.
Infine, l’ultimo appuntamento è stato al Binario 1 della stazione ferroviaria di Mantova, da dove partivano i treni per i campi di sterminio- Qui si è svolta la commemorazione del Porrajmos, ovvero la persecuzione su base razziale dei Sinti e dei Rom, avvenuta durante il nazifascismo. La cerimonia con gli interventi si è tenuta davanti alla targa-ricordo collocata sul muro della stazione, fortemente voluta dal Comune di Mantova e realizzata grazie al lavoro e al contributo dei volontari dell’Istituto di cultura Sinta. Qui si sono tenuti gli interventi del presidente dell'associazione Sucar Drom Carlo Berini, i canti e le musiche di Sciato e Athos, la commemorazione a cura di Meshua Gabrieli e la preghiera per mettere fine alle guerre. Anche in questo caso erano hanno partecipato le autorità locali civili, militari e religiose. Per il Comune di Mantova era presente l’assessore Andrea Caprini, affiancato dal presidente della Provincia Bottani e altre autorità.
A tutte le cerimonie hanno anche presenziato, con tanto di gonfaloni, labari e bandiere, alcuni rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.