Martedì 21 marzo il corteo ha percorso le vie del centro, da piazza Canossa a piazza Martiri di Belfiore. Studenti, amministratori locali, autorità, tutti sono arrivati sul Lungorio per la manifestazione coordinata da Libera Mantova, culminata con la lettura dei nomi di 900 vittime della mafia e con il collegamento con Locri per ascoltare l'intervento don Luigi Ciotti.
Il pubblico ha ascoltato i canti degli studenti dell'istituto scolastico superiore Bonomi–Mazzolari, le musiche degli allievi del Conservatorio "Lucio Campiani" e i toccanti ricordi delle vittime della strage mafiosa di via dei Georgofili e di Marcello Torre, il sindaco di Pagani ucciso dalla camorra su ordine di Raffaele Cutolo.
Azzolino Ronconi, presidente della Consulta Provinciale Legalità Mantova e referente di Libera, ha sottolineato l'alto valore simbolico della manifestazione, da pochi giorni riconosciuta ufficialmente con una legge dello Stato, e la solidarietà a don Ciotti bersaglio in di vili messaggi anonimi in occasione delle iniziative contro la mafia svoltesi a Locri alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sono intervenuti il sindaco di Gazoldo degli Ippoliti e vice presidente di Avviso Pubblico Nicola Leoni, il prefetto Carla Cincarilli e il presidente della Provincia Beniamino Morselli.
Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha evidenziando il fatto che il territorio mantovano non è estraneo, ma anzi è parte del problema mafioso. Ricordando la decisione dalla sua amministrazione di istituire l'Osservatorio Comunale per la Legalità e di aderire ad Avviso Pubblico, ha auspicato che anche gli altri comuni della provincia che ancora non l'hanno fatto entrino al più presto a far parte della rete tra gli enti per una più efficace prevenzione delle infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale ed economico del territorio. Palazzi ha anche ricordato che la Giunta comunale ha deciso di offrire a 60 studenti delle scuole superiori l'opportunità di partecipare, durante l'estate, ad una settimana nei campi organizzati dalla associazione Libera. Il soggiorno avverrà nei terreni e nei beni confiscati alla mafia in tutta Italia. I giovani saranno impegnati in un percorsi di lavoro e di formazione come conclusione delle attività dell'anno scolastico.