La rassegna, promossa e organizzata dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te e dal Museo Civico di Palazzo Te, è stata inaugurata sabato 17 dicembre dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi, dal presidente del Centro Internazionale Stefano Baia Curioni, dalla curatrice Mulas e dall'artista Sonia Costantiniuna, offre una raccolta di fotografie a colori che documentano Mantova nel suo anno da Capitale Italiana della Cultura, realizzate dal gruppo di studenti delle scuole superiori della città che ha partecipato al progetto didattico "Scatta qualcosa", curato personalmente dalla fotografa milanese.
"E' molto più che una mostra fotografica - ha osservato Palazzi -, è il positivo risultato di un progetto didattico che ha voluto e ideato il Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te con la fotografa Melina Mulas, il cui padre Ugo ha segnato la storia della fotografia del Novecento, che ha coinvolto circa 80 giovani mantovani degli istituti superiori della città. La presenza nell'esposizione dell'opera di Sonia Costantini, artista mantovana nota in ambito internazionale per la bellezza e la forza della sua pittura monocroma, impreziosisce e qualifica ulteriormente la mostra. Le tonalità e le forme della città dialogano con i colori realizzati da un'artista che è nata e cresciuta nelle sue luci e sfumature. La prima mostra del 2016 del Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te 'Quadri da un'esposizione' ha permesso una lettura antica della città attraverso le opere di artisti mantovani del XIX-XX secolo. Le mostre, le installazioni e le performance che si sono susseguite durante l'anno, attraverso la trasformazione e reinterpretazione dei significati del magnifico Palazzo giuliesco, ci hanno guidato attraverso una riflessione che va dall'individuo alla città e dalla città all'individuo. Specchi che si guardano, aumentando il senso di quel noi che le persone ed i luoghi costituiscono. Quest'ultima mostra permette una lettura contemporanea della città attraverso le opere fotografiche di giovani mantovani del XXI secolo, a chiudere un ciclo con una maggior consapevolezza della nostra identità".
"Dobbiamo superare il pregiudizio - spiega Mulas - per cui solo i fotografi professionisti possano realizzare qualcosa di valido, di bello o interessante e accettare il fatto che la fotografia oggi ci scopre tutti poeti-testimoni del mondo, attivando il nostro sguardo con un piccolo sforzo, in grado di restituirci risultati anche sorprendenti".
Partendo dalla consapevolezza che l'immagine è un mezzo che i ragazzi conoscono molto bene poiché lo utilizzano quotidianamente per comunicare, nell'ambito del progetto il linguaggio fotografico è divenuto strumento esperienziale per lo studio della loro storia e del territorio in cui vivono. Sono stati quindi raccolti i tantissimi, giovani, sguardi sulla città, che hanno permesso alla curatrice di ottenere un racconto su Mantova di fascino imprevisto, dove la luce che muta in colore ne è comune denominatore.
Nel restituire paesaggi, ambienti e architetture, la sequenza di immagini fotografiche approda alla pura visione nella sintesi cromatica dell'opera inedita Pensieri di colore di Sonia Costantini, da sempre impegnata nella ricerca sul colore e la luce. L'installazione dell'artista mantovana, che impreziosisce e conclude il percorso espositivo, è composta da 35 moduli a tempera su carta che, mediante l'eterna suggestione del colore, svelano il dialogo costante tra dimensione figurativa e astratta.
"Ogni colore - aggiunge Sonia Costantini, nota per i suoi assoluti monocromi - custodisce nel riverbero della propria luce una forza sconosciuta, che agisce sulla nostra mente sollecitando emozioni al pensiero. In ogni colore cerco la luce pura. La superficie della carta accoglie molteplici velature. Progressivamente il colore si adagia svelandomi la trasparenza di un fondale o la compattezza di un corpo pieno. Urge un desiderio ansioso di afferrare quel continuo mutare della luce".
Il percorso artistico transmediale della mostra mette in primo piano la forza poetica, la peculiarità del tessuto urbano e la grandezza artistica della città di Mantova, grazie all'impegno degli studenti mantovani e alla guida sapiente di artisti che fanno del loro talento un importante strumento formativo.
IL PROGETTO DIDATTICO. "Scatta qualcosa. Nuovi punti di vista per inquadrare la citta" è il workshop fotografico iniziato in primavera a cura della fotografa Melina Mulas - che ha coinvolto circa ottanta studenti di sei scuole superiori cittadine: Istituto Agrario "P. A. Strozzi", Liceo Scientifico "Belfiore", Istituto Tecnico "C. d'Arco", Ites "A. Pitentino", Liceo Artistico "Giulio Romano", Liceo delle Scienze Umane "Isabella d'Este". Poche fondamentali "regole" hanno guidato i ragazzi nel catturare le infinite sfumature di una molteplicità di luoghi della comunità mantovana: i luoghi dell'arte, le botteghe artigiane, i luoghi della terra, i luoghi dell'industria, i luoghi dell'integrazione, i luoghi dell'incontro.
MELINA MULAS è nata a Milano, dove vive e lavora. Specializzata in ritratto, fotografia d'interni, fashion e teatro, è docente alla Naba e al Politecnico di Milano e tiene laboratori di fotografia, oltre ad aver collaborato con diverse riviste per campagne pubblicitarie. Dal 1985 cura le numerose mostre relative al lavoro del padre con l'Archivio Ugo Mulas. Risalgono al 1991 i primi rapporti con il Governo tibetano in esilio in India per la realizzazione del libro "Il Terzo Occhio", una collezione di ritratti dei più importati Lama. Continuando l'opera di documentazione della cultura tibetana, è contestualmente impegnata in una raccolta di istantanee realizzate da fotografi italiani, destinata a Dharamsala, sede dell'Amministrazione centrale tibetana.
SONIA COSTANTINI è nata a Mantova, dove vive e lavora. Già dagli esordi la sua ricerca artistica trova espressione nella pittura, che inizia a esporre nei primi anni Ottanta. Nel 1986 partecipa al "37° Salon de la Jeune Peinture" al Grand Palais di Parigi. Negli anni Novanta è presente in numerose esposizioni personali e collettive, tra spazi pubblici e privati. Con la personale al Pac di Ferrara, nel 2001, il suo lavoro si concentra sempre più verso la tecnica del monocromo, avvalendosi della pasta cromatica per catturare la luce. In questo periodo la sua attività si estende in ambito internazionale. Gli ultimi anni la vedono impegnata a definire l'ambito della propria ricerca, privilegiando in maniera incondizionata il colore come valore assoluto.
INFORMAZIONI
www.centropalazzote.it
Biglietteria Museo Civico di Palazzo Te: +39 0376 323266
ORARI
lunedì 13.00 - 18.30
da martedì a domenica 10.00 - 18.30
(il servizio di biglietteria termina alle ore 17.30)
INGRESSO
INTERO € 12,00
RIDOTTO € 8,00
RIDOTTO STUDENTI € 4,00
(visitatori tra i 12 e i 18 anni, studenti universitari)