Si sono conclusi i lavori del primo lotto per la messa in sicurezza e per la sistemazione esterna della Rocca di Sparafucile. Per realizzare le opere, previste nel piano delle opere pubbliche del Comune di Mantova, sono stati investiti 300mila euro.
Il recupero e la valorizzazione dell’area in via Legnago, all’ingresso dell’area camper sono stati presentati venerdì 22 dicembre dal sindaco Mattia Palazzi, dall’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli e dal direttore di Aster Ildebrando Volpi.
“Sono soddisfatto – ha commentato Palazzi - perché valorizziamo un importante bene storico culturale che ha anche un valore turistico di rilievo”.
Gli interventi hanno riguardato l’accessibilità dell’area con il recupero del tracciato costituito da due percorsi pedonali storici dalla città verso la Rocca e un altro tratto che raggiunge la zona del parcheggio dei camper. E’ stata creata una delimitazione fisica con la strada Legnaghese mediante la posa di una panchina panoramica perimetrale in corten. Sono stati eseguiti movimenti di terra per valorizzare e accedere in sicurezza alla Rocca, riportando in quota i percorsi pedonali.
Inoltre, è stata allestita la nuova illuminazione esterna all’edificio dando vita all’effetto “lanterna” della torre, peraltro visibile dalla città.
L’opera è stata appaltata da Aster srl ed è eseguita dalla ditta “Profilo ad Arte Consorzio Stabile di Albiano” (Trento). Il progetto complessivo mira, pertanto, a ripristinare la percezione visiva storica del monumento e a riqualificare anche sotto il profilo della sicurezza.
L’origine
Per secoli svolse le funzioni di difesa prima del ponte di San Giorgio e quindi alla città, oggi rappresenta un fortilizio frutto di una lunga stratificazione d’interventi che richiede un intervento di recupero. La Rocca sarebbe sorta nel 1370-72, assieme alla cinta muraria del borgo di San Giorgio che concordemente si data agli anni di Ludovico I Gonzaga (1370 circa). Si ritiene che la torre sia posteriore al 1417. La cinta muraria di cui la rocchetta era parte venne abbattuta nel 1808-10, durante un effimero governo napoleonico. All’interno del corpo centrale, si trova un’epigrafe che ricorda un restauro del 1863, quando le sorti del Mantovano oramai pendevano contro gli Asburgo, cacciati tre anni dopo. Gli Austriaci vollero rafforzare la struttura difensiva, che perse la sua funzione militare quando Mantova entrò, nel 1866, nel Regno d’Italia. Dopo una lunga fase di abbandono, i restauri della struttura che iniziarono nel 1970 e terminarono nel 1975 essa è trasformata in Ostello della Gioventù poi è stata nuovamente abbandonata negli anni Novanta, e nuovamente restaurata nel 2010.
Negli anni Settanta durante i lavori emerse il tracciato della strada originale – con l’acciottolato e il trottatoio di granito – e furono realizzati importanti interventi sulle architetture. La torre fu sopraelevata con quattro corpi angolari posti sopra una fila di mattoni a coltello che segna la quota originale: si ottennero così quattro vaste aperture, coperte da un tetto moderno. Furono rimossi gli intonaci, che nascondevano la sofferta stratificazione architettonica: sono così oggi visibili l’originale forometria e persino, nel corpo a nord, tracce di una scarpata, forse pertinente a una precedente fortificazione poi demolita.