Lo spettacolo equestre "La Cerimonia del Sé a Palazzo Te" della libera Compagnia di uomini, cavalli e montagne è andato in scena nel Giardino dell'Esedra sabato 17 al tramonto alle 19, domenica 18 all'alba alle 7 e sempre domenica alle 19.
Nel XV e XVI secolo, a Mantova, nella corte dei Gonzaga il cavallo si elevò a simbolo e a passione. La raza nostra, de casa viene celebrata nella Sala dei Cavalli, a Palazzo Te, con la straordinaria testimonianza pittorica di Giulio Romano.
L'evento è stato illustrato mercoledì 14 settembre nella Sala dei Cavalli di Palazzo Te. "Insieme al Centro e al museo, e a tutte le realtà coinvolte - ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi - esiste la possibilità di affidare a Palazzo Te, senza nulla togliere alla sua potenza museale, anche un ruolo di produzione culturale, che stimoli il rapporto tra cittadini e luogo d'arte. Nel rispetto di questo bene, l'idea è di offrire al pubblico non solo la possibilità di guardare ma di vivere un'esperienza".
"A Mantova, in questo luogo, l'arte equestre è diventata disciplina umanistica - ha aggiunto Giovanni Lindo Ferretti - superando l'utilizzo del cavallo per fini economici. L'idea stessa di 'razza' nasce appunto con la nostra, de casa. Parliamo di un principe illuminato che manda i suoi emissari per il mondo per comprare i cavalli più belli. E su questa passione costruisce in realtà una serie di rapporti diplomatici inserendosi nel gioco delle grandi corti". Durante la conferenza stampa hanno parlato anche il presidente del Centro Internazionale d'Arte e Cultura Stefano Baia Curioni e il direttore dei musei civici Stefano Benetti.
In occasione della nomina a Capitale Italiana della Cultura 2016, Giovanni Lindo Ferretti - cantante e leader del noto gruppo musicale punk rock italiano Cccp Fedeli alla linea che animava la scena musicale degli anni Ottanta - presenta a Mantova una produzione teatrale ispirata all'antica disciplina equestre, nata dall'arcaico patto tra uomini e cavalli, che, per l'artista, rappresenta oggi un "patrimonio spirituale e comportamentale meritevole di essere conservato, indagato, rigenerato".
5 cavalieri, 13 cavalli maremmani e appenninici e un mulo sono i protagonisti di una speciale rappresentazione che esalta la sapienza del gesto, il fascino del rituale e l'intensità di un rapporto - quello tra uomo e animale - necessario e produttivo fino a quando la modernità, con la rivoluzione industriale, ne ha esaurito l'utilità.
La dimensione celebrativa del teatro equestre è scandita dal racconto di una voce narrante e dalle musiche di Ferretti tratte dall'Opera Equestre Saga e dal suo repertorio storico.
Scrive Giovanni Lindo Ferretti: "Il teatro barbarico è un teatro di parola. Fiato. Respiro. Ritmo, rima, assonanza. Echi e rimandi. Suono e senso in rapporto inestricabile. Il suono genera il mondo che si materializza in scena, lo sigilla, lo distrugge. C'è sempre musica nel teatro barbarico, il silenzio è partitura. C'è il suono dei giorni nostri e il suono del tempo che fu. La libera Compagnia di uomini, cavalli e montagne celebra se stessa, ne ha motivi storici e geografici a sufficienza per farsene ragione. I cavalli sono raza nostra, de casa".
"La Cerimonia del Sé a Palazzo Te" è prodotto dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te e dal Museo Civico di Palazzo Te, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Lindo Ferretti Saga Il canto dei Monti.