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Il consiglio dice sì alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre

La seduta del consiglio comunale in corsoII consiglio comunale di Mantova ha detto sì in modo unanime alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Il conferimento alla senatrice a vita, ebrea e sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, venerdì 29 novembre ha ottenuto trentadue i voti a favore di tutti i gruppi. Ad illustrare la proposta è stato il presidente del consiglio Massimo Allegretti. “Con la cittadinanza - ha osservato il sindaco Mattia Palazzi intervenendo nel dibattito - stiamo dicendo a Liliana Segre che vogliamo essere noi la sua scorta e che siamo contro a qualsiasi forma di odio e di razzismo”. Dopo la proclamazione del risultato l’aula ha applaudito.

Nella delibera si ricorda che Liliana Segre è nata a Milano il 10 settembre 1930. In quanto ebrea, rimase vittima delle leggi razziali fasciste all'età di solo 8 anni, nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare per trascorrere con alcuni familiari un lungo periodo in fuga dalle persecuzioni razziste, tra la Brianza e la Valsassina.

Nel tentativo di trovare salvezza in Svizzera, fu bloccata al confine il 7 dicembre 1943, trasferita in Italia e tratta in arresto nei pressi di Varese venne condotta in diverse carceri lombarde, fino a San Vittore a Milano dove rimase detenuta per 40 giorni;
˗ il 30 gennaio 1944 venne deportata dal 'Binario 21' della Stazione Centrale di Milano al campo di concentramento di Birkenau-Aushwitz il 6 febbraio e internata nella sezione femminile, il padre morì nell’aprile, mentre i nonni paterni deportati ad Auschwitz, furono uccisi poco dopo il loro arrivo.

Durante la sua permanenza nel campo di concentramento fu impiegata nei lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union, di proprietà della Siemens per circa un anno.

Il 27 gennaio 1945, per sfuggire all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazisti sgomberarono il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz trasferendo a piedi, 56.000 prigionieri tra cui anche Liliana Segre, in un viaggio della morte verso la Germania. Non ancora 15enne, fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l'occupazione del campo di Malchow da parte dell’Armata rossa tornando a Milano solo nell'agosto 1945; Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz.

Ricordato altresì che nel 1990, dopo 45 anni di silenzio sulla sua storia personale, decise di partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano portando la sua testimonianza di ex deportata, diventando una testimone importantissima per l’Italia, fino ad essere nominata Senatrice a vita nel gennaio 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A livello nazione, si prosegue nel testo, si stanno intraprendendo le azioni per coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica affinché la solidarietà e il sostegno nei confronti delle vittime dell’antisemitismo, perché la lotta contro il razzismo e la xenofobia sia guida di ogni politica dei diritti umani, perché la tolleranza e il rispetto per la dignità altrui costituiscono le fondamenta di ogni società davvero democratica e pluralista.

La volontà dell’amministrazione comunale di Mantova è di contribuire a queste azioni attraverso il conferimento a Liliana Segre della cittadinanza onoraria, che pur essendo un atto formale e altamente simbolico, la accoglie di fatto nella comunità mantovana, annoverandola tra i suoi più illustri concittadini.

Evidenziato che Liliana Segre ha continuato in tutti questi anni pubblicamente a esaminare e scandagliare la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo che, secondo la Segre, “Non sono mai sopiti, solo che si preferiva nel dopoguerra della ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei".

Si è pertanto deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre per l’alto valore civile, sociale e culturale della sua testimonianza e del suo impegno, poiché rappresenta una delle figure più nobili della Nazione, segnata dal portare in sé la memoria della tragedia della Shoa e il senso della vita come sopravvivenza dell’umano e come scelta etica per cogliere pericoli e opportunità per tutta l’umanità.

Ultima modifica il Lunedì, 02 Dicembre 2019 18:00

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