Un importante passo in questa direzione è stato compiuto con l'aggiudicazione definitiva della concessione in favore della "Costituenda Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano".
"Il recupero delle Pescherie di Levante - ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi alla presentazione di mercoledì 28 settembre nella sede del Comune –è un effetto dello stanziamento di un milione di euro per Mantova 2016 e il restyling del centro storico. E' anche il risultato tangibile che i nostri investimenti non sono solo rivolti agli eventi, ma anche nella conservazione e nella rinascita del patrimonio che rimarrà in eredità per le future generazioni".
La Fondazione ha offerto un canone annuo di 20mila euro per trenta anni, per un investimento sull'immobile di 600mila euro. "Quando siamo arrivati al governo della città – ha aggiunto il vice sindaco Giovanni Buvoli -, il complesso delle Pescherie era destinato alla vendita ai privati per una cifra di circa 500mila euro. Oggi noi restituiamo alla città un bene patrimonio della nostra storia e ne garantiamo il restauro e l'utilizzo pubblico senza spese per la collettività".
"Portiamo a compimento un processo iniziato un anno fa – ha concluso l'assessore alla Rigenerazione Urbana Lorenza Baroncelli -. Quando siamo arrivati abbiamo trovato il complesso delle Pescherie abbandonato, in uno stato di degrado e insicurezza, una ferita nel pieno centro storico di una delle più belle città Unesco. Abbiamo avviato un processo di rigenerazione restituendo il bene alla vista dei cittadini e lo abbiamo illuminato. Oggi non solo permettiamo ai mantovani di guardarlo e navigarne il Rio, ma garantiamo un restauro definitivo del complesso e una serie di attività pubbliche che animeranno la vita culturale di una città capitale italiana della cultura".
La "Costituenda Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano" ha presentato un progetto di fattibilità tecnica economica che prevede di recuperare la funzionalità dell'immobile.
Il progetto è stato già tramesso al Ministero per i Beni Culturali e alla Soprintendenza per il recepimento del parere da inserire negli atti della concessione. Quindi si procederà con la stipula del contratto.
Si avvia così un importante processo di recupero di un immobile di grande valore simbolico nell'identità mantovana e con esso l'ambizioso progetto della passeggiata lungo le sponde del Rio.
L'immobile di proprietà del Comune di Mantova denominato "Logge di Levante di Giulio Romano", sito in via Pescheria 20, è un edificio di grande importanza storico artistica e soggetto alla tutela del Ministero per i beni e le Attività Culturali e del Turismo.
Le Logge di Levante fanno parte del "Complesso delle Pescherie di Giulio Romano", edificate nel 1536 e dedicate al commercio del pesce. Le pescherie erano state realizzate ai lati del ponte di epoca medievale che scavalca il Rio, corso d'acqua che attraversa la città di Mantova dal lago Superiore a quello Inferiore. Erano collegate alle attigue Beccherie, il macello pubblico realizzato negli stessi anni sempre su disegni di Giulio Romano, che fu però demolito nel 1872. Verso la fine del XIX secolo anche le Pescherie furono ristrutturate perdendo la loro originaria funzione. Oggi il bene versa in pessimo stato di conservazione e lo stato di abbandono determina problematiche di ordine pubblico in materia di sicurezza ed igienico-sanitaria.
L'immobile, alienabile in forza dell'autorizzazione rilasciata nel 2012 dalla Direzione Regionale per i Beni Storico e Artistici di Milano, è stato inserito nel piano alienazioni degli immobili del Comune di Mantova già a partire dal 2013, ed è stato oggetto più volte di infruttuosi esperimenti di gara per la vendita.
Da qui l'idea della Giunta, guidata dal sindaco Palazzi, di tentare nuove strade con lo scopo di restituire il monumento all'uso pubblico mediante il recupero e la valorizzazione sia delle Pescherie che della sottostante riva del Rio. Questo attraverso il più vasto programma di ripristino del rapporto della città con l'acqua portato avanti dall'amministrazione comunale.
La necessità congiunta di recuperare un patrimonio di grande valore storico della città e nello stesso tempo renderlo aperto e fruibile alla collettività, anche come punto di accesso al Rio, ha portato l'Amministrazione a togliere l'immobile dal piano alienazioni, per intraprendere la strada della concessione di valorizzazione attraverso un bando ad evidenza pubblica.